L’ultimo desiderio di Vegeta
Mai avrei pensato di
morire di vecchiaia…no, davvero mai. Ho sempre sperato in questi anni che arrivasse qualche nemico indistruttibile che mi avrebbe
fatto fuori. Ho sperato che Kaaroth tornasse per un ultimo
combattimento, l’ultimo da veri sayan.
Ho trascorso da umano
gli ultimi trent’anni e morirò da umano, in questo
letto umano e con questo ridicolo pigiama umano!
Tanto valeva rimanere
nell’aldilà per colpa di quel grassone di Majin Bu!
Trunks, Bra, mio nipote Vegeta jr, tutti qui a circondarmi come un
normale vecchiaccio. Se fosse ancora viva Bulma ci sarebbe stata anche lei.
“Patetici”. La sua voce era ormai un sussurro.
Suo nipote, dire che era identico
era poco. Era figlio di Trunks e di un’insignificante
terrestre, ma aveva ereditato tutto dal nonno, a cominciare dalla spiccata
predilezione per i combattimenti. Vegeta non lo aveva mai dimostrato, ma era
molto orgoglioso di quel nipote: “Sai Vegeta…tu sei – l’anziano principe parlò
a fatica, con un mezzo sorriso al posto del broncio – più sayan
di tuo padre e dei figli di Kaaroth messi insieme!”. Vegeta jr sbiancò: non aveva mai ascoltato suo nonno fare un
complimento a qualcuno, però col tempo aveva imparato a cogliere dei lievissimi
cenni di approvazione da una miriade di altri segni.
Con chissà quali forze Vegeta si
alzò improvvisamente tra la preoccupazione generale e si trascinò fino al
terrazzo, dove respirò l’aria fresca del crepuscolo appoggiato alla balaustra.
“Bra, portami le sfere del drago” –
“Ma papi, sai che non sono più attive…” – “Poche
storie, portamele.” Era da un pezzo che Bra non lo
chiamava “papi”, almeno da vent’anni. Vegeta ripensò
a quell’inaspettato gesto tenero di sua figlia, l’unico punto debole che avesse
mai avuto, e cambiò idea “Trunks, vai tu, le tengono i Son nella vecchia casa
di Goku.” – “Faccio in un attimo.”
Trunks spiccò il volo come un
razzo e sparì in breve oltre l’orizzonte.
Trascorsero pochi minuti in silenzio, un silenzio
angoscioso che nessuno osava interrompere per paura di disturbare i pensieri
dell’anziano Vegeta.
Trunks tornò di lì a poco con le
sfere ridotte ormai a inutili sassi. “Radunale qui
davanti a me.”
“Ora lasciatemi solo” – “Papà mi dispiace, non posso lasciarti
solo nelle tue condizioni.” – “Nelle mie condizioni?!”, un ghigno comparve sul suo volto, nella mano caricò una
sfera di energia che scagliò contro il figlio, prontamente respinta da Vegeta
jr. “Come vedi ho ancora molte energie da spendere.
Lasciatemi solo”. I figli e il nipote a malincuore dovettero obbedire.
Vegeta rimase solo con le sfere del drago: “Kaaroth! Kaaroth, lo so che sei
lì dentro! Kaaroth vieni fuoriiiii!”, l’urlo del vecchio sayan
era quello di un tempo.
Le sfere con un lampo si animarono e un’ombra dalla forma
caratteristica si allungò dalle sfere sul pavimento.
“Vegeta…cosa c’è? Perché mi chiami?” – “Lo sai benissimo –
le energie utilizzate avevano sfiancato il già debole Vegeta che ormai respirava
con grande affanno –
Sono vecchio…e sto morendo. Il mio destino è molto diverso
dal tuo, lo so. Però il destino della nostra stirpe ci
è accomuna. Sai benissimo che…si estinguerà…tra
tre o cinque generazioni, annegata nel sangue terrestre.” – “Lo so, Vegeta.” – “I
sayan erano un popolo spietato…forse non meritavano
di continuare a vivere…ma chi proteggerà la Terra
quando i nostri figli non ci saranno più???” il tono di Vegeta era disperato.
“Davvero ti importa qualcosa della
Terra Vegeta?” – “A dire la verità…No. Non mi importa di questa dannata Terra,
mi importa che con noi si estinguerà per sempre la stirpe dei guerrieri Sayan!” – “Purtroppo è inevitabile.” – “Non è vero. Tu puoi
fare qualcosa, lo so… Tu sei un Sayan e hai difeso l’universo
da mille pericoli…” – “Non è così semplice” – “E allora? Tu provaci!” – “Vuoi
che rinasca il popolo sayan?” –
“No… – riprese fiato – Voglio che nei
miei e nei tuoi discendenti scorra per sempre il nostro sangue! Voglio che nascano
altri eroi con i nostri nomi che difendano questo stupido Mondo da qui all’eternità!”
– “Tu tieni a questo stupido Mondo più di quello che vuoi far credere, mio
caro! Purtroppo…sai bene che è impossibile!” – Vegeta sorrise – “Prendilo come
l’ultimo desiderio di un sayan” quindi stramazzò a terra senza forze. “Farò quello che posso, te lo
prometto Vegeta”. Lo spirito di Goku si dileguò dalle
sfere mentre Vegeta veniva soccorso dai suoi figli.
Vegeta sognava, sognava. Nei suoi
sogni si alternavano incubi di buio pesto, di sangue, di odore
di morte (quante volte aveva respirato quell’odore!) e riposanti paesaggi
immersi nella luce del sole, dove una giovane e bellissima Bulma
lo accoglieva per abbondanti pic-nic insieme ai suoi figli. Ma
poi di nuovo il suo nemico più grande, Freezer, squarciava quel quadretto
invitandolo a sfidarlo.
Improvvisamente Vegeta aprì gli occhi.
Sentì che quello era il suo ultimo respiro.
Nella sua mente una voce rimbombò :
“La stirpe dei nobili guerrieri Goku e Vegeta non si
estinguerà mai mai
mai mai”
L’ultimo respiro di Vegeta fu speso per un sorriso, il più
orgoglioso e sincero che nessuno gli avesse mai visto.
per la cronaca: il Vegeta jr a cui mi riferisco non è
ovviamente il Vegeta jr che vediamo nell’ultima puntata combattere contro il
nipote di Pan ;-)Q”””