Benvenuti al capitolo 2, molto più divertente(?) e attivo
del primo miraccomando commentate, buona visione emh…buona lettura
CHAPTER 2 – Una Missione Insieme
(Wind – Akeoshi)
Sapeva dove trovarla, l’aveva portava lì lui per la prima
volta. Ricordava con gran piacere …
Eccola…corpo lungo e snello, con la pelle molto chiara,
sapeva che quando quel volto si sarebbe voltato verso di lui, i lunghi capelli
rossi si sarebbero mossi, l’espressione degli occhi verdissimi sarebbe cambiata
accentuano le espressioni del viso con qualche piccola lentiggine e le sue
labbra rosa si sarebbero curvate in un leggero sorriso divertito.
Il giovane si avvicinò alla ragazza.
“Allora biondo, quanti ne hai fatti fuori oggi?!!!”…ecco il
solito tatto della ragazza che sovrastare la dolce visione che incantava…il
ragazzo sorrise era proprio lei.
“Guarda che non è un gioco, non si fanno punti più ne fai
fuori!!”
“Questo lo dici tu, a proposito..” il ragazzo si maledisse
per essere arrivato a quel punto “…mi devi 10.000 Ryous per la scorsa sfida..”
“Ehi, hai alzato il prezzo…l’ultima volta erano 5.000”
“Non hai pagato…..” disse la ragazza in tono serio
“E perciò se ora non pagherai, sai cosa ti aspetta…” disse
la giovane maliziosa.
“Chi se tu? Cosa ne hai fatto della dolce Kushina che
piangeva tra le mia braccia tanti anni fa…”
La giovane tirò la scodella di Ramen (naturalmente vuota!)
che aveva mangiato, addosso a Minato che prese a correre per la via.
Kushina lo seguì di volata.
“Minato non puoi confrontarti con me, sono più forte di te..”
gli gridò dietro
“Ma davvero, sbaglio o ti sei diplomata a 12 anni come
tutti…aspetta…io l’ho fatto una tantino prima!!” rise il giovane
La corsa dei due si introdusse sulla strada principale,
allora Kushina stanca di correre, attivò il suo justu.
Concentrò il chakra nella mano destra, esso cominciò a
girare vorticosamente finche non prese la forma di una piccolissima palla
luminosa e trasparente.
“Rasengan “ gridò la ragazza
Minato si accorse dell’imprudenza della giovane, che
compieva un justu così complesso in un posto pieno di gente; si girò smettendo
si correre, la ragazza gli finì contro il giovane che l’afferrò per i finché
insieme andarono a sbattere contro un muro…
Quando Minato ebbe il coraggio di aprire gli occhi non vide
nessuna scalfittura sul muro.
“Ma sei scemo, credi che lo avrei usato nella piena potenza,
in mezzo alla gente?!” disse Kushina girandosi impettita verso il ragazzo.
“Non hai visto che la sfera era minuscola”
Il ragazzo sorrise imbarazzato e i due presero a camminare per
la via principale, appena ebbero svoltato l’angolo sentirono il muro contro cui
avevano sbattuto crollare prontamente.
“Ehi voi due, dovete pagare…i danni…la mia casa….la mia
casa..” gridò un uomo corso a vedere il disfacimento della propria dimora.
“Kushina?” disse Minato
“Si?” rise la ragazza nervosa distanziandosi dal giovane
“Hai intenzione di pagare?” chiese il ragazzo con un sorriso
“Nooo, non mi costringerai e poi mi devi 10.000 Ryous” urlo
“Bene allora inizia a correre!” ma non ci fu bisogno di dirglielo,
la ragazza era gia in fondo alla via.
“Nooo, non mi prenderaiii!”
Un ora dopo Minato aveva catturata Kushina che penitente era
stata consegnata al padrone della casa, ma i suoi occhi da cucciolo e la
parlantina sconclusionata avevano portato il proprietario a non ricordare più
perché stava parlando con quella ragazza.
Alla fine, scomparsa un'altra volta Kushina fu Minato a
dover pagare i 10.000 Ryous del muro!!!
Minato ritrovò la ragazza in cima a Konoha, seduta sopra le
teste degli Hokage,
“Devo mettermi a correre di nuovo?!” chiese guardandolo.
“Lascia stare” disse sedendosi “Tanto abbiamo capito chi è
il più forte!!” le rispose.
La giovane rise e appoggio la testa sulla spalla del
ragazzo, era da tanto che non guardavano il tramonto insieme….
Tre bambini, salirono per il sentiero che portava ai
ritratti degli Hokage, videro i due appoggiati l’uno all’altra, un bimbo con i
capelli neri e gli occhiali e una bambina si misero a sogghignare mentre il
terzo con i capelli bianchi cominciò a sbuffare.
Si avvicinarono a Minato e Kushina e quando li videro in
viso non seppero trattenersi.
“Non ci posso credere” disse il moro
“Sono peggio di noi” rise la piccola
“Ma insomma. Cosa c’è?” chiese il terzo avvicinandosi
“Va bene, si sveglio io allora…” disse leggermente
divertito.
“Noo, Kakashi, noo” gli urlarono i due il più
silenziosamente possibile.
La bambina tirò fuori dalla tasca un pennarello nero, e
mentre Kakashi sbuffava e li malediva mentalmente, i due pasticciarono il viso
del loro maestro che dormiva beatamente con la testa appoggiata a quella di
Kushina…
Il pomeriggio seguente
“Maestro, abbiamo finito” disse la bambina respirando
affaticata.
“No altre cento, e queste sono per lo scherzo di ieri. Vero
Rin e Obito?” disse Minato guardando il bambino moro e la bambina.
“Ma è stato Kakashi, Maestro. Io non centro niente”
Obito la guardò poco convinto poi ci provò anche lui.
“E’ vero Maestro, noi volevamo andare via, ma Kakashi ciò ha
costretto con il suo justu, quello che fa un casino tremendo” tentò Obito
“Ah, e come mai se faceva tanto casino io non lo sentito”
Obito sapeva più cosa dire.
“Se per questo, non hai sentito neanche che ti pitturavamo….”
disse Rin (molto) sottovoce.
“Rin altre cento flessioni per te e Obito”
“E Kakashi? Perché non fa niente?”
Ma prima che potesse rispondere un Jonin arrivò e si chinò
al Maestro Minato.
“Signore l’Hokage deve affidarvi una missione molto
importante, tra 10 min. al palazzo”
“Kakashi, segui Obito e Rin nell’allenamento e poi tornate
tutti a casa” detto questo il maestro sparì nel mezzo del bosco.
Rin sbuffò avere Kakashi come cane da guardia era peggio che
il Maestro.
“E così io vi avrei costretto con il mio rumoroso justu
.Vero?” disse Kakashi sollevando un sopracciglio.
“Obito?” disse Rin nervosa
“Si?!” disse l’altro altrettanto nervoso guardando Kakashi
che si avvicinava con un’espressione poco ragionevole.
“Corriamoooo” gridarono i bambini già a meta del sentiero
per Konoha.
-From Yesterday 30 Second to Mars)
“Bene, ci siete tutti, vero?” disse
il terzo Hokage guardando i Jonin che si erano radunati nella stanza.
“Il primo dei team capeggiati da Namikaze sarà in prima
linea insieme a quello di Uzumaki, mentre in retroguardia ci saranno i ninja
medico” ricapitolò l’Hokage
“Perché scelgono sempre te per guidare tutti?” chiese
impettita Kushina a Minato e il ragazzo la fulminò con lo sguardo poi annuì
all’Hokage confermando la strategia.
“Ci metterete tutta la notte per arrivare mentre al ritorno
dovrete proseguire per un’altra strada, sarà più lunga ma meno pericolosa, vi
fermerete nel villaggio che incontrerete dopo la fortezza, li ci saranno degli
shinobi che aspettano il rotolo.
Ricordate che queste missione deve andare bene, se tutto va
come previsto potremo passare alla seconda fase dell’operazione. Ora potete
andare, ricordate che la fine della guerra potrebbe essere nelle vostre mani”
concluse l’Hokage.
Il gruppo dei ninja parti nella notte per la destinazione
precisata, arrivarono soltanto l’indomani mattina.
“Kushina seguimi, il tuo gruppo partirà quando vi faremo il
segnale dalla torre più alta” disse indicandola e i Jonin annuirono.
Il fulmine giallo di Konoha partì a razzo verso la fortezza
insieme a Kushina che sfondò la porta della roccaforte con il rasengan.
“Niente di più facile” disse la giovane ”Potevano impegnarsi
un po’ di più, la porta era poco solida ai lati e i cardini tutti…”
“Fai silenzio” le intimò Minato; Kushina sbuffò e segui il
biondo per il corridoio buio,
La ragazza si guardava, il suo sguardo venne rapito dagli
arazzi sulle pareti, le ricordavano qualcosa quei disegni; mostravano una
storia che lei già conosceva, parete per parete, le ostentavano la storia della
sua vita…da bambina felice con i suoi genitori, il villaggio, il tempio del
sigillo, la volpe…la volpe che distruggeva tutto.
Si lasciò sfuggire un gemito, Minato le fu subito accanto
“Cosa c’è?” chiese guardando prima il corridoio buio e poi lei che si teneva le
mani sulla bocca spaventata.
“Questi disegni…” disse in un gemito.
“Kushina” disse per tranquillizzarla “Kushina…non c’è niente
su quelle pareti…”.
Troppo tardi, i due si accorsero di essere stati presi in un
genjustu, guardarono nel buio che ormai li circondava ma non videro nessuno,
sentivano soltanto il loro respiro, ma presto al loro se ne aggiunsero altri, molti
di più; i ragazzi tentarono, di difendersi, ma colpi da nessun dove arrivavano,
a ferirli.
“Rasengan” gridò Kushina esasperata dal buio. La palla
luminescente illuminò la stanza; i due si guardarono attorno, ma non vi era
nessuno vicino a loro, le loro ferite non c’erano più.
Cominciarono a correre per il corridoio che non finiva mai e
non portava da nessuna parte, le porte che vi erano non si aprivano, nulla
portava ad una latra stanza o ad un uscita.
Kushina esasperata si fermò, tenendo in mano il rasengan che
li illuminava “Non andremo da nessuna parte, così” disse mentre la luce della
sua tecnica diventava più fioca
“Non possiamo fermarci, aspettano solo questo”
“E se non ci fosse nessuno, magari è solo un genjustu di
protezione.”
“Ti sembrava solo protezione quella di prima? E se anche fosse
così evidentemente non gradiscono gli ospiti?”
Sentirono un rumore molto forte venire da fondo del
corridoio e dall’inizio, un acuto rimbombo, riempi le loro orecchie, fino alla
sopportazione.
Kushina si spazientì, urlò disperata e lanciò il rasengan
contro la parete che si crepò e si distrusse come fosse uno specchio.
Si ritrovarono in una piccola stanza buia illuminata da una
tiepida luce che illuminava un uomo seduto su una sedia, guardò i due ragazzi,
si alzò e uscì dalla stanza, ridendo.
“Non vi hanno insegnato a non rompere gli specchi, portano
sfortuna sapete!?”
Ci vediamo nel prossimo capitolo: Una notte di pioggia
(secondo me sarà uno dei più belli - nei miei limiti!!!)
Commentateeee!!!!
Vi sono piaciute le musiche? Presto scopriremo anche come
Kushina conosce il rasengan...Scommetto che non ve ne fregherà niente?!
Noooooooooooo