Una
volta finito di allattare il piccolo Tommy e averlo adagiato nella
culla, Anna pensò bene di ritornarsene a letto e vedere se
riusciva a dormire ancora un po'. La poppata notturna non era poi
questa gran fatica ed era troppo bello stringere il suo bambino al
seno, nutrirlo e sentirselo suo, sentire come se fosse ancora
una
cosa sola con lei, come quando era dentro di lei. Non avvertiva nemmeno
più la stanchezza o il peso di svegliarsi in piena notte,
era
tutto così fantastico.
Tuttavia sperava che il piccolo potesse dormire qualche ora, da quel
momento in avanti, per potersi riposare pure lei. Tommy non dormiva
molto, la notte, nemmeno il giorno, a dire il vero: stargli dietro
poteva rivelarsi molto stancante e Anna cominciava a sentirne il peso.
Sedette sul letto, si tolse le pantofole e si sdraiò di
fianco
al proprio compagno Nick; il quale, come consueto, non perse tempo a
cingerla fra le braccia e ad attirarla verso di se.
Starà
dormendo? si
chiese Anna, Nick aveva da sempre l'abitudine di stringerla a se,
durante la notte, certe volte lo faceva pure da addormentato: era il
suo modo per sentirsi al sicuro. Inoltre sapeva che alla sua compagna
questo
piaceva molto; diceva che le conciliava il sonno e la faceva sentire
protetta. Ma, dal modo in cui si era mosso quella volta, ella aveva
avuto l'impressione che potesse essere ancora sveglio e che facesse
solo finta di dormire.
Decise così di metterlo alla prova; accostò le
labbra al collo
di lui e cominciò a mordicchiarlo dapprima piano, poi si
produsse in un vero e proprio succhiotto;
"Ehi!" esclamò Nick improvvisamente aprendo gli occhi "cosa
mi stai facendo?"
"Eh, eh. Ti sto marchiando, perché sei mio!"
"Sì, tuo" rispose lui con la voce arrochita dall'emozione
"ci puoi giurare! tuo e di nessun altra, per sempre. Lo sai"
"Certo che lo so, non ho bisogno di marchiarti. Ma volevo vedere se eri
sveglio, imbroglione!"
"Sì, certo, io imbroglione e tu vampira. Mi hai lasciato un
segno che resterà per parecchi giorni. Se lo vede Greg mi
prende
per il culo per mesi.....uhm, mi sa che dovrai pagare per questo"
"Ah, sì?" Anna sapeva che il gioco si stava facendo audace e
voleva giocarlo fino in fondo "e come?";
"Te lo faccio vedere subito come. Vieni qui";
Nick spostò le proprie braccia verso i fianchi di
Anna e,
afferrandola con forza, la fece scivolare sotto di se. Poggiandosi sui
gomiti per non gravarle troppo addosso col suo peso, la ragazza pesava
appena un po' di più della metà di lui,
fece in
modo di toglierle la maglia del pigiama facendola passare sopra la
testa e cominciò a baciarla sul collo per poi
scendere
sulle clavicole ed infine sul seno. Aveva appena iniziato a posare le
labbra sui capezzoli quando, dalla stanza accanto, giunsero gli strilli
del piccolo Tommy.
"Oh, no!" Anna era infastidita dall'interruzione, arrivata davvero
inopportuna proprio quando i preliminari stavano prendendo un'ottima
piega, "cosa vuole ancora? L'ho cambiato, l'ho allattato, l'ho
coccolato. Sembrava avesse preso sonno: ma che cavolo avrà
ora?"
"Vado io." Si offrì Nick "Tu resta qui e aspettami, che poi
continuiamo" proseguì poi sorridendo malizioso
"Okay, ti aspetto" e Anna si stiracchiò languida nel letto
cercando la posizione più comoda per se.
Nick indossò le ciabatte, mise una vestaglia sopra i boxer
(unico suo indumento per la notte) e si recò a vedere quale
tipo
di problema angustiasse il piccolo Tommy.
Entrando nella cameretta accese la luce, poi si avvicinò
alla
culla "Allora, campione, cosa c'è?" chiese al piccolo, il
quale
appena sentita la voce del padre, si era immediatamente
calmato;
Nick si chinò e prese il piccolo fra le proprie braccia.
"Sentiamo un po'" disse mettendo la mano a contatto col sederotto del
figlio per sentire se fosse bagnato o roba del genere, lo
tastò
per bene e annusò per sentire se c'era qualche odore strano;
"No, direi che addosso non ti sei fatto niente. Chissà se ti
senti poco bene?" pose la mano sulla fronte per sentire se avesse la
febbre "no, febbre non ne hai....hai forse bua al pancino, piccolo
Tommy? Eh? O forse hai fatto un brutto sogno? Hai fatto un brutto
sogno, piccolo mio? Non avere paura, è finita, il mostro se
ne
è andato e il tuo papà è qui con te.
Non avere
paura, piccolo mio; sono qui con te; ti proteggo e ti
proteggerò sempre. Adesso sai cosa facciamo? Ce ne andiamo a
fare un giro per la casa, va bene?" e, sempre col bambino in braccio,
Nick si recò in soggiorno, adagiò il piccolo sul
divano e
prese a massaggiargli il pancino, come aveva fatto quando era appena
nato. Tommy guardò suo padre e poi
cominciò a dare
segno di gradimento gorgogliando deliziato.
"Ti piace, eh?" disse Nick "ti piace, piccolo Tommy quando ti
faccio così, vero?";
Il piccolo gli sorrise.
Nick, a quel sorriso, si sentì sciogliere dentro "Mio
figlio!"
mormorò fra se e se "ancora non posso credere di essere
davvero
padre....Mio figlio..... Signore Ti ringrazio, Ti ringrazio di questo
bellissimo dono che hai voluto farci: essere genitori è la
cosa
più bella che possa capitare nella vita. Ti sarò
sempre
accanto, piccolino, e farò in modo che non ti accada niente
di male, mai.
Non come è successo a me che mi hanno rubato l'innocenza a
nove
anni."
Nick sospirò e si chinò a
baciare il piccolo sulla testolina, poi lo prese nuovamente
fra le
braccia e lo strinse a se per cullarlo fino a quando non si fosse
riaddormentato.
Appoggiato con la schiena alla spalliera del divano, si
portò il
bimbo al petto e cominciò a muoversi avanti e indietro
canticchiando:
"Close
your eyes
have no fear.
The monster's gone
he's on the run and your daddy's here,
Beautiful
Beautiful, beautiful,
Beautiful boy"
Dopo
un paio di volte che ripeteva la canzone Nick cominciò a
sbadigliare, sentì gli occhi che gli si chiudevano,
cercò
di tenerli aperti a tutti i costi ma fu invano: il sonno lo vinse e
riuscì solamente a scivolare di lato e a stendersi tenendo
il
piccolo, sempre contro al proprio petto, sopra di se.
"Ma cosa caspita stanno facendo?" si domandò Anna, rimasta
sola
nel letto con tutto un rimescolio dentro che non accennava a
placarsi.
Decise di alzarsi e di vedere dove fossero Nick e il bambino,
provò nella cameretta trovandola vuota, così si
recò nel soggiorno.
Eccoli lì gli uomini della sua vita; padre e figlio
placidamente
addormentati sul divano. La ragazza sorrise dolcemente:
vedere la
minuscola creatura stretta fra le braccia robuste del padre, le faceva
una tenerezza infinita;
"Ecco cosa stanno facendo, guarda lì come se la dormono"
mormorò fra se e se e poi, pianissimo, quasi ad inseguire un
pensiero "come sono belli!" sussurrò.
Si avvicinò al divano, prese Tommy in braccio; il
piccolo
non diede segno di svegliarsi, anche se appoggiò il capo
sulla
spalla della madre, lo portò in cameretta e lo
adagiò nella culla; rimase qualche minuto a vegliarlo (Sogni d'oro angioletto mio),
poi si
accostò alla porta, uscì dalla stanza
socchiudendo
l'uscio dietro di se.
E adesso andiamo a
svegliare il bell'addormentato! Vedere
il proprio compagno così tranquillamente addormentato,
così bello e rilassato, se da un lato le aveva fatto
tenerezza,
dall'altro non aveva fatto altro che aumentare la sua eccitazione e,
in questo stato, Anna non poteva tornarsene a letto tranquilla a
cercare di
dormire e lasciare il suo compagno tutto solo e scomodo sul
sofà.
Si recò così in soggiorno, si sedette sul divano
accanto
a Nick, ancora addormentato, gli slacciò la
vestaglia e
pose la propria mano sul petto nudo di lui, poi scese verso l'addome,
lo sentì sospirare, si soffermò per un attimo
proprio
sopra l'elastico dei boxer, si udì un lieve gemito,
infine
mise la mano dentro ai boxer posandola appena sui genitali; l'uomo si
svegliò con un sussulto;
"Annie, ma cosa stai facendo?" chiese Nick ancora assonnato ma
sorridente
"Secondo te?";
"Secondo me la gravidanza ti ha scombussolato gli ormoni; stai
diventando un po' troppo audace, ragazza mia!"
"Ti dispiace?" a Annie veniva da ridere, anche perché era
vero:
non era mai stata così eccitata come in quel momento;
"A dire il vero no....per niente......però, per fare quello
che
io avrei in mente, mi sembra che tu abbia un po' troppa roba
addosso......aspetta" e così dicendo le sfilò
nuovamente
il top; "Cosa stavamo facendo prima? ah sì: questo" e Nick
si
alzò a sedere e ricominciò a baciarle il collo
per poi
scendere alle clavicole e infine al seno.
Questa volta non ci fu nessun Tommy a disturbarli così
andarono
avanti; lui se l'era presa in grembo e la stava baciando un po'
dappertutto con passione, lei teneva le mani fra i suoi capelli e ogni
tanto stringeva la presa mugolando.
Nick sollevò il volto dal corpo della sua compagna, erano
entrambi ansanti....
"Andiamo a letto o proseguiamo così?" le chiese
"Mmmmh.....a letto siamo più comodi......però non
fermarti, ti prego",
"Ok" Nick si alzò in piedi sempre tenendo la
propria donna
fra la braccia; una volta alzato, se la prese propriamente in braccio e
la portò in camera da letto sempre continuando a baciarla
sul
viso, sulla bocca e sul collo.
La
adagiò delicatamente sopra al piumino per preseguire
ad amarla
dolcemente, appassionatamente e poi coccolarla, stringerla
forte
a se' in quei minuti teneri e bellissimi che arrivano subito
dopo
avere fatto l'amore quando ci si sente come totalmente estranei al
mondo e persi unicamente l'uno nell'altro.
Sdraiato sulla schiena, un attimo prima di addormentarsi, Nick si rese
conto di stare tenendo Anna stretta al petto, allo stesso modo
in
cui aveva tenuto il loro
bambino. Chiuse gli occhi per scoprire che la sua mente in quel momento
era piena
del pensiero di lei, del suo angelo che quando amava dava
tutta se stessa, di lei che lo guardava con quei grandi
occhi da cerbiatta pieni di passione e di devozione (nessuno mi ha mai guardato
così, nessuno!), di
lei che gli si stringeva addosso prima di dormire
perché sapeva che questo lo faceva stare bene, di lei
intorno
alla quale girava tutto il suo mondo, di lei della quale, ormai, non
poteva
più fare a meno.
E nemmeno lo avrebbe voluto.
Tenera è la
notte....e anche un po' sexy!
Certo mi sono scelta un titolo impegnativo (è il titolo di
un romanzo di Francis Scott Fitzgerald, l'autore del Grande Gatsby) ,
forse inappropriato per una storia così stucchevolmente
romantica e senza pretese.
Però ci sta bene, e avevo voglia di cambiare un po' genere e
scrivere una cosa romanticissima, senza risvolti gialli o drammatici.
Uno spaccato di vita familiare di una giovane coppia, alle
prese con gli impegni che derivano dall'essere genitori, ma che non
vogliono rinunciare alla passione. E così ecco questa
storia.....e soprattutto le mie due recensitrici (si dirà
così?) ovvero Mick e Rosalie saranno contente di
avere un'altra storia di Nick e Anna da leggere.....ma mi fa piacere
che sia letta (e soprattutto recensita) anche da altre
persone....avanti, quindi e ......
Buon Divertimento
già dimenticavo : la canzone che Nick usa come ninna nanna
per suo figlio è Beautiful Boy del grande John Lennon il
quale l'aveva scritta per il proprio figlio Sean. Se la volete
ascoltare la trovate qui https://www.youtube.com/watch?v=PWnZETyQq7w
Love
Jessie