Angels...

di we_are_infinite
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Aveva 12 anni. Amanda Malik, o come preferiva lei Amy, aveva appena iniziato la sua fase dell’adolescenza. Una fase dove il suo aspetto mingherlino, esile e non molto alto stava cambiando . Sarebbero apparse le sue prime forme, modellandole il suo  corpo-Una fase dove si faceva nuove amiche, dove probabilmente avrebbe avuto il suo primo fidanzato, avrebbe dato il suo primo bacio, avrebbe fatto le prime pazzie con le persone a cui teneva di più.

Avrebbe pianto, riso, litigato, insomma sarebbe cresciuta. Era una ragazza tranquilla, timida, riservata. Ma solo apparentemente. Con i suoi amici era estroversa, spontanea, sempre pronta a scherzare.

La sua adolescenza però fu distrutta da alcuni deficienti più grandi di lei della sua scuola. La volevano  tutta per loro, in tutti i sensi. Cosa che a lei faceva un po’ ribrezzo, dato anche dal fatto che il suo corpo stava cambiando e le creava disagio, che però non lo dava a vedere. Un giorno quei simpaticissimi ragazzi, in particolare Jason, il più stronzo di tutti, l’avevano presa e scaraventata al muro. Avevano cominciato a spogliarla toccandole le sue parti intime. Si dimenava, urlava, cercava una via d’uscita, ma non la trovava. Aveva sempre  odiato le persone come quelle.

Era più matura delle sue amiche, che invece cercavano l’attenzione di tutti indossando magliette scollate, jeans aderenti, truccandosi pesantemente come se facessero a gara per chi avrebbe avuto per prima un ragazzo, perfino quello più deficiente come quei tipi lì sarebbero andati bene. Lei invece non aveva fretta di crescere, e le felpe larghe e lunghe le piacevano lo stesso, e non dava retta alle sue amiche quando le dicevano che se si sarebbe comportata così nessun ragazzo l’avrebbe mai guardata.
 Questi pensieri avevano portato nella mente di Amy rabbia, tanto che in quel momento aveva usato tutta la forza che aveva riuscendo ad allontanare Jason che con le sue manacce stava per sganciarle il reggiseno, mollandogli un pugno in faccia.

Lui si era buttato a terra per il dolore, e lei strozzata dalla sua ira interiore gli mollava calci ovunque. L’istinto di ucciderlo era sempre più forte. Si fermò quando le sue forze cessarono. Gli altri la guardavano stupefatti. Si rimise il maglione.
Sentì le sirene suonare. La polizia era arrivata. Scoppiò esausta a piangere, non riuscendo neanche a rispondere alle domande che la polizia le faceva.

Era stata quasi violentata a soli 12 anni.

Da quel giorno era stata portata in una specie di riformatorio. Erano passati ormai quattro anni. Nessuno riusciva a capire i suoi problemi, perciò veniva visitata da psicologi e psichiatri, ma nessuno capiva che la sua “malattia”, non era una “malattia”, ma era solo rabbia verso i comportamenti sbagliati degli uomini, come il bullismo, le violenze sessuali, l’ignoranza della gente e tutto ciò che portava un uomo a comportarsi come un animale. Era arrivato il giorno in cui doveva lasciare quell’inferno, e affrontare la vita all’ esterno…




CONTINUA…
Hi everyone!
Questa è la mia prima storia. Spero che vi piaccia, scrivete tutti commenti, belli o brutti, ACCETTO OGNI CRITICA!... buona lettura! E alla prossima…  




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