Questa
storia partecipa a:
I
fell in love in the library once upon a time.
01.
Jane Austen.
Harry
lo ammette senza problemi, di essere ignorante per quanto riguarda la
vita e la carriera di Jane Austen; non gli è mai
interessata,
sinceramente, e quel poco che sa di lei lo deve a quel film con Anne
Hathaway e James McAvoy che sua sorella l'ha costretto a vedere una
sera, mentre la mamma era fuori a cena con Robin: lei era bella, come
al solito, e lui sembrava perfino un po' meno sfigato rispetto agli
altri film; era quasi affascinante con quei costumi d'altri tempi, ma
quello non gli aveva impedito di addormentarsi sul divano alla
seconda pubblicità. Quando l'ha studiata, a scuola, si
è rifiutato
di prendere in mano uno dei suoi libri, preferendo farseli raccontare
da sua sorella e cercando informazioni in più su internet.
02.
Biblioteca.
La
biblioteca comunale è un edificio piuttosto imponente,
rispetto agli
altri, e Louis adora l'odore dei vecchi libri che ci sono sugli
scaffali; per questo, quando ha visto l'annuncio attaccato sulla
porta d'ingresso, non ha esitato nemmeno un secondo a proporsi per il
lavoro. La vecchia bibliotecaria è andata in pensione, e
viste le
poche risposte all'annuncio non è stato difficile ottenere
il posto;
Mrs. Jones l'ha aiutato durante le prime settimane, spiegandogli come
tenere le schede di ogni cliente in ordine e di come cercare i libri
dall'elenco del computer, e Louis ha imparato in fretta. Non
è il
suo sogno lavorare in una biblioteca per tutta la vita, ma di certo
quell'impiego gli dà la possibilità di fare quasi
tutto ciò che
vuole quando non ci sono clienti; e, sinceramente, il silenzio di
quel luogo è rilassante, soprattutto se pensa che ha casa ha
quattro
sorelle e una madre che non fanno altro che urlare tutto il giorno.
03.
Clienti abituali.
Ci
sono due ragazzi che vanno in biblioteca praticamente ogni
pomeriggio; Louis sorride sempre al loro arrivo, e guarda mentre si
sistemano a uno dei tavoli vuoti vicino alle finestre e tirano fuori
i libri su cui devono studiare. Quello coi capelli più
chiari e la
voglia sul collo spegne sempre il cellulare prima di cominciare,
appoggiandolo sul tavolo e leggendo i propri appunti mordicchiando
una matita, mentre l'altro, quello con i capelli neri e la giacca di
pelle sulle spalle, a volte smette di ripassare per farsi una
sigaretta: Louis non ha mai pensato che osservare qualcuno all'opera
con cartine, filtri e tabacco fosse così interessante, ma il
modo
rapido e sicuro con cui quel ragazzo si fa ogni giorno almeno due
sigarette l'ha rapito. Scopre che si chiamano Liam e Zayn due giorni
dopo, e accetta volentieri il loro invito ad uscire per bere qualcosa
insieme.
04.
Scaffali.
Da
quando hanno cominciato ad uscire insieme, Louis ne approfitta per
chiedere aiuto ai suoi nuovi amici con i suoi incarichi di
bibliotecario; sin dall'inizio ha avuto problemi a riporre i libri
nei ripiani degli scaffali più alti, e in genere si
arrangiava
arrampicandosi su una sedia, ma ora che li ha conosciuti capita
spesso che chieda loro di mettere a posto i libri più in
alto. Ogni
sera, dopo essere stato aiutato, è lui che paga da bere; non
gli
dispiace, ed è divertito dalle occhiate timide che Zayn
lancia ogni
volta al barista del suo locale preferito, un ragazzo irlandese con i
capelli tinti di biondo che ha scoperto chiamarsi Niall il primo
giorno. Liam alza ogni volta gli occhi al cielo, dicendo all'altro di
tirar fuori gli attributi e chiedergli di uscire, ma Zayn scuote
sempre il capo ed esce dal locale per andare a fumarsi una sigaretta.
05.
Penna d'oca.
Non
sapeva che suo nonno collezionasse penne d'oca, ed è
perplesso
quando scopre di averne una nella sua scatola dei ricordi di quando
era bambino: è completamente bianca, morbida e col pennino
dorato, e
c'è anche un piccolo calamaio lì accanto. Scopre
che anche Gemma ne
ha una, grigia striata di nero, e che il nonno ne ha regalata una a
ciascuno alla loro nascita, come portafortuna; non capisce come una
cosa del genere, di cui ha ignorato l'esistenza per la maggior parte
della propria vita, possa portagli fortuna, ma apprezza comunque il
gesto e decide di metterla in mostra nella propria camera, sulla
scrivania che in qualche modo è sempre l'unica cosa ordinata
della
sua stanza. Magari adesso la fortuna girerà a suo favore,
pensa
quella notte, scuotendo il capo e chiudendo gli occhi; magari adesso
troverà una buona scusa per andare a parlare con quel
ragazzo con
gli occhi azzurri che vede quasi ogni sera al locale in cui Nick si
ostina a portarlo.
06.
Il Giro del Mondo in 80 Giorni.
Si
sente stupido, davvero, ad aver quasi completamente ignorato parecchi
degli autori inglesi che ha dovuto studiare per scuola, adesso che si
appresta ed entrare per la prima volta nella biblioteca comunale per
prendere in prestito il libro di un francese; in qualche modo pensa
di aver tradito la propria patria, ecco, anche se sa che è
una
sciocchezza e che comunque non leggerà Il giro del mondo in
80
giorni. Gli serviva solo una scusa per andare in biblioteca, dal
momento che la sera prima ha scoperto che il ragazzo con gli occhi
azzurri lavora lì; e sì, forse questo
è ancora più stupido, ma
quando entra nell'edificio e il giovane bibliotecario alza gli occhi
dal suo computer e gli sorride, pensa che ne sia valsa la pena.
“Come
posso aiutarti?” domanda il ragazzo, quando Harry
è ad un passo
dalla sua scrivania con gli occhi bassi e le mani in tasca; alza
appena lo sguardo, incrociando per un secondo le sue iridi azzurre, e
borbotta che gli servirebbe prendere in prestito il romanzo di Verne.
“Rimani
qui, vado a prendertelo,” sorride ancora il bibliotecario,
alzandosi dopo aver controllato sul computer in quale scaffale si
trova; gli passa accanto, il gomito che sfiora il suo, e ridacchia
del leggero rossore che si fa strada sulle guance del nuovo cliente.
“Sei davvero adorabile, Harry,” afferma dopo essere
tornato alla
scrivania, il libro in mano e una scintilla maliziosa nello sguardo.
“Come
fai a -”
“Sapere il tuo nome? Se vuoi mantenere l'anonimato
dovresti dire al tuo amico di abbassare un po' la voce quando ti
chiama,” sorride, allungandogli il libro. “Che ne
dici se questa
sera usciamo insieme, senza quell'orso che ti porti sempre dietro?
Non sei la persona più sottile del mondo, se proprio vuoi
saperlo.”
Harry
arrossisce ancora di più, mordendosi un labbro, ma annuisce
perché,
in fondo, avere una scusa per uscire con quel ragazzo è il
motivo
per cui è in biblioteca; si scambiano il numero di
cellulare. E
quando esce dalla biblioteca, con il libro di Verne sottobraccio e il
numero di Louis memorizzato in rubrica, Harry ridacchia pensando che,
forse, dovrebbe andare a trovare il nonno per ringraziarlo di avergli
regalato quella penna d'oca.
LIBRERIA
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Jane
Austen |
scaffali |
biblioteca |
clienti
abituali |
penna
d'oca |
Il
Giro del Mondo in 80 Giorni |
Completate 6/6
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