Mistake
Mistake
Essere degli dei non è soltanto una fortuna, o un privilegio. È
doloroso. Triste.
Lasciare le persone a cui si vuole bene, abbandonarle per
sempre, provoca malinconia, rammarico. Rabbia.
Se ripenso alle persone da cui mi sono separato, ai loro occhi
orgogliosi e abbattuti… Agli occhi di mia moglie, agli occhi dei miei figli,
agli occhi di mia nipote, a quelli dei miei amici… Tutti lì ad osservarmi, e i
loro sguardi pesavano come macigni sulla mia coscienza, già logora di per
se.
Li ho trascurati per tanto tempo, anche se all’apparenza ho
salvato il mondo. Ho dovuto dire addio a mio figlio a causa di un nemico, ed era
una cosa che un bambino non avrebbe mai dovuto vedere. Gli ho fatto crescere
dentro solo dolore e pentimento, e questo mi reca rimorso a sua volta. Provoco
sofferenza e ne provo io stesso. Un circolo vizioso.
Ho abbandonato talmente tante volte la mia amata che mi stupisco
mi sia rimasta fedele. Come poteva amare un essere che l’ha lasciata sola così
tante volte? Che non ha avuto cuore, che ha creduto più importante il resto e
non lei?
Per non parlare del mio secondogenito, di cui sono stato assente
nei primi sette anni della sua vita, e lui mi volle bene ugualmente.
Con la famiglia sono un disastro. Ho deluso anche la mia
bellissima nipotina, partendo in un viaggio che durò cinque anni e perdendomi la
sua crescita. L’ho ritrovata anni dopo, inoltre in vesti di bambino. Lei stessa
non mi riconobbe.
Ho provocato solo amarezza, nel mondo.
Eppure nessuno mi odia. Nessuno tranne me. Tutti mi portano
rispetto, mi trattano come se fossi stato sempre con loro, come se fossi la loro
ancora di salvezza.
Sento il potere delle sette sfere scorrermi nelle vene. È per
questo che ho ignorato gli affetti familiari? Per la forza?
Probabilmente si.
Vegeta diceva sempre che i sayan vivono per dominare, per essere
i più forti.
Aveva sempre ragione.
Anche se a differenza sua non ho mai dubitato delle qualità dei
terrestri, anzi. Vivo grazie a loro, senza tante persone non sarei qui e non
avrei fatto quello che ho fatto.
Il viaggio sembra lungo, e il volo rimane costante. Le sfere
spuntano sulla mia pelle, ma non provo dolore. Le guardo, quasi ammaliato. Non
mi sono ancora abituato ad averle addosso. Ma in quel frammento, durante
quell’occhiata, rifletto.
Vi amo tutti, Chichi, Gohan, Goten, Pan, e amici. Vi amo come
nessuno può immaginare. Per questo vi lascio.
Vi proteggerò sempre, non permetterò a nessuno di farvi male. Vi
guarderò, vi osserverò e vi difenderò. Mi occuperò di voi, così come fanno le
divinità.
Perché ormai sono una divinità: nel bene e nel
male.
Nabi: ciao a
tutti! Mi sono chiesta mille volte cosa pensa Goku quando se ne va... E ne ho
presupposto questo! Grazie per aver letto!
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