L'alfabeto dell'amore

di PuccaChan
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“Tu ci credi al destino, Kisa-san?”
“In che senso?”
“Al fatto che sia stato il destino a farci incontrare.”
“Ah… beh, vediamo… no, direi proprio di no. E’ stato un caso. Voglio dire, è solo una coincidenza che tu lavorassi proprio nella libreria dove io andavo sempre.”
“Uhm… e invece secondo me noi due dovevamo incontrarci per forza, prima o poi.”
“Tu dici? A me sembra difficile, Yukina, scusa se te lo dico. Tu sei originario dell’Hokkaido, e se non avessi voluto studiare arte probabilmente non ti saresti mai trasferito a Tokyo…”
“Oh, ma perché sei così pessimista, Kisa-san?” disse Yukina, sorridendo e abbracciando stretto il suo ragazzo sotto le coperte. “Era destino, ti dico. In qualche modo ti avrei trovato, ne sono sicuro. La conosci la leggenda del filo rosso?”
Kisa gli lanciò un’occhiata scettica. “Quello che collega due persone destinate a stare sempre insieme? Non dirmi che ci credi davvero!”
“Certo che sì. La mia vita era incompleta prima di incontrare te… e non lo dico tanto per dire. Sono sincero. Certo, avevo la famiglia, gli amici, la pittura… ma sentivo che mi mancava sempre qualcosa, qualcosa di fondamentale. E da quando ci sei tu, quella sensazione è sparita.”
A quelle parole, Kisa arrossì violentemente e cercò di nascondere il viso sotto le coperte; ma Yukina se ne accorse. “Dai, non ti vergognare, Kisa-san! Sei così carino quando arrossisci…”
“Vuoi piantarla di ripetermi che sono carino?! Detto di uno che ha già 30 anni suonati è veramente—!“
“Non m’importa niente della tua età, Kisa-san. Per me sarai sempre carino… adesso, tra 30 anni e anche più in là!” concluse Yukina convinto, con un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro. Kisa cercò di sembrare irritato, ma come al solito era impossibile; e perché mai, mentre Yukina diceva così, lui aveva sentito un brivido di felicità scuoterlo tutto da capo a piedi?!





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