AL SORGERE DEL SOLE
Ti odi.
Non riesci a far tacere quella parte recondita del tuo animo che ti ricorda il tuo errore, la tua debolezza che si manifestano nel ricordo, troppo lontano, di un paio d’occhi azzurri e puri come il cielo d’estate e in un ventre rigonfio che da più di sei lune ti fa compagnia.
Sciocco, scellerato, pazzo.
Non trovi più aggettivi per descriverti, per indicare la situazione nel quale ti trovi; quale beffa per il dio dell’inganno cader vittima del suo stesso gioco.
E’ un attimo. Qualcosa si muove in te e tu, nonostante sappia che hai condannato quel cucciolo di neve e sole a sentirsi diverso,estraneo per sempre ed a reggere l’odio di due mondi a cui non apparterrà mai completamente, non puoi impedirti di sorridere e di domandarti, ancora una volta, quanto sia ironico: il fabbro di menzogne e tessitore di inganni sconfitto dalla più grande ed al tempo stesso dolce illusione del mondo: amore.
Amore per il dio con il cielo negli occhi ed il temporale nel cuore e per quella creatura che nasceva già con la condanna di un nome e di un destino sulla testa.
E mentre l’alba sorge non puoi fare a meno di cullarti nell’ingannevole pensiero che si, almeno per lui, andrà bene.
|