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Era lì, davanti a lei.
Quegli occhi…rossi così
diversi.
Così…paurosi
“mi rendi pazza”
-andiamo Senpai, giochiamo
assieme…ti prometto che sarò gentile-
Al contatto di quel bacio,
accaduto solo pochi istanti prima, era ancora troppo inebriata per comprendere
che qualcosa era cambiato.
-vuoi giocare con me…ora?-
Era tutto completamente
assurdo.
Il sangue che gli scendeva,
colava, scarlatto, dalla sua bocca.
La bocca della quale prima
si era dannata nel piacere.
-m-ma…-
Il coraggio delle parole non
le servì.
Lui si avvicinò con quello
sguardo così cattivo a lei.
Tanto da farle provare
realmente la paura.
-oh senpai…-
Il suo sguardo sadico le
fece provare dei brividi di terrore.
Dov’era il vero Tobi? Che ne
era stato di lui?
I suoi occhi avvolti dal
potere dello Sharingan le avevano bloccato il controllo del proprio corpo.
La mano di lui scivolava
sulla guancia di lei con una perversa malizia, scendendo giù, sempre più giù.
-ci divertiremo…i’ll
promise.-
Il Kunai apparso tra le sue
mani, faceva il giro sui lineamenti del suo corpo.
Lo poggiò glaciale,
sull’altra guancia della ragazza.
Lei sussultò dal freddo che
aveva provato al contatto della sua pelle a quell’oggetto così gelido.
Gli aprì sogghignando il
cappotto davanti, prendendoglielo e buttandolo a terra.
Poi tornò a guardarla negli
occhi, sorridendo, un sorriso folle, così come lo era il suo sguardo.
Rimasta con pochi indumenti
addosso.
Prese il Kunai e lo fece
scorrere sul suo corpo, disponendola verso terra.
Arrivato all’altezza del
cuore fermò con la mano l’oggetto appuntino.
-gomenasai…senpai- sorrideva
folle.
Lo sguardo di lei,
terrorizzato, dagli occhi le lacrime dal puro terrore faticavano perfino a
uscire.
L’altra sua mano toccava con
forza il seno sulla parte di destra, quella opposta a quella dove c’era il cuore
e…dove la punta del kunai si ritrovava con la punta sospesa contro.
Si avvicinò alle labbra di
lei mordendogliele.
-tranquilla…-
Il kunai lo fece scorrere
sotto le bende.
Di nuovo con quel contatto
gelido sulla sua pelle la senpai soffocò dei gemiti.
Lui le fece cenno di stare
in silenzio, stando sopra di lei, premendo il suo corpo contro quello di lei.
Con un gesto violento, con
il Kunai ruppe le bende bianche, che avvolgevano il seno e, scese verso il basso
graffiando dove c’erano i pantaloni, riducendoli a brandelli.
-gh…ah!- stavolta più che
gemiti, sembravano piccoli urli soffocati.
Quella situazione le faceva
terrore, un terrore che non aveva mia provato prima e…Tobi le faceva paura,
voleva scappare fermarlo, bloccarlo in qualche modo, ma non poteva. Lo Sharingan
la teneva bloccata.
Passò la sua lingua,
insanguinata, sul suo petto, facendola gemere di più.
Il kunai passava appuntito
dalle spalle alla guancia.
Lasciandole dei leggerissimi
tagli, quasi fatti con delle folate di vento.
Eppure anche se lievi,
facevano più male di un taglio profondo.
Più ne faceva più si sentiva
deliziato da lei e dalla sua sofferenza.
Si sentiva schiacciata e
oppressa da tutta quella perversa malizia.
Si sentiva avvinghiata a uno
squalo che la riduceva a brandelli poco a poco, senza darle il tempo di
respirare.
Respirò a fatica, mentre lui
divertito, passava la mano, con le dita a tratti cosparse di gocce di sangue, su
tutto il suo corpo.
-ancora un po’…little more-
disse lui con voce strana guardandola.
Sdraiata sotto di lui,
incapace di muoversi…lacrime miste al sangue che ormai le scendeva lento, goccia
dopo goccia dalle guance.
-n-no…non voglio…- piangeva
lei
Lui le poggiò il Kunai sulle
labbra di lei, tenuto in mano solo da poche dita della mano sussurrandole.
-si che lo vorrai…dopo
quello che ho passato io poi…voglio violarti con gentilezza…te l’ho promesso- le
sorrise lui.
Un sorriso da far paura, le
sembrava un sorriso di un angelo…si… un Angelo Demoniaco.
Si appoggiò con la testa
sotto al suo mento, vicino al seno.
Il kunai passò sulle bianche
cosce.
Sangue rosso misto a
lacrime.
Le ferite sempre più
profonde.
Il suo cuore imprecava
silenzioso.
Passando il Kunai dal
linguine in su, tolse anche l’ultimo brandello d’indumento che le impediva di
farla sua.
-gomenasia senpai- fece un
sorrisetto divertito.
Le accarezzò i capelli e in
quel momento, dopo averla fatta gemere dalla pazzia, entrò violentemente dentro
di lei, rendendo il suo respiro debole e affannato, e la sua bocca semiaperta
alla ricerca d’aria per poter respirare.
-huge me…-
Disse lui con la frangia che
gli copriva lievemente gli occhi.
-n-non…posso…- pianse lei
distogliendo lo sguardo.
Gli occhi semi aperti,
guardavano nel vuoto.
Le lacrime cadevano sul
terreno; lacrime miste a sangue.
Un demonio stava violando
un angelo…
Con la mano, lasciò il kunai
a terra, vicino al suo viso.
Gli occhi di lei lo
osservarono per un po’…poi tutto divenne buio…a poco a poco.
“rivoglio…il mio…Tobi…”
Lui le voltò lo sguardo, e
baciò con la lingua le sue candide labbra, arrivando fino ad assaporare appieno
il gusto di quella donna…la piacevolezza di quell’angelo, incatenato a lui con
la forza gli dava l’idea di assoluto potere.
-perché ti ho
bloccato…scusami-
I suoi occhi assunsero una
nuova espressione e poi, posando le labbra sull’orecchio di lei, togliendole la
coda che le legava i capelli sussurrò:
-huge me…adesso-
Le braccia di lei, guidate
da una mano quasi invisibile, abbracciarono delicate quel corpo…così crudele.
Il pianto di lei era rotto
dai singhiozzi.
-T-tobi…-
Lui la fece gemere
nuovamente e poi dopo averle baciato il collo, leccando con una dolce malizia le
lasciò dei piccoli segni violacei.
Contento del marchio che le
stava lasciando sussurrò poi:
-lui…non esiste più…in
questo mondo-
Le parlo all’orecchio,
mentre i suoi capelli biondi, sparsi disordinatamente sul terreno, inebriavano
sempre più il ragazzo.
-corpo e spirito se ne sono
andati…tu…sei arrivata all’inferno- sussurrò lui.
-ma come può essere! Io
sono-
Non finì la frase perché lui
rise
-sei un angelo? Ah ah ah ah-
rise guardandola, poi, smise a poco a poco soffocando le risate.
-era il mio compito…ho reso
impuro un angelo, appena giunto in paradiso…oh meglio, un angelo che…non è mai
arrivato in paradiso-
Lei con la forza staccò le
braccia dalla sua presa.
-dov’è…Tobi?- sussurrò lei
disperata.
-dimmelo…ti prego- piangeva
tenendosi una mano davanti alla bocca, quasi come se da un momento all’altro
avrebbe potuto vomitare.
Era riuscita a mettersi in
ginocchio e lui le rimise il mantello un po’ tagliato, poi le alzò il mento
costringendola a guardarlo e disse:
-non ricordi?-
-dopo la tua esplosione,
quando hai potuto dire ti amo a quel…tizio che ami, bhe…sei stata mandata in un
posto, addormentata-
Le teneva il viso e si
avvicinò alle sue labbra asciugandogli le lacrime.
Lei tentò di opporsi ma lui
le sussurrò afferrando il kunai e tagliandole una piccola ciocca di capelli.
-tu sei una mia proprietà…
ora-
quella piccola ciocca di
capelli, cadeva piano a terra, mentre la ragazze con sguardo semi cosciente
guardava nel vuoto, piangendo.
-ti giuro che non ho mai
provato un piacere e un’eccitazione tale…in tutto il tempo in cui sono stato
qui, tu sei…-
Le prese il viso con le
mani.
-sei sensuale…provocante…-
Quelle parole la
trafiggevano, rendendola sempre più succube.
-aver potuto violare un
angelo del Dio…tu…-
la lasciò un momento e rise
impazzito –mi hai fatto sentire in paradiso, non sai che piacevole è stato fare
l’amore con te…violarti…averti…usarti…sedurti, è stata una meraviglia, davvero;
Il diavolo ha fatto davvero un’ottima scelta, mi aveva imposto di violare un
angelo…credevo fosse un lavoro stupido e inutile, gli angeli sembravano esseri
così diversi, così…difficili e invece….ho trovato un angelo ingenuotto come
te…da oggi, sei il mio giocattolo; alzati e vieni con me-
Quelle parole…l’avevano
fatta morire dentro…il dolore straziante…era sola, nient’altro.
-per-perché?...-sussurrò
appena.
Si sentiva davvero
all’inferno, vedeva quello sguardo di quel demonio sorriderle in faccia, ridere
del suo dolore…
Le sue lacrime richiamarono
qualcosa…una piccola luce le apparve davanti e
-che diavol- ed ecco
apparire la figura di una ragazzino, vestito con uno strano vestito bianco.
-tu sei!-
non disse nulla, allontanò
quel tizio, con un solo cenno del braccio.
Venne sbattuto lontano.
Il ragazzo con la tunica
bianca, si avvicinò a Deidara, con lo sguardo perso nel vuoto, ma che con quella
luce si era ripresa un po’.
Si avvicinò a lei
avvicinando una mano.
Lei chiuse gli occhi come se
avesse avuto paura, spaventata.
Ma quella mano…le sfiorò
dolcemente le guance, guarendole le ferite sul viso.
-c…cosa…- sussurrò lei
Lui le porse una mano,
nuovamente.
-c-chi…-
Lui le sorrise, stavolta era
il sorriso di un angelo…un vero angelo, un sorriso dolcissimo che…ricordava aver
già visto da qualche parte.
-vieni con me…devo portarti
dal Dio degli angeli-
-Scordatelo, lei…è mia ora-
disse il demonio riprendendosi, ma venne accecato dalla luce di quell’angelo,
arrabbiato con quel demonio.
“come hai potuto ridurre un
angelo in questo stato?!”
Si voltò poi…e riporse le
dita della sua mano alla ragazza.
Lei non alzò la mano, quelle
parole la spaventarono, abbassò il viso, rimanendo in ginocchio.
Ripensò alle parole che quel
demonio le aveva detto prima.
-i-io…non posso più…-
sorrise piangendo
-non sono più…-
Le lacrime tornarono
nuovamente sul suo volto.
Lui le sorrise, e le prese
una mano delicatamente.
Lei fece no con la testa
disperatamente.
Lui allora, le prese anche
l’altra mano e…posò delicatamente le sue labbra su quelle di lei.
Un bacio leggero e casto,
solo il tocco delle sue labbra con quelle di lui.
-m-ma…-
Un flash back, tanti flash
back…era…non poteva essere no…!
-vieni con me…Deidara-senpai-
-m-ma…io non sono più…pura…-
pianse mettendosi i pugnetti sugli occhi tentando di asciugarsi le lacrime.
Lui allora la prese tra le
braccia e…pianse.
-m-ma…-
Le sue parole poi…la
colpirono direttamente al cuore, spalancando gli occhi, e piangendo poi di gioia
abbracciandolo.
Avvolti dalla luce del
paradiso si ritrovarono davanti al Dio degli angeli.
Il Dio, sfiorò una guancia
della ragazza, con un piccolo broncio geloso dell’altro angelo.
Il Dio poi sorrise all’altro
angelo, facendolo tornare sereno.
-resterai con noi…come
doveva essere-
Pianse e lui la abbracciò;
lei si confortò tra quelle braccia, quelle braccia che aveva tanto cercato,
tanto amato…
-senpai…io ti ho amato e…-
ma non finì la frase perché
lei lo baciò.
-Tobi…non lasciarmi mai
più…-
-mai più…per sempre-
Ricambiò il bacio.
La strinse forte a sé,
accarezzandole la testa.
Con amore e gentilezza…
Ciò che li univa ora era un
amore così puro e dolce…che li rendeva felici, e completi.
Un paio d’ali bianche
spuntarono su Deidara, ora finalmente angelo completo e…assieme a quelle di
Tobi, racchiusero i due in un abbraccio avvolto dal candore di quelle piume
bianche.
“fino alla fine di un
sogno…”.
Le parole sussurrate in
quel momento:
-Alla fine sei un
angelo…sei e sarai sempre un angelo…non potrai mai essere diversa-
-anche se il tuo corpo è
stato violato...tu sei pura…e lo rimarrai sempre, sei stata scelta non per il
tuo corpo…sei speciale proprio perché sei così incontaminata dalla malvagità…ed
è per questo che…ti ho sempre amata, senpai-
Ora finalmente, non sarò
mai più sola.
Arigatou.
Breve Oneshot che mi
ha ispirata da queste immagini fatta da un ragazzo molto bravo
(http://tn1-3.pv.deviantart.com/fs19/150/i/2007/275/e/5/TobiDei__Random_Doujin_page_by_Mikutashi.jpg
http://tn1-4.pv.deviantart.com/fs19/150/i/2007/271/4/d/Oh_Senpai____by_Mikutashi.jpg)
ormai sto riempiendo
tutti di tantissime TobiDei^^ Era una specie di spin off dell'altra ff (The
Illusion)
PS Ricordo sempre che
il fatto che Deidara-kun(figo*ç*)è messo come ragazza non è un qualcosa contro
nessuno o contro chi ama lo yaoi d'accordo?><" Ve lo ricordo sempre almeno cosi
sto più tranquilla anch'io.^^
Grazie come sempre e Alle prossime ff!.
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