la vita di un sedicenne

di mruw
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Roma, la capitale d'Italia. grande città, grandi monumenti, grandi delusioni.
salve, non dirò il mio nome ma potete chiamarmi mruv (nome d'arte inventato al momento)
*driin* *driin* :"cazzo la sveglia" ogni mattina è la solita storia sveglia alle 6 in punto,
ti alzi, ci sei solo tu in casa, ti spari la prima sega del mattino, una doccia calda e via 
ogni santa mattina alle sette precise sono già in strada al freddo, al caldo, con il sole o 
con la pioggia, sempre. Aspettando quel pulman in ritardo e sempre così maledettamente
affolato. Arrivi a scuola in ritardo (come al solito) e devi anche subirti la professoressa
della prima ora che ti guarda con quella faccia da prendere a schiaffi,  quel sorrisino 
del cazzo e ti dice 'la prossima volta scendi prima di casa' ma zitta zitella del cazzo, 
che ti metto tutto il pisello in bocca.
arrivato al tuo posto, c'è il compagno di banco. tragica cosa a prima mattina, sopratutto il lunedì.
classiche domande del compagno di banco "cosa hai fatto sabato?" "con chi sei uscito?"
"dai, racconta" "hai studiato inglese?" "guarda che oggi interroga" due coglioni ogni mattina.
non c'è una giornata in cui si può star tranquilli in quella cacchio di scuola.
passa la giornata, tra un interrogazione, un 4, il fumo di una sigaretta.
il ritorno a casa:tragico momento per un adolescente.
pulman e metro affolatissime non si respira, magari prendi anche il pedofilo arrapato
che ti fa sentire il suo pene gonfio dietro e tu devi stare per forza li a sentirti in culo
il pisello di quello.
arrivi a casa, devi subirti anche tua mamma :"mi ha chiamato la scuola, stai andando male" 
"perchè non studi?" ma vaffanculo, stacci tu in quella merda di scuola.
arrivi a casa ti spari un'altra sega, cerchi di studiare, non ci riesci, allora chiami il tuo amico
più stretto e gli chiedi "ti va di uscire oggi?" e lui ovviamente ti risponde "oggi devo scopare
con la mia ragazza, non posso" ovvio una volta fidanzati gli amici si dimenticano.
il pomeriggio procede, ti senti male, ti manca l'aria, ti seghi ti seghi ti seghi, il tuo cazzo
è stanco, ti vedi un film, si è fatta l'ora di cena è pronto tutti a tavola.
buonanotte e arrivederci. mi chiudo nella mia stanza chiamo qualche puttanella e facciamo
sesso telefonico. tutto procede alla grande, sempre la solita merda di ogni giorno.
ma tu sei sempre lì a sognare che qualcosa cambi, ma puoi aspettare quanto vuoi non cambierà mai.




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