cap4CAPITOLO 4
Erano passate ormai due settimane da quando Haru aveva fatto irruzione
nei cuori e nelle menti dei cinque ragazzi : Lukas ormai era diventato
un esperto nel cambiare pannolini che il piccolo sporcava con assidua
frequenza. Lo faceva soprattutto per Inaba, che considerava sempre di
più una ragazza che aveva bisogno di cure e di attenzioni, in
particolare in una situazione delicata come la sua, o, meglio, la loro.
Si divertiva anche a giocare con il bambino accudendolo anche la notte.
Non tutte i giorni era presente, infatti facevano a turno cercando però
di rimanere sempre in coppia, e pian piano inizio a funzionare. I primi
tempi fu dura per tutti però alla fine riuscirono a cavarsela dopo i
primi errori. In quei quindici giorni, poi, i loro umori erano
totalmente cambiati, e anche le loro attività giornaliere; ormai
occuparsi di Haru era parte integrante della loro giornata. Anche Lea
riusciva ad occuparsene con la stessa regolarità degli altri,
nonostante la madre continuasse a tormentarla per le sue uscite coi
suoi amici, però non le importava più niente di lei. Ormai era
diventata un corpo estraneo e come tale la trattava, ormai voleva
vivere la sua vita senza dover rendere conto a nessuno, specialmente a
sua madre! Avrebbe sbagliato, imparato, e sarebbe cresciuta nel fisico
e nella mente soltanto con le proprie forze. Gli altri invece facevano
la solita vita familiare, persino Inaba con suo padre che continuava a
maltrattarla e a impartirle ordini. Lei in realtà voleva dire ai suoi
di Haru e chiedere aiuto, ma sapeva già quale sarebbe stata la reazione
dell'uomo : l'avrebbe punita e Haru sarebbe finito in un orfanotrofio.
Neanche a sua madre disse nulla, ma non perché non si fidasse, ma
perché poi sarebbe stato più difficile nascondere il tutto. Rey ed
Henrietta approfittarono di quei giorni insieme al piccolo per stare
soli in intimità, mentre quando non era il loro turno uscivano come una
normale coppia. I due andavano sempre più d’accordo e mai una volta Rey
fu assillante, ne le chiese di andare oltre poiché voleva aspettare che
fosse lei a fare il primo passo. Lukas tornava poco nell'appartamento
che divideva con due ragazzi più grandi di lui, alcuni suoi amici che
come lui si erano trasferiti lì. Quel posto lo annoiava e lo usava solo
per dormire perciò decise di essere più presente nel palazzo vicino al
cantiere. Con Inaba parlò raramente di ciò che era accaduto quella
sera, accennando soltanto al fatto che era stato gentile e carino a
stringerla a se per farla dormire. Quando gli chiese il motivo per cui
l'avesse fatto, egli rispose solamente che non riusciva a dormire e
voleva stare con lei ed il piccolo. Nonostante tutto la ragazza non
pensò quasi più a quel giorno, e rimosse quasi completamente il
pensiero di Lea e Lukas semi-nudi sul materasso. Ormai la sua vita era
Haru! Pian piano lo stava crescendo come una vera mamma, ma dentro di
se non era libera, non era tranquilla...era sì felice, ma anche molto
impaurita dal fatto che i suoi potessero scoprirla. Quel giorno tutti e
cinque andarono nel prato a fare un pic-nic. Con loro c'era pure Haru.
Alcuni notarono il bambino ma pensarono che fosse il fratellino di
qualcuno di loro e non ci fecero tanto caso. Era una bella giornata e i
vestiti del piccolo sembravano dare un tono più allegro allo sfondo
verde che li circondava; era vestito con una maglietta arancione a
maniche corte e dei piccoli pantaloni. Loro invece indossavano abiti
quasi da lavoro, perlomeno Lukas e Rey, mentre Henrietta non rinunciava
a vestirsi come si deve anche nelle occasioni più tranquille come un
pic-nic o una gita. Soltanto quando rimaneva a casa non si cambiava,
anzi, si lasciava il pigiama. Aveva una maglietta senza maniche, con
due lacci che appoggiavano alle spalle e dei pantaloncini bianchi quasi
lucenti. Inaba aveva una gonnellina a righe rosse e nere e una maglia a
collo alto anch'essa nera ma con alcuni ricami rossi che partivano da
un estremità fino ad arrivare all'altra. Aveva anche dei guanti senza
dita, leggeri, abbinati al suo look. Lea indossava dei pantaloncini di
jeans e una t-shirt colorata. Aveva gli stessi stivali della sua amica
ed infatti i ragazzi si chiesero come era possibile che non avessero
ancora litigato. Erano neri con alcune borchie e con poco tacco. Tutte
e tre vestite in modo carino, che le rendeva ancor più appetitose per
gli occhi dei ragazzi, che non perdevano occasione per parlarne a bassa
voce tra di loro.
- Hai visto che angelo la mia Henrietta? -
- Sì, sì, e Inaba e Lea? Più Inaba in realtà, però cavolo...fortunati
saranno i loro futuri ragazzi -
- Eh già, purtroppo tu potresti provarci con Lea, ma hai deciso di non
fare più niente mentre con Inaba non tenti nemmeno un piccolo
approccio...vuoi soltanto aiutarla con il bambino...a proposito...mi
spieghi perché devo portare io Haru? E’ da stamattina che è tra le mie
braccia! - lamentandosi
- Dai, non vuoi fare bella figura con Henrietta? Pensa che potrebbe
guardarti e dirti che sei un padre eccezionale... -
- E’ inutile che cerchi di corrompermi! Prenditi Haru,
cambia-pannolini! -
- E va bene, ma poi non ti lamentare se Henrietta ti sgrida - e prese
il piccolo tra le mani
- Siamo arrivati finalmente! - urlò Lea girandosi
Il luogo designato dalle ragazze si trovava sotto un vecchio ciliegio
su una collinetta del prato. Era così maestoso che l'ombra si estendeva
fino a una decina di metri sotto l'altura. La stagione della fioritura
era appena iniziata ed infatti era ricoperto di petali, il che rendeva
tutto molto romantico. Allungarono le due coperte sul prato e si
sedettero, cominciando ad estrarre dai cestini dei panini e delle
bibite. Lukas si distese appoggiando la testa sulla corteccia mentre
Henrietta si accasciò tra le braccia del suo Rey. Inaba e Lea invece
cominciarono a giocare con Haru, facendo versi stupidi e stuzzicandolo
con il peluche a forma di cane che gli avevano comprato. Il piccolo
rideva e cercava di afferrarlo ma non ci riusciva ed emetteva lamenti
che fecero intenerire i cinque ragazzi. Erano le 11.00 e, guardandosi
intorno, videro molte persone - la maggior parte coppie e famiglie -
divertirsi giocare e chiacchierare. Fecero anche loro la stessa cosa e
non sapendo cosa fare i due ragazzi cominciarono a lottare tra di loro.
- Guardami tesoro - disse Rey mandando un bacio con la mano ad
Henrietta, che arrossì. Nonostante fossero passate due settimane, si
imbarazzava facilmente quando Rey si complimentava o era dolce con lei.
- Guarda come batto il cambia-pannolini - con aria di sfida verso il
suo amico
- Vedi di non gasarti troppo romanticone, altrimenti Henrietta penserà
che sei solo un ciarlatano -
- Cara sei consapevole che non c'è storia? - chiese Lea ad Henrietta
per stuzzicarla
- No, il mio Rey si farà valere -
- Staremo a vedere, di certo Rey parte sfavorito per molti fattori -
I due iniziarono ad azzuffarsi, stringendosi le mani e spingendosi a
vicenda , come prova di forza. All'inizio Rey era in vantaggio e, anche
se con difficoltà, riuscì a spostare Lukas che impuntò i piedi e lo
spinse quasi verso la corteccia; per qualche minuto fecero in quel
modo, spingendosi a ripetizione. Sentendo gli incitamenti di Henrietta,
Rey prese coraggio e continuò
Non posso perdere! Devo fare bella figura con Henrietta
Mi dispiace Rey...so che ci tieni tanto ma non mi piace
perdere...nemmeno contro un amico...una sfida è una sfida
Lukas si sbilanciò all'indietro ruotando di 90° e buttò Rey a terra e
salendo sopra gli bloccò un braccio dietro la testa, facendo pressione
col sinistro. Era una tecnica di Wrestling che gli piaceva molto ed
infatti dopo qualche secondo Rey cedette. Nel combattimento Lukas se
l'era sempre cavata, sin da quando da bambino praticava Tae Kwen Do.
Era la sua disciplina preferita, anche se aveva praticato pure altri
stili come il Muay Thai e il Karate. Ovviamente era molto bravo nelle
sottomissioni, infatti in quel piccolo duello con il suo amico aveva
sfruttato le sue debolezze per immobilizzarlo nella presa. Si erano
comunque divertiti, anche se per poco
- Te l'avevo detto - disse Lea ad Henrietta allargando le braccia come
per enfatizzare che avesse ragione a priori.
- Uffa - sbruffando la ragazza
I due si sedettero
- Cosa c'è Henrietta? - chiese Rey
- Niente, è che hai perso... -
- Mi dispiace, però per farmi perdonare ti do un bacio - e le diede un
bacio a stampo sulla bocca
- E va bene ti perdono, però la prossima volta non perdere
subito...cerca di durare - ridendo scherzosamente insieme agli altri
- Dì un po' Lukas, hai fatto Muay Thai? - chiese Inaba
- Si perché? -
- Vedo sempre i combattimenti e quella sequenza la praticano molti,
perciò ho dedotto che facevi questa disciplina -
- Esatto! - Rimanendo quasi di stucco, più che altro perché non si
aspettava che una ragazza guardasse quel genere di cose - l'ho
praticato per quattro anni -
- Inaba tu guardi i combattimenti di Muay Thai e altre discipline? -
chiese Henrietta
-Sì! -
- Ti prego dimmi che lo guardi solo per i ragazzi - esclamò Lea, che
trovava anormale l'interesse della ragazza.
- No, lo guardo perché è una bella disciplina! - sentenziò fieramente
Tra una chiacchierata e l'altra e tra il giocare con Haru e cercare di
farlo ridere, il tempo passava, e arrivò il momento di pranzare. Le
ragazze offrirono ai ragazzi dei bento preparati da loro, lasciandoli
lievemente sorpresi perché, in fondo, se l'aspettavano da Lea e da
Henrietta - che era giustificata vista la sua relazione con Rey - ma
addirittura da Inaba sembrava essere tutto troppo strano. Chissà, forse
con l'arrivo di Haru anche il carattere poco docile di Inaba si era
sciolto, o forse semplicemente era un piccolo premio per l'aiuto
svolto. I ragazzi aprirono le scatolette, ognuna del loro colore
preferito, e dentro trovarono onigiri e altre specialità. All'inizio
dubitarono che fossero state loro a preparare quelle prelibatezze,
però, nonostante tutto, guardare le loro espressioni curiose, ansiose e
anche divertite non aveva prezzo. Presero un onigiri e cominciarono a
degustarlo : era ottimo! Si guardarono in faccia stupiti e molto
contenti , perché il cibo preparato - o cucinato ma i dubbi erano
svaniti - dalle ragazze era una delizia per il loro palato. Divorarono
tutto in pochi minuti mentre le ragazze parlavano sottovoce . Erano
soddisfatte dato avevano messo tanto impegno nel prepararlo. In realtà
Henrietta e Inaba si fecero aiutare da Lea che era una brava cuoca, che
per sua fortuna non dovette far quasi nulla se non preparare quello per
Lukas insieme a Inaba. Erano rimaste a dormire insieme quel giorno e la
sera avevano cucinato per i ragazzi: volevano farli contenti e volevano
contraccambiare il loro impegno, anche per le cose più banali.
Purtroppo i ragazzi non avevano preparato niente, probabilmente perché
il giorno prima lo avevano dedicato interamente a Haru, ed infatti le
tre signorine non se la presero più di tanto. Dopo i bento, presero del
caffè dal termos e lo bevettero. Ad un certo punto Lukas si alzò per
sgranchirsi le gambe, seguito da Lea che voleva stare con lui e
iniziarono a camminare per il prato; Inaba, seduta li vicino, prese un
altro bicchierino di caffè e, notando le carezze che Rey rivolgeva a
Henrietta, capì di essere di troppo, così, alzandosi cominciò a correre
per andare dagli altri. Scese di corsa la piccola pianura e dopo
un'ottantina di metri raggiunse i due ragazzi che chiacchieravano e
ridevano sotto un altro ciliegio che, a differenza del loro, era di
modeste dimensioni. Lukas era appoggiato con la schiena sul tronco con
gambe e braccia incrociate mentre Lea era davanti a lui con le mani
unite dietro la schiena. Sembrava una scena da film romantico con lei
dolce, gentile, innocente, che ci provava con il duro di turno.
Mio dio..meglio che li fermi altrimenti me ne vado
- Di che state parlando? -
- Ce l'hai fatta ad arrivare Ina! - esclamò Lea sorridente
- Ve ne siete andati per lasciarli soli giusto? -
- Certo, ma anche perché mi dovevo sgranchire per davvero...- rispose
Lukas - per un'oretta almeno lasciamoli soli...in un posto così
romantico mi pare anche giusto che si godano la loro intimità -
- Già...beati loro... - disse Lea
- Guarda Lea che se vuoi un po' di intimità con Lukas potete andare nel
boschetto laggiù - in tono ironico
- Ci andrei volentieri, cara Inaba, ma poi verrei uccisa dalla tua
gelosia - rispose anch'ella, provocando l'amica
- A me non piace questo idiota! Preferisco rimanere vergine tutta la
vita! - Urlando e facendo girare alcune persone.
Tutti e tre si sentirono imbarazzati e andarono via a testa bassa
vergognandosi come non mai. Lukas era davanti a loro e camminava
fischiettando, fregandosene degli sguardi della gente. Quando veniva
squadrato da sconosciuti sentiva dentro di se una rabbia enorme, perché
lui odiava chi guarda gli altri dall'alto in basso. Sono cose naturali
– pensava - per quale motivo dovete pensare a male di me? E queste
esatte parole avrebbe voluto dire a quegli idioti. Nel frattempo Lea e
Inaba si punzecchiavano a vicenda. Non era chiaro il perché Lea
cercasse di far passare Inaba per gelosa nei confronti di Lukas, però
lo faceva, forse anche per divertirsi e per vedere la reazione del
ragazzo.
- Non mi piace...finiscila! -
- Davvero? Quindi se adesso camminiamo mano nella mano o abbracciati a
te non importa? -
- Fai quello che vuoi con lui...non sono certo io quella che vuole
farsi sbattere.... -
- Ah davvero? - sogghignando, fregandosene di quello che le aveva
detto...anche perché era la verità.
Accelerò il passo e si aggrappò al braccio di Lukas appoggiandosi con
la testa sulla spalla, prendendogli la mano. Guardò dietro Inaba con
un'espressione di sfida, che venne subito accettata dalla ragazza, che
fece la stessa cosa con l'altro braccio. Lukas si ritrovò ad essere
abbracciato dalle due ragazze che si scambiavano sguardi come se fosse
un oggetto di loro proprietà, come se fosse una gara a chi era più
femminile per il ragazzo, a chi l'avrebbe tenuto di più. Il giovane non
capiva bene ma era divertito dal comportamento delle due, e si sentiva
come un re. Lea e Inaba erano due belle ragazze, che lui apprezzava
molto nei loro aspetti fisici e caratteriali : se Lea era la ragazza
provocante e allegra, Inaba era quella seria, con un fascino oscuro
tutto da scoprire;
- Ragazze dai non litigate per me, ne ho per tutte e due se volete -
ridendo da solo
- No grazie! Credo che Lea sia più interessata! Se volete dopo potete
andare in un Love Hotel -
- Potremmo anche andarci sai? Però poi ci rimarresti male, specialmente
perché non potresti mostrarti con il tuo completino intimo a lui,
mentre io ci starò nel letto insieme -
- Come ti permetti?! - pronunciò alzando la voce Inaba
- Mi permetto eccome visto che mi stai dando della troia solo perché
quella sera stavamo per farlo -
- Alt! Basta così, la sfida e la competizione finisce qui! Mi avete
rotto entrambe... Va bene essere conteso o comunque scherzare tutti
insieme ma non voglio insulti a nessuna delle due! Se vi piaccio è un
vostro problema, dovete fare voi qualcosa perché io non ho intenzione
di provarci con tutte e due, specialmente se sono due ottime amiche
come voi! - e s’incamminò sciogliendo la presa e spingendole via. Le
due si guardarono in faccia e capirono di aver esagerato
- Scusa Inaba, ho esagerato... - abbassando la testa
- Anche io ho esagerato...scusami...vorrei proprio sapere cosa ci ha
preso... -
- Non saprei...eppure io dicevo quelle cose per stuzzicarlo e magari
vedere la tua reazione...e sono rimasta sorpresa...sei gelosa... -
- Non è vero...non mi piace... - quasi balbettando - davvero...non
trovo nulla di affascinante in lui..forse sarà perché mi hai sfidato...
-
- Se lo dici tu...però tranquilla, mi fido di te - abbracciandola e
prendendola per mano - però eri così decisa a mettermi in riga che ho
pensato che alla fine ci saremmo picchiate - ridendo scherzosamente
- In quel caso ti avrei fatta nera! -
- Ci credo...da una violenta che guarda le arti marziali miste non
potrei aspettarmi tanta delicatezza! - continuando a ridere
Si presero per mano e raggiunsero Lukas. Avevano fatto pace e, per la
prima volta, o, meglio, la seconda, Lukas era stato l'oggetto di una
loro discussione e questa volta non si trattava del patto, bensì di una
sfida tra le due. Inaba ripeteva di non provare nulla per il ragazzo,
neanche una minima attrazione fisica però in quel momento la sua
femminilità era stata intaccata e si era sentita offesa, irritata, e
voleva dimostrare a Lea che non era inferiore a lei nel fare la dolce
con un ragazzo. Dall'altra parte Lea era quasi pazza del suo amico,
forse perché quella sera era stato tutto così bello, seppur interrotto
dagli altri, e nonostante molti ragazzi ci avessero provato con lei ,
non erano come il suo Lukas. Li aveva respinti tutti, anche quelli che
le compagne di classe reputavano carini. Aveva un forte innamoramento
per Lukas ma non voleva sbagliare nei confronto di Inaba, d'altronde,
se avesse trovato un ragazzo, lei sarebbe stata libera di farlo con
Lukas ; il suo desiderio di averlo tutto per se cresceva sempre di più,
ma il forte legame con Inaba e Henrietta la spingeva a riflettere e a
far calmare la sua voglia. Si " insultava " da sola dandosi della poco
di buono, ma in realtà lei voleva farlo solo con il suo amico il che
non la rendeva una vera e propria cattiva ragazza, ma soltanto una
follemente innamorata e bramosa di farsi possedere da una persona sola,
quella che occupava il suo cuore e la sua mente, il suo Lukas e niente
più.
I due erano abbracciati e si scambiavano carezze e qualche bacino a
stampo, assaporando quel momento come se fosse la cosa più bella che
potesse mai capitare. In quei giorni erano usciti ma sempre in giro per
la città e per negozi o i vari game center, volevano andare al parco a
osservare il laghetto che rendeva il posto molto adatto per la loro
situazione, ma tra gli impegni e la cura di Haru si limitarono solo a
uscite semplici. Henrietta poi si era iscritta a scherma dall'amica di
sua madre perciò le sue giornate risultavano essere più impegnative, ma
questo non scoraggiava i due, dato che per loro l'importante era stare
insieme e vedersi a scuola. Uscire era un dettaglio, o per lo meno era
la cosa meno preoccupante del loro rapporto, perciò accettarono di buon
grado quella situazione. Quello lì era il loro momento di pace,
tranquillità, e volevano trascorrerlo senza baciarsi come forsennati,
ma solamente assaporando il venticello che accarezzava i loro corpi
uniti e abbracciati, scambiandosi coccole e piccole risate che
riempivano il cuore di entrambi. Henrietta fissava Rey con aria persa,
dolce, notando i suoi capelli brizzolati e biondi, accarezzando il viso
soffice e ben curato del suo amore; era completamente in pace con se
stessa e ogni tanto sospirava e quasi impazziva quando il ragazzo
l'accarezzava e la stringeva sempre più forte a se, cercando di
arricciare i suoi lunghi capelli. Si guardavano intensamente, facendo
parlare gli occhi che si scrutavano guardandosi dall'alto al basso e
viceversa. La giovane fanciulla prese la mano sinistra del ragazzo e la
strinse poggiandola sulla coperta e alzando la testa chiuse gli occhi
e, con un piccolo sforzo con le ginocchia, baciò Rey che accettò quel
dolce gesto e proseguì giocando lentamente con la lingua della ragazza,
assaporando quel bacio come se fosse il primo, come se fosse l'ultimo;
passarono la maggior parte del tempo in quel modo, tra un piccolo e
innocente bacio ed una carezza amorevole, soffermandosi ogni tanto ad
osservare l'immenso prato come se fossero al cospetto di uno splendido
tramonto. Parlarono poco quell'oretta, ma quelle poche parole furono
apprezzamenti e sdolcinerie. Si piacevano, erano innamorati, e pian
piano Henrietta capì cosa provava Rey quando lei lo rifiutava e lo
accusava di essere pesante e troppo diretto. Lui voleva solo essere
amato e voleva dimostrarle il suo amore, ma lei non voleva e finiva con
il trattarlo male ;
- Scusa Rey ... - disse a voce bassa
- Per cosa? - chiese lui, preso alla sprovvista
- Per averti rifiutato e trattato male...sono stata una
stupida...volevi solo dimostrarmi cosa significassi per te... scusami -
- Henrietta...non ti scusare...adesso siamo
qui...insieme...abbracciati, ed è bellissimo...è bellissimo perché sono
insieme alla ragazza dei miei sogni... la ragazza che mi ha risollevato
la vita -
- Anche tu...anzi...tu mi hai stravolto la vita...e ne sono
contenta...vorrei stare qui con te anche questa notte ad osservare la
luna... -
- Potremmo farlo...però non abbiamo neanche un sacco a pelo...e
comunque io la luna la vedo sempre anche di giorno...è qui accanto a
me... -
La ragazza si emozionò e arrossì: come sempre del resto i complimenti
di Rey la facevano imbarazzare e sciogliere. Il cuore batteva sempre
più forte ad ogni parola del ragazzo e ad ogni suo gesto...si rendeva
conto che stava diventando sempre più importante per lei. Avrebbe fatto
di tutto pur di non perderlo. Anche se non era bellissimo, per lei lo
era e difendeva questa sua scelta anche quando le compagne di classe lo
criticavano. Nessuna e nessuno doveva criticare il suo adorato Rey!
Passarono alcuni minuti e Rey ricevette un messaggio da parte di Lukas.
<< Aiuto...sono in mezzo a due fuochi...stavano discutendo per
me, e adesso hanno ripreso seppur in tono leggero! Che devo fare?
Ritorniamo lì o vuoi rimanere un altro po' con Henrietta? >>
Rey cercò di non fare leggere il messaggio a Henrietta e scrisse
velocemente
<< Almeno un'altra ventina di minuti ti prego ç_ç devo darle tu
sai cosa... >>
- Cos’è successo Rey? - chiese la ragazza cercando di sbirciare
- Niente! Niente di particolare...solo Lukas che mi diceva che si sono
fermati sotto un albero - infilando il cellulare in tasca
- Come mai? Non sarebbe meglio che venissero qui? -
- Naaaa, tranquilla stanno bene e poi almeno siamo qui soli...ed è
bellissimo... - accarezzandola
- Hai ragione...credo proprio che ringrazierò Lukas...d'altronde se non
fosse per lui non ci saremmo mai messi insieme... - sorridendo
- Eh già...probabilmente ti starei ancora rompendo... -
- Esattamente..ma non pensiamoci più...adesso io sono tua e tu sei mio
- con sguardo vispo si tuffò tra le braccia del ragazzo abbattendolo .
Finirono allungati entrambi e fissandosi risero
- Ah Henrietta...dentro la tasca interna del giubbino ho le cuffie...ti
va di sentire un po' di musica? Ho fatto una playlist solo per te . -
- Sì dai! Sono curiosa! - e andò a prendere il giubbino. Infilò la mano
dentro la tasca interna situata alla sinistra e trovò un oggetto duro e
lo estrasse : era una scatoletta
- Questa è opera tua vero? Non volevo un regalo e lo sai bene .. -
disse la ragazza con tono seccato guardando Rey con aria arrabbiata,
anche se dentro di se pensava a quanto dolce fosse il suo fidanzato
- Lo so ma aprilo - indicando la scatoletta. La ragazza la aprì e
dentro c'erano due braccialetti color amaranto con delle pietrine blu.
Una pietrina era più grande delle altre e il nero formava una H mentre
nell'altro braccialetto una R.
- Questo è per te, anzi per noi. So che è presto e so che non avrei
dovuto farlo però quando l'ho visto non ho resistito...voglio che tu lo
accetti in segno di amore e di affetto... - chinando la testa quasi
arrossendo
Lei non sapeva che dire, guardava i due braccialetti ammaliata dalla
bellezza del gesto. Certo, non erano maestosi, supercostosi o di
diamante, ma erano davvero un bel regalo.
- Grazie! Sono bellissimi entrambi...dai proviamoceli! Andavano
benissimo e la ragazza per la felicità saltò nuovamente addosso al
ragazzo e si ritrovarono uno sopra l'altro. Lei lo baciò accarezzando
la sua guancia e ringraziò. Erano davvero belli, simbolici e da far
vedere alle sue compagne che probabilmente avrebbero rosicato per la
gioia della giovane. Rey era stato davvero carino e aveva organizzato
tutto, anche con l'aiuto di Lukas, e questo fece riflettere la ragazza
anche sul suo amico; probabilmente non era cosi " malvagio " come
pensava, anzi doveva ringraziarlo. Guardava il braccialetto mentre Rey
mangiava uno snack e non proferì parola, ripeteva soltanto grazie è
bellissimo e questo fece intenerire molto il ragazzo. Era così dolce la
sua Henrietta, così pura e delicata, era come un soffice cuscino di
seta da trattare con cura e lui voleva farlo, lo avrebbe fatto finché
lei non si fosse stufata di lui, ma sperò che non arrivasse mai quel
giorno perché altrimenti avrebbe perso tutto se stesso, la sua anima,
il cuore donato alla ragazza, tutto! Sarebbe ritornato in quel brutto
periodo, forse peggiorato, e non voleva tornarci mai più! Henrietta era
la donna della sua vita e l'avrebbe sposata, avrebbe fatto di tutto pur
di vederla ridere e sorridere, voleva amarla, darle tutto, pur
ricevendo in cambio medesime cure, ma su questo ne era sicuro, avrebbe
messo la mano sul fuoco sull' affetto della ragazza per lui. L'amore è
sempre strano si ripeteva ed infatti dopo vari tentativi, varie parole,
espressioni ed esagerazioni, i due si erano innamorati ed erano già
pronti per il grande passo : presentare - anche se era soltanto una
formalità - alle proprie famiglie la dolce metà. Presero quella
decisione mentre aspettavano il ritorno dei loro amici. Parlarono a
lungo e sebbene le due famiglie si conoscessero già, ebbero sin da
subito una grande ansia, anche solo nel parlarne, ma furono felici
della loro decisione. Tutto andava per il verso giusto e niente li
avrebbe fermati.
Quella sera nel palazzo c'erano Lukas e Rey ad accudire il piccolo
Haru. Era l'unica coppia che ancora non aveva avuto modo di guardare il
bambino.
Quel pomeriggio era stato bello per entrambi, forse meno per Lukas. Con
Henrietta era andato tutto bene e la compagnia e la giornata erano
state meravigliose, mentre per il suo amico Lukas le uniche pecche
furono la discussione di Lea e Inaba e la loro competizione. Certo era
una cosa buona, bella, positiva tutto sommato ma anche strana : come
mai Inaba era entrata in competizione? E perché Lea continuava a
provocarla? Per lui? O perché piaceva davvero anche all'affascinante e
fredda Inaba? Quel comportamento lo fece riflettere su Inaba. Non
avrebbe mai voluto una competizione all'interno del gruppo perché gli
equilibri si sarebbero spostati. Non poteva scegliere solamente in base
al carattere e alla bellezza ma soprattutto non poteva scegliere
nessuna delle due , fin quando non avrebbe capito i sentimenti di
Inaba.
- Yo! A che cosa stai pensando? - domandò Rey mentre prendeva due birre
dal frigorifero
- A Lea e Inaba... -
- In effetti quello che mi hai raccontato è strano...Inaba non è tipa
da mettersi in competizione, figurarsi per un ragazzo, per te poi -
- Che vorresti dire? -
- Che Inaba non farebbe mai una cosa del genere per un ragazzo,
specialmente se sei tu...non per qualcosa ma l'unica cosa che avete in
comune sono le arti marziali e a volte quella freddezza...e forse
l'intelligenza -
- Cosa c'entra...allora tu e Henrietta cosa avete in comune? E poi
spiegami perché Inaba no e Lea si? -
- Prima di tutto io e Henrietta ormai siamo un'unica entità...seconda
cosa, forse perché Lea è una zoccoletta che vorrebbe saltarti addosso
al primo cenno di intesa? -
- Cosa c'entra ... ok piaccio a Lea ma lei ha rifiutato tanti ragazzi
per me e quindi non è quel tipo di ragazza. Diciamo che in questo
periodo ha una vitalità eccessiva! - sorseggiando
- Eccessiva? Secondo me ti consuma, ti ritroverò nella fossa senza
energie, senza linfa, prosciugato - mentre si sedeva prese il mazzo di
carte - e comunque lascia stare...è stata soltanto una competizione tra
donne e tu caro mio dovresti sapere meglio di me che quando due donne
entrano in competizione su chi ha più fascino è meglio non
stuzzicarle...come le due sorelle. -
- Già per fortuna che le ho lasciate, e adesso già sono fidanzate!
Quelle sono zoccole, non Lea...Lea è così carina e divertente...domani
andiamo al negozio di musica... -
- Divertitevi...comunque sia amico mio...spera per te che sia soltanto
semplice competizione altrimenti l'amicizia tra quelle due finirà
moooolto male, e lo sai a cosa mi riferisco - mischiando le carte
- Già...non hanno delle famiglie che le capiscono e litigare per me
sarebbe come dare il colpo di grazia alla loro parte oscura...cercherò
di non stuzzicarle anche se alla fine è sempre Lea ad iniziare -
- Non avevo dubbi...Non avevo...dubbi! -
- Cosa vuoi dire? - con tono minaccioso e ironico
- Niente..dai alza che ti sfido a Ramino! -
Passarono la serata a giocare e a raccontare esperienze con ex,
passando da storie serie a cavolate vere e proprie. Probabilmente aveva
ragione Rey, era soltanto una competizione, l'avrebbe fatto anche lui
se qualcuno avesse intaccato la sua moralità e la sua virilità, perciò
non vi si soffermò più di tanto. Certo che essere conteso da due
ragazze belle ma che sono l'opposto non era proprio il massimo.
Ironizzando su questo parlarono di cose sconce tra loro cinque che
finirono sempre con una grande risata. Quella notte cambiarono Haru due
volte, stranamente non voleva dormire e i due ragazzi tentarono in
tutti i modi di metterlo nel letto : cantarono delle ninne nanne e lo
accarezzarono dolcemente . Gli fecero bere anche del latte caldo e,
quando si addormentò, andarono a lavarsi e poi si misero a letto anche
loro. Era stata una bella giornata dopotutto. Bella e ricca di
emozioni, e dentro di loro speravano di viverne tantissime altre di
quel tipo. Grazie ad Haru le loro vite erano cambiate, sia in bene che
in peggio; il bambino era stato il punto d'incontro di due rette, due
rette che rappresentavano il “prima” e il “dopo” il suo arrivo. La loro
adolescenza era la più strana e complicata di tutte, eppure non smisero
mai di accudire il piccolo e non pensarono mai male di lui perché non
avrebbero potuto. Haru era come un fratellino minore e " sognavano " un
giorno di guidarlo come loro erede, trasmettendo la dolcezza e la
simpatia di Rey e lo charm e la grinta di Lukas; sarebbe diventato un
mostro probabilmente, il loro mostro che avrebbe dimostrato a tutti chi
era, e che li avrebbe resi orgogliosi. Non erano i suoi padri, non
erano una coppia, ma provavano grande affetto per il neonato.
Lea intanto era a letto, che, guardando la piccola televisione, pensava
al suo Lukas, ad Inaba, a tutto. Certo la sua vita non era facile però
aveva deciso di gestirsi da sola. Delle lamentele della madre non le
importava più; voleva vivere la sua vita senza essere trattenuta da
delle catene invisibili che la madre le aveva messo. Pensò anche al
dolce e piccolo Haru che ogni tanto accudiva, coccolava e che, se non
fosse stato per lui, probabilmente non avrebbe vissuto quell'incontro
ravvicinato con Lukas. Pian piano il ragazzo cominciava a piacere sia
per il suo carattere, sia per le affinità e sia per la sua popolarità.
Non era un figo da paura, di quelli per la quale le ragazze sbavano,
però era carino, e a volte era anche molto carismatico, da far
rabbrividire. L'osservò mentre litigava con dei ragazzi di una classe
superiore che lo stavano importunando e li metteva a tacere tutti. Era
il suo carattere : timido ma scherzoso, serio ma anche divertente,
isolato ma con un gran carisma. Quei momenti passati insieme la fecero
innamorare, perdere completamente di lui e il loro feeling la portava
ad essere quel che era in sua presenza. Tra qualche giorno poi,
sarebbero dovuti andare a comprare gli strumenti ordinati e non vedeva
l'ora di utilizzarli insieme a lui. Non importa se la canzone esce male
o bene - pensava la ragazza - l'importante è stare con lui, suonare ed
essere uniti nell'anima. Prima o poi sarebbero stati uniti anche nel
corpo, se lo sentiva. Però c'era Inaba, la misteriosa Inaba, che quel
pomeriggio aveva reagito alle provocazioni. Non si aspettava un
comportamento così da parte della più " seria " del gruppo, e
probabilmente fu per via della competizione tra loro, però continuava
ad avere dei dubbi sulla sua amica. E se Lukas era ambito anche da lei?
E perché quella sera aveva fatto quella scenata? Solo per il patto? O
perché stava per farlo con il ragazzo che piaceva anche a lei? Non
seppe rispondere a nessuna delle domande. Era ormai l'una di notte e
non riusciva ad addormentarsi, avrebbe voluto essere in
quell'appartamento, sola con il suo adorato Lukas, magari a
chiacchierare o giocare, scherzare o, semplicemente, a baciarsi e
coccolarsi o, perché no, anche a fare l'amore. Aveva così tanta voglia
di stare con lui che voleva scappare di casa per raggiungerlo, ma era
troppo distante. Voleva dichiararsi di nuovo, a voce questa volta, però
Inaba non l'avrebbe permesso e questo infastidiva la giovane.
Maledetta Inaba...trovati un ragazzo...non posso aspettare che tu
decida di farlo solo perché c'è il patto...ti voglio bene però cerca di
capirmi...mi piace...mi piace...e probabilmente piace anche a te...ma
se ti piace diglielo...fatti capire...
Pian piano iniziò ad accarezzarsi sul petto, massaggiandolo
delicatamente. Pensava a Lukas e diede sfogo alla sua fantasia perversa
e vogliosa. Si alzò la maglietta del pigiama e continuò a palparsi, a
stringersi il seno finché non portò una delle due braccia giù e lo
infilò nei pantaloni. Iniziò a toccarsi anche lì, accarezzando pian
piano le parti più sensibili e cominciando a mugolare delicatamente.
Continuò per diversi minuti, era completamente persa che si tolse i
pantaloni e continuò a farlo, infilando poi due dita delicatamente e
pian piano aumentando il ritmo, ansimando sempre più forte, fin quando
non venne emettendo un piccolo gemito di goduria. Portò la mano bagnata
a se e la leccò gustosamente, si sentiva più sollevata e anche,
stranamente, stanca. Si rivestì e spense la televisione, e allungandosi
di nuovo sul letto chiuse gli occhi cercando di fare bei sogni.
Qualche giorno dopo Inaba si trovava da alcuni parenti insieme alla sua
famiglia. Era il compleanno di un suo cuginetto e la festa era molto
divertente, specialmente per i più piccoli. Lei si annoiava, pensava ad
Haru e inviava messaggi agli altri per far passare il tempo. Rey e Lea
accudivano il piccolo mentre Henrietta era a scherma. Non sapeva cosa
fare e cercava ogni tanto di ridere e di far contenti i suoi genitori,
specialmente il padre. C'erano anche altri cugini ma erano talmente
noiosi che cercava di ignorarli. Alcuni più piccoli di qualche anno
cominciarono a farle delle domande
- Sei fidanzata Ina? - chiesero due ragazzine di 12 e 13 anni
- No, per fortuna no. -
- Come no? E con chi messaggi sempre? - chiese un maschietto appena
arrivato
- Con i miei amici... voi invece? non sapete cosa fare? -
- Veramente speravamo tu potessi aiutarci a conquistare dei ragazzi,
sai, una come te dovrebbe averne uno -
- Non posso, non sono un'esperta e a me i ragazzi non interessano -
disse Inaba lasciando le due perplesse
- No? Ti piacciono le ragazze? -
- Nooo! Non mi interessa avere una relazione, tutto qui - esclamò
- Dai non ti arrabbiare...come possiamo fare per conquistarli? Sono
cosi boni e fichi...pensa che fanno cose assurde...così dicono loro
...hanno già fatto sesso! -
- A 13 anni? - sogghignando per sfotterle - non dategli retta, lo
dicono soltanto per farsi notare, in realtà non sanno nemmeno come è
fatta la nostra ...-
- Inaba! Che cosa stai dicendo alle ragazzine? - la zia per
rimproverarla
- Ma ...niente..mi stavano chiedendo... -
- Niente un cavolo! Non devi dire certe cose davanti a dei ragazzini,
capisco che tu sei abbastanza pronta per queste cose e sai come
funziona però non ti azzardare a dire certe cose ok? -
- Ok e per la cronaca io sono vergine! -
- Se sei vergine o no non mi interessa! Non puoi parlare di sesso a
delle bambine -
- Ok ok stai tranquilla! - Parli proprio te che da adolescente avevi
più ragazzi intorno che mosche - mi dispiace, avete sentito
Hitler...non posso dire nulla. Comunque tranquille, non l'hanno fatto e
sono solo dei ridicoli...non sono questi i veri uomini! -
- Perché, tu sai quali sono? C'è qualcuno che ti piace per dirlo? -
chiese una di loro
- No! Però per quel che sono i miei valori morali dei ragazzi del
genere non sono rappresentano il tipo di uomo che mi piace. E adesso
scusatemi, vado in bagno -
Lasciò un’atmosfera abbastanza turbolenta, strana, da litigio. Non
aveva detto nulla di eclatante, stava solo rispondendo e la colpa era
andata a lei. Come sempre!
Che famiglia di merda...tutti contro di me...
Si lavò la faccia e rispose al messaggio di Lea. Con la sua amica i
rapporti erano rimasti buoni e per fortuna non erano nate altre sfide,
però a volte non la sopportava. Il modo in cui si avvicinava a Lukas,
le sue frecciatine... in quei momenti avrebbe voluto zittirla. Poggiò
il cellulare sul lavandino e si sedette sul bordo della vasca da bagno.
Pensava, pensava e pensava sempre e solo ad Haru. Ormai accudirlo a
turno non bastava, stava diventando difficile e soltanto lei e Lukas
potevano essere presenti, molto più degli altri. Era confusa, non
poteva certo vivere da sola con il piccolo ma non poteva continuare a
dare disturbo ai suoi amici che, seppur disponibili, a volte credeva
che si annoiassero. Non diceva niente a nessuno per non causare
problemi però stava diventando stancante e doveva trovare una
soluzione.
Pensa Inaba pensa! Come posso fare per Haru? Non voglio sia un peso per
gli altri...io l'ho trovato e io lo devo accudire però come...se
soltanto quel bastardo lo facesse tenere sarebbe tutto più facile, ma
non si può. Lo porterebbe via da me sicuramente. Devo trovare il modo
per stare con il piccolo ogni giorno. Vorrei tanto avere una famiglia
come quella di Henrietta dove non si deve mentire, dove ci si diverte e
tutto è allegro. Forse anche loro litigheranno ma mai come accade da
me. Certo c'è Lea che è in una situazione peggiore però anche io non
sono di certo in paradiso....è un inferno...pulire,
cucinare...lavare...sgobbare mentre loro si divertono...e maltrattarmi
anche se prendo un mezzo voto più basso della media...darei tutto pur
di vederlo soffrire davanti ai miei piedi...
Mentre pensava si accarezzava i suoi capelli neri e scalati, cercando
di riflettere su una possibile soluzione. Non la trovò e ad un tratto
udì la madre chiamarla.
- Inabaaaa sei viva? -
- Sì entra -
La donna entrò con aria tranquilla e si sedette vicino a lei
- Ma cosa stavi dicendo alle tue cuginette? Zia mi ha raccontato tutto
...- disse divertita
- Zia non ha capito un cavolo...mi avevano chiesto consigli per
rimorchiare dei ragazzini di 13 anni che si vantano di aver fatto
sesso... e io stavo spiegando che si stavano solo vantando e che non
era vero...poi zia .... -
- Ho capito e ti credo, non sei certo tipo da parlare di certi cose,
specialmente con delle ragazzine...e comunque lasciala stare a zia, ha
bevuto troppo. Se hai qualche problema dimmelo però ok? -
La ragazza esitò qualche secondo, con un brivido lungo la schiena e una
fitta al cuore e, a bassa voce, quasi con un suono strozzato rispose -
Ok... -
- Dai adesso andiamo che c'è la torta -
- Mi vuoi fare ingrassare? -
- No e anzi un po' di ciccia ti farebbe bene, vorrei avere io il tuo
corpo...chissà quante conquiste hai fatto a scuola eh - spingendola con
il gomito
- Non è vero non piaccio a nessuno -
- Questo perché metti paura a tutti...se fossi più dolce saresti
l'idolo della scuola... -
- Ma io non voglio essere dolce... -
- Lo so, andiamo adesso altrimenti tuo padre si arrabbia -
Scesero e mangiarono la torta. Per qualche assurdo motivo la
chiacchierata con la madre fu per la ragazza una liberazione; sentiva
meno peso sulle spalle, come se si fosse sfogata leggermente.
Ovviamente non era così e, anzi, le aveva mentito di nuovo, però non
poteva dirle di Haru. In macchina cercò di dormire, fissando il vetro
del finestrino, ma non ci riuscì subito, c'era ancora il problema da
risolvere. Ormai era quasi un mese che Haru era nella sua vita e non
poteva non dedicarsi al piccolo. Si sentiva sua madre e presto avrebbe
fatto le visite di controllo ma non sapeva come fare per continuare la
sua vita. Senza la famiglia ad appoggiarla, la giovane Inaba si sentiva
persa ed esclusa dal mondo. Arrivarono alcuni messaggi dai suoi amici e
lei sorrise, dopo di che si addormentò in una maniera scomoda.
Il pomeriggio seguente la ragazza aveva dato appuntamento a Lukas fuori
dalla scuola. Voleva parlare con lui a tutti i costi : gli aveva
inviato un messaggio alla fine durante le lezioni e nel club non
parlarono perché c'erano gli altri. Desiderava parlare in privato con
il suo amico. Arrivò con qualche minuto di ritardo e si trovarono
davanti al cancello. Lei lo attendeva con la cartella tenuta tra le
mani, come se fosse una ragazza che aspetta il suo fidanzato per
entrare a scuola. Era frenetica e il cuore le batteva più forte,
stranamente, e cominciava a sudare a freddo. Non era un comportamento
da Inaba pensava tra se e se, ma si fece coraggio
- Sei in ritardo... - facendo finta di essere offesa, ma in realtà era
molto agitata dentro di se
- Colpa del professore di ginnastica, l' ho dovuto aiutare a portare
dei banchi in un'aula -
- Capisco ... - abbassando lo sguardo
- Allora? cosa volevi dirmi di importante? -
- Volevo chiederti...dirti...- era in palla
- Perché sei così agitata? Non è che vuoi chiedermi di uscire? Perché
nel caso accetto volentieri -
Zitto idiota - pensava la ragazza
- No è che quello che voglio dirti è una cosa seria ed importante e so
che solo tu sei in grado di capirmi - facendo girare la punta del piede
a destra e a sinistra
- Dimmi..sono qui per te... -
- Ok...ti prego Lukas...aiutami a tenere Haru! - urlò alzando la voce
ma ancora a testa bassa
- Lo stiamo già tenendo...tutti e cinque...forse sei un po' stressata
dal periodo? -
- No non hai capito...vivi con me! Viviamo insieme e aiutami a cresce
Haru - continuando a tenere la testa bassa
- Perché lo chiedi a me? - chiese il ragazzo incuriosito e colto di
sorpresa
- Perché tu sei l'unico che può aiutarmi - piangendo e singhiozzando -
ti prego...non voglio più vivere in quella lurida casa...voglio
crescere Haru ma non posso farlo da sola...tu sei l'unico che può
aiutarmi...l'unico di cui mi fido...l'unico che è libero..l'unico a cui
ho chiesto ... - piangendo sempre più forte...
Ormai aveva deciso, sapeva cosa fare e in cuor suo sperò che Lukas
accettasse. Non poteva vivere da sola, ci voleva una presenza per
aiutarla e soltanto il ragazzo poteva. Sarebbe stato strano, difficile
se non impossibile crescere un neonato alla sua età, ma lei lo
desiderava. Non voleva più essere maltrattata e sfruttata. Voleva
vivere ed essere felice con il suo Haru crescendolo come una madre.
Avrebbe lasciato la scuola, la famiglia per lui, ma non gli amici. E
tra tutti i suoi amici, tra Rey, Henrietta, Lea e Lukas soltanto
quest'ultimo poteva darle una mano. Avrebbe vissuto sotto lo stesso
tetto, anche nello stesso letto, ma ormai era decisa. Via il passato
brutto, macabro e umiliante : adesso c'erano solo gli amici e Haru!
Continuò a piangere perché sapeva che non avrebbe mai accettato ma non
poteva fare a meno di chiedere, di ricevere attenzioni, di essere
sorretta da una forte presenza. Il suo cuore batteva più forte, le sue
paure si svegliarono e invasero la sua mente; l'Inaba seria ormai era
diventata fragile e ridicola. In cuor suo sapeva già la risposta, però
sperò di sbagliarsi e in quel momento si sentì stupida e inutile, e
forse da quel pomeriggio i rapporti con gli amici e con la famiglia,
non sarebbero più stati gli stessi. Sotto quel fievole tramonto, metà
del cuore di Inaba soffrì per la sua scelta ma l'altra metà gioì perché
stava per abbandonare l'oscurità. Da sola o con Lukas, lei avrebbe
vissuto con Haru, con il suo bambino, con suo figlio, perché questa era
la sua vita e niente e nessuno l'avrebbe fermata.
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