You need a Doctor Baby? You scared

di DominoRage
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-Chapter One-
-I Can Help-

Il corridoio pullula di studenti.
Evito lo sguardo di tutti, cammino con le cuffie nelle orecchie. Il mondo può andare a farsi fottere.
Raggiungo il mio armadietto con tutta la calma possibile mentre la campanella già suona.
Di solite gli studenti normali corrono in classe per la paura di una nota o un richiamo. Ma io mi limito a non seguire la massa, e mentre loro vanno verso un mondo pieno di regole, io me ne vado nel mio. Ho le mie Marlboro l’intera discografia dei Pantera e la mia macchina fotografica.
Passo per il campo di rugby, nascondendomi dentro le gratinate. Mi apposto nel mio nascondiglio, mi accendo una sigaretta, tiro fuori la mia macchina fotografica e inizio a fotografare. Molte persone mi potrebbero prendere per uno Stalking. Ma mi limito a fotografare il cielo, evitando molto volentieri i giocatori di football.
Faccio l’ennesimo tiro, ispirando tutta quel ben di Dio che la gente chiama nicotina.
Apposto la macchina all’occhio sinistro, metto a fuoco e una testa biondiccia appare nel mio raggio
-Ehi Alex- Ben mi sorride mostrando lo smile.
-Mi hai rovinato il momento- mormoro mettendo via la macchina fotografica
-Cosa stavi per fotografare?-
-Il culo di Richard- sorrido sadica mentre vedo la figura possente del giocatore correre per tutto il campo
-Maniaca- borbotta prendendomi la sigaretta tra le mani
-Marlboro. Perché te le fumi?-
-Perché sono le uniche sigarette decenti che vengono esportate dall’America- prendo la sigaretta e mi porto alle labbra l’ultimo tiro di nicotina.
-Comunque, che stavi fotografando?-
-C’era un pettirosso appollaiato nel ramo di ciliegio più vicino alle gradinate. Stavo per fotografare, quando il tuo cespuglio ha fatto spaventare quel povero uccellino- mormoro mostrando il labbro inferiore
-Ehi, i miei capelli sono fantastici- dice facendo la voce da bambino. Mi lascio scappare una leggera risatina mentre riprendo la macchina fotografica
Me la porta all’occhio sinistro, metto a fuoco, ma la folta e lucente capigliatura di mio fratello entra nell’obbiettivo della macchina.
E che cazzo!
-Allora, porca puttana, vi siete organizzati?- sbotto, sbuffando rumorosamente
-Sai non ti ho visto alla lezione di Biologia. E poi la professoressa mi ha cacciato - Ben ride e fa il cinque a mio fratello, che lo ricambia con una risata fragorosa
-Come sapevi che ero qui?- gli chiedo prendendomi la seconda sigaretta della giornata
-Ben me lo dice sempre- fa spallucce e mi spegne la sigaretta. Faccio un verso incompressibile facendo gli occhi languidi e lucidi a mio fratello
-Che probflema hai con le sigafette?- dico con il filtro stretto tra le labbra
-Potresti morire- mi prende la sigaretta, l’accartoccia e la butta in mezzo al verde del campo.
-Da che pulpito- roteo gli occhi al cielo prendendomene un’altra
-Io non fumo- dice sbigottito e sgranando i suoi enormi occhioni blu
-Si, ma ti fai di Acidi- mi precede Ben mentre io  confermo facendo un si  deciso con la testa
-Ben…- mugola facendo sporgere il labbro inferiore
-È la verità amico- fa spallucce mentre mi prende la sigaretta tra le labbra. Sbuffo e me la riprendo, ma mio fratello  me la spegne
Cristo Santo!
Rimaniamo li a vedere l’allenamento della squadra di Football, il cielo è del tipico color grigio londinese, mentre l’umidità penetra nei miei capelli, Ben e Danny si limitano a picchiarsi dandosi pugni e spallate.
Maschi.
Mi prendo un’altra sigaretta, butto giù mio fratello dalle gradinate- almeno no me la ruba- cade, ma non si fa male, tanto non siamo così in alto. Faccio un paio di tiri, prendo la macchina e la posiziono su una delle tante gradinate, adagio la sigaretta davanti all’obbiettivo e scatto.  Cerco di esaminare la foto, ma le risate di Ben e le imprecazione di Danny sulla mia futura morte mi distraggono
-Smettetela voi due, sto creando- dico lanciando il mozzicone di sigaretta finito a Ben
-Ehi, ma cosa ti passa per la mente?- mi chiede Danny risalendo quelle due o tre gradinate
-Lo sai che quando faccio le foto devo stare sola- borbotto scrutando nella foto i dettagli migliori.
La foto è bella, il cielo grigiastro la rende più tetra e quella mezza Marlboro fumata, da un tocco in più al contesto.
Che fotografa nata.
Sospiro rumorosamente e ritorno in mezzo a Ben e a Danny, sospiro per l’ennesima volta e i due si girano, puntando i loro occhi su di me
-Cosa c’è?- chiedono all’unisono
I miei occhi si sgranano, cos’è adesso non si può nemmeno sospirare?
-Cosa?...Niente, ovvio, normalità-  Ben alza un sopracciglio, mentre Danny stringe gli occhi in una fessura
-Danny non guardarmi così- borbotto prendendo la mia roba e uscendo dal mio nascondiglio
Mi avvio a passo veloce verso l’istituto, ho Fotografia. Ed è l’unico corso che mi piace
Ben e Danny mi raggiungono affiancandomi. Cristo santo mi sembrano due guardie del corpo
-Non ho bisogno di sicurezza- dico fermandomi di colpo. Entrambi mi guardano le braccia, e l’unica cosa che posso fare è abbassare lo sguardo, sistemarmi le maniche e incrociare le braccia al petto iniziando a camminare a passo veloce
-Siete due rompi coglioni- dico lasciandoli soli in mezzo al corridoio.
Entro nell’aula di Fotografia e mi sistemo nell’ultimo banco, iniziando a contemplare la lavagna nera e senza dare ascolto al professore.
 
La campanella del pranzo suona e l’unica cosa che posso fare è seguire la massa di studenti affamati. Cammino tranquilla evitando di toccare qualcuno quando inciampo su qualcosa. Cado per terra lanciando un verso incomprensibile 
-Oh scusa- sento mugugnare
Mi rialzo pulendomi i pantaloni dallo sporco del pavimento e mi giro verso quella voce flebile. Trovo un ragazzo con le gambe stese la faccia da depresso e un sopracciglio spaccato. Mi metto davanti a lui accovacciandomi per vederlo meglio. Zigomi ben definiti, capelli biondicci e spettinati, occhi nocciola scuro e qualche tatuaggio che gli spunta dalla scollatura della maglietta dei Misfist
-Problemi?- dico piegando leggermente la testa
-A parte il sopracciglio rotto, credo di star bene- fa spallucce e ritorna a guardare il vuoto di fronte a me, oppure osserva la mia fronte alta.
È così bello che stranamente inizio ad avere caldo. Sento le mie guance diventare paonazze e distolgo subito lo sguardo, mi accorgo che il corridoio ormai è popolato solo dai bidelli intenti a rilassarsi
-Mi chiamo James- dice porgendomi la mano
-Alexandria-  gli stringo la mano e una scarica di energia mi attraversa il corpo
-Mi potresti aiutare ad alzarmi?- dice con un sorriso sghembo sul viso
-Si, io posso aiutarti- mi alzo senza lasciargli la mano e lo tiro su con la poca forza che ho. Me lo ritrovo a pochi centimetri dal mio viso, sa di vaniglia. Adoro la vaniglia. Divento sempre più rossa e lascio la sua mano con malavoglia
-Ti devo accompagnare in infermeria?- chiedo scrollando le spalle
-No. Hai un fazzoletto?-  si porta una mano alla fronte e stringe forte gli occhi
-Credo di si- frugo nelle tasche della felpa, trovo il pacchetto e glielo porgo. Ne prende uno e se lo porta sul sopracciglio
-Grazie- mormora e iniziamo a camminare
-Chi ti ha fatto questo?-
-Boh un paio di bulli, ma ci sono abituato- senza accorgermene arriviamo in sala mensa e ci mettiamo in coda per il pranzo
-Tu sei la sorella di Worsnop?-
-Esatto, sono così popolare?-
-Beh, tuo fratello si e poi siete uguali- mormora giocherellando con la mela sul suo vassoio
-Oh, non siamo uguali, io sono più bella- scrollo le spalle e mi dirigo verso il tavolo di mio fratello
-Danny, Cam, Ben, Sam. Lui è James- sorrido scompigliando i capelli a Sam
Cam e Sam, accolgo James con un accenno di capo mentre Danny e Ben lo squadrano da capo a piede.
James si siede tra me e Cam, e Danny parte con il terzo grado
-Allora James, cosa fai nella vita?- dice intrecciando le dita portandosele sotto il mento
-A parte essere picchiato suono la batteria-
Ben si raddrizza sulla schiena  e si sporge leggermente per sentire la conversazione
-Interessante, i musicisti non andranno da nessuna parte- dice acido
-Da che pulpito- roteo gli occhi e mio fratello mi fulmina
-Avete una band?- chiede curioso
-Non ti deve interessare- sentenzia acido
-Danny!- gli lancio un calcio ma prendo Ben
-ALEX!- urla
-Scusa- mugolo
-Hai intenzione di farti mia sorella- James sgrana gli occhi e io divento completamente rossa
-DANNY- gli tiro un calcio e questa volta ci prendo dato che cerca di trattenere un urlo
-Ci vediamo a casa Alexandria-
Quando mi chiama così non è  positivo. Faccio cadere il capo in avanti e sospiro rumorosamente.
-Ci vediamo ragazzi- dico lasciando il pranzo li e soprattutto James.
-Ahm…Alex…- sento la sua voce, non mi fermo, continuo a camminare con la testa bassa.
Odio mio fratello.










Eeeeeh macarena.
Sono tornata ( presto ) ma per poco, dato che avevo già preprarto il capitolo tempo orsono (?)
Detto ciò, non so se capirete bene la storia, ma nei prossimi capitolo descriverò meglio i personaggi, ed integrerò un po' di più Sam nella storia :33
Alla prossima
Domino! :3




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