Naruto-4
Capitolo quarto
Oltre il massimo grado
«Mi spiace dirvelo, ma dobbiamo accelerare le cose»
Niente male come esordio, pensò Sai. Magari se lo sarebbe segnato, faceva molto effetto.
Tsunade, assolutamente seria, fissava lui, Naruto, Sakura e Kakashi
dall’altra parte della scrivania di legno lucido. Shizune, alle
sue spalle, teneva il solito maiale ormai vecchiotto tra le braccia.
L’Hokage fece qualche secondo di pausa ad effetto, e poi inspirò a fondo.
«Sapete già in cosa consiste la missione:» disse in
tono professionale. «il recupero di Sasuke Uchiha e, vivo o
morto, di Itachi Uchiha. Fonti attendibili garantiscono che il fratello
maggiore si trova nel Villaggio della Pioggia, ed è quasi sicuro
che il minore lo sappia e stia per raggiungerlo. Non sappiamo in che
condizioni si trovi Itachi Uchiha né se sia solo o meno, anche
se abbiamo ragione di credere che sia l’ultimo membro rimasto
dell’Akatsuki, insieme a un altro trascurabile, un certo Tobi di
cui non sappiamo molto. Per quanto riguarda Sasuke, viaggia
accompagnato da tre persone su cui non abbiamo nessun dato. Posso
fornirvi solo le loro descrizioni, ma non so nulla delle abilità
che si portano dietro» Tsunade fece scorrere gli occhi sui
ragazzi che gli stavano davanti. «Credo vi rendiate conto del
grado di questa missione…» mormorò. «Supera
ogni classificazione che abbiamo al villaggio, va al di là di
ogni previsione di pericolosità che potevamo fare. E’ come
una guerra, ma senza il vantaggio del numero e dell’appoggio del
Daimyo. Senza contare che prevede l’infiltrazione in un Paese che
ha pessimi rapporti con tutti gli altri» chiuse gli occhi,
accigliata. «Mando voi non solo perché avete un legame con
Sasuke Uchiha, ma anche perché ritengo che siate gli unici in
grado di portare a termine questa missione» risollevò le
palpebre, e posò le iridi nocciola su Naruto. «Ho sentito
dei tuoi ultimi allenamenti… E’ tutto a posto?»
Sakura, Sai e Kakashi scoccarono a Naruto occhiate sorprese.
Che allenamenti?
Lui, senza muovere un muscolo del viso, si limitò ad annuire. «Va tutto bene» assicurò.
Tsunade annuì soddisfatta.
«C’è solo un’altra cosa di cui vorrei mettervi
al corrente…» aggiunse dopo un attimo, pensierosa.
«Qualcosa che non mi convince, ma che è bene conosciate:
riguarda Itachi»
I quattro oltre la scrivania si fecero immediatamente attenti:
qualunque informazione sull’Uchiha sarebbe stata accolta con la
massima gioia e attenzione.
«Sembra… che abbia stretto un patto con Jiraya»
Onestamente, si aspettavano tutto fuorché quello.
Tutti sbatterono le palpebre, spiazzati, e attesero che l’Hokage proseguisse.
Lei sbuffò e continuò. «Si sono incontrati qualche
giorno fa, mentre Jiraya era ancora in missione, e Itachi ha voluto
parlare con lui. Ha detto che aveva qualcosa da fare in quel luogo, e
che aveva bisogno di tempo. Sapeva che la notizia della sua presenza
lì presto si sarebbe diffusa, e che Sasuke lo avrebbe
cercato… sapeva anche che noi lo avremmo cercato. E… beh,
è assurdo… chiede di trattenere Sasuke per un certo
tempo. In cambio, quando avrò finito ciò che deve fare,
si consegnerà alla Foglia»
Okay. Era anche peggio della notizia del patto in sé.
I quattro jonin davanti a Tsunade rimasero senza parole, assolutamente confusi e increduli.
«E… noi ci crediamo?» domandò dopo qualche
istante Sakura, cauta. «Crediamo davvero che si
consegnerà?»
Tsunade la fissò. «No. Io non ci credo per niente»
confessò dura. «Jiraya dice di avere una certa fiducia in
Itachi… ma per quel che mi riguarda non crederò mai a una
sola parola che provenga dalla sua bocca. E’ per questo che
voglio che lo catturiate senza esitare né aspettare nulla»
Sakura, lentamente, annuì.
Catturare Itachi Uchiha…
Aveva sentito parlare di lui fin da bambina, quando ancora non poteva
capire appieno cosa avesse fatto né aveva avuto interesse a
comprendere, e poi, crescendo, aveva sentito e letto mille cose su di
lui, cose da mettere i brividi.
Ora si trovava davanti alla prospettiva di combatterci davvero, di nuovo.
La prima volta non lo aveva nemmeno riconosciuto. Aveva affrontato una sua debole copia, e aveva tremato…
Adesso se lo sarebbe trovato davanti in carne e ossa.
Davvero.
Deglutì.
«Forse tutti insieme possiamo avere qualche
possibilità» intervenne Kakashi. «Sempre se li
troviamo separati… perché in due forse potrebbero
rivelarsi un po’ più difficili»
«Tendi a minimizzare, eh?» ghignò Tsunade. «“Forse potrebbero rivelarsi un po’ più difficili?” Di’ pure che potrebbe diventare impossibile… Ma io ho fiducia in voi.
Andate e tornate con i fratelli Uchiha»
Uscirono dall’ufficio in un insolito silenzio.
Sakura lanciò un’occhiata a Naruto; sembrava pensoso. Poi,
per caso, incrociò il suo sguardo, e lei si affrettò a
distogliere gli occhi.
Che scema. Come se avesse avuto qualcosa da nascondere…
Ricordò come dieci minuti prima era piombato in casa pieno di
entusiasmo, rischiando di farle rovesciare il tè che stava
versando nella tazza, e di come l’aveva trattata normalmente, con
il suo solito modo di fare… era sembrato tanto spontaneo che,
invece di irritarla, le aveva fatto piacere. Si era detta: “per
fortuna non è di cattivo umore”, e non perché la
cosa ricadesse su di lei, ma proprio per lui.
“Io lo amo” si ripeté per la millesima volta.
“E non c’è altro da dire. E’ solo che…
non è un bel periodo, ecco”
Ai piedi delle scale del palazzo dell’Hokage trovarono ad
attenderli Gaara e Kankuro, usciti dallo studio appena prima che
entrassero loro.
«Siete in partenza?» chiese il Kazekage.
«Sì, subito» rispose Naruto. «Giusto il tempo
di prendere gli zaini e trovarci ai cancelli di Konoha»
Gaara annuì, imperturbabile.
«Quindi niente festa?» chiese Kankuro con uno sbuffo
deluso, mentre Sakura, Sai e Kakashi si chiedevano di che diavolo
parlasse.
«Ehm… no…» fu costretto ad ammettere Naruto.
Il jonin della Sabbia iniziò allora a borbottare tra sé,
lasciandosi scappare parole come: ‘tutto il divertimento a
lei’… ‘tanto ha quel Shika-coso’…
‘e io qua a rompermi’…
Naruto scoccò un’occhiata in tralice a Gaara.
«Che cos’ha?» chiese in un soffio.
«…Pare sia stato lasciato» rispose il Kazekage con una certa reticenza. «E tradito»
«Oh» fece soltanto il biondo, con la bocca improvvisamente secca.
Che brutta, brutta sensazione aveva provato a quelle parole. Come una vaga ansia…
Involontariamente guardò Sakura, e si costrinse a cancellare l’inquietudine dalla sua mente.
«Bene» disse schiarendosi la voce. «Allora noi andiamo»
«Buona fortuna» augurò loro Gaara.
«Grazie. Ne avremo un gran bisogno…»
Nonostante non conoscessero con esattezza i termini della loro
missione, i due ninja della Sabbia capirono che Naruto diceva sul serio.
E, quando lo lasciarono andare, per un attimo un’ombra di
inquietudine passò anche nelle loro menti solitamente fredde e
razionali. Poi Kankuro sbuffò.
«Bene. che si fa finché Temari non torna?» domandò.
Gaara ci pensò un attimo, e poi lo fissò. «Naruto
mi ha parlato mille volte di un posto chiamato “ramen
Ichiraku”… pare si mangi bene»
«Okay… speriamo che ci siano belle ragazze nei paraggi»
Il Kazekage dissimulò l’esasperazione con
un’espressione compassata. Ma che fine avevano fatto
l’orgoglio e la dignità di suo fratello?
In neanche mezzora Naruto era pronto.
Sakura lo aveva aspettato mentre, nel panico, cercava di ricordare e
decidere cosa mettere in borsa. Alla fine, dopo avergli dato una mano e
avergli impedito di infilare nello zaino la sedicesima confezione di
ramen istantaneo, lo aveva costretto a uscire con lei e si era
accertata che avesse chiuso porte e finestre.
«Scommetto che Sai e Kakashi sono già là da un bel
po’» si lamentò quando lui cercò di rientrare
per riprendere il ramen. «Quindi lascia perdere e andiamo!»
Finalmente riuscì ad allontanarlo dal pianerottolo e a tirarlo
giù per le scale, fino all’ingresso. Una volta in strada
costituirono qualche secondo di intrattenimento per i passanti, mentre
Naruto continuava a scoprire di aver dimenticato qualcosa e Sakura a
riacciuffarlo, ma poi il biondo sembrò calmarsi e riacquistare
il suo solito umore da “wow-una-missione-wow!”. Si
stampò in faccia il suo sorriso più convinto e prese ad
avanzare con aria tracotante.
“E’ scemo” concluse Sakura fissandolo sconsolata.
Arrivarono alle porte di Konoha in pochi minuti, e, come aveva
pronosticato la jonin, trovarono Sai e Kakashi già pronti e in
attesa.
«Ci siamo?» chiese il più anziano, sorvolando sul loro ritardo.
«Sì» esclamò Naruto con enfasi.
Sakura avrebbe voluto ammazzarlo: solo due minuti prima considerava la
faccenda più importante del mondo portarsi dietro il sedicesimo
pacchetto di ramen istantaneo…
Ma sospirò; in fondo ci era abituata. Anche Sai, di fianco a Kakashi, sorrideva appena.
E poi, accanto a lui, ci fu un movimento.
Sakura abbassò lo sguardo, e vide un rospo saltellare con
nonchalance in mezzo a loro. Tutti lo fissarono. Era giallo, di un
giallo malaticcio, e lungo il tragitto divorò un moscerino che
volava a un metro d’altezza.
«Uh?» fece Naruto corrugando la fronte. «Ma io questo lo…»
Non finì la frase. Prima che potesse farlo la bocca della
bestiola si aprì di nuovo, e questa volta ne uscì una mano. E poi un braccio, una spalla, una testa coperta di capelli bianchi, e… Jiraya.
«Uff… Per fortuna ho fatto in tempo!» disse sistemando il braccio malato con una piccola smorfia.
“Odio questo suo mezzo di trasporto” pensò Sakura
con un filo di disgusto, mentre il rospo giallo li salutava con un
cenno e se ne andava a balzi.
«Perché siete fuori dal vostro letto?» chiese Kakashi al nuovo arrivato.
Quello tirò fuori un biglietto piegato fino ad essere piccolissimo, e glielo tese con aria grave.
«E’ appena arrivato» si limitò a spiegare, mentre l’altro lo apriva e lo scorreva rapidamente.
Alla fine della lettura si accigliò.
«Come sarebbe a dire?» fece, cupo.
«Cosa?» intervenne Naruto.
«Qua c’è scritto che l’Akatsuki continua a
esistere» rispose Kakashi tendendo nuovamente il biglietto a
Jiraya. «Che sta reclutando nuovi membri»
«Ma non era rimasto solo Itachi?» esclamò Sakura. «Il loro capo non era stato ucciso?»
«Era quello che credevo anche io, quando ho lasciato il suo
cadavere in quel fiume» borbottò Jiraya. «Ma a
quanto pare qualcuno ha preso in mano le redini del
gruppo…»
«Itachi Uchiha?» propose Sai.
«Forse» mormorò Kakashi. «Ma c’è
anche quell’altro ninja, quel Tobi di cui sappiamo poco, che
è rimasto in vita»
«Però l’Hokage ha detto che non era preoccupante…» protestò Sakura.
«Potrebbe essersi sbagliata»
«Beh, e allora?» intervenne Naruto sbuffando. «A noi
non interessa l’Akatsuki in questa missione… noi dobbiamo
riportare indietro Sasuke»
«E Itachi» lo corresse Kakashi. «E se lui sta
combinando qualcosa di strano, potremmo trovarci in guai seri»
Il biondo borbottò qualcosa tra sé, parole che suonavano
molto come “che palle ‘sto Uchiha…”.
L’odio di Naruto per Itachi era noto soltanto a chi lo conosceva
bene. Non era palese come la rivalità tra lui e Sasuke, ma chi
li aveva visti l’uno di fronte all’altro, e chi conosceva
il complicato rapporto che legava lui al minore degli Uchiha, poteva
capire fino a che punto detestasse il maggiore.
Sakura gli lanciò un’occhiata turbata; quella missione si prospettava parecchio difficile per Naruto…
…Almeno lei doveva impegnarsi a non dargli preoccupazioni.
«Beh, io vi ho avvertito» disse Jiraya a quel punto.
«Ora credo che quelle graziose infermiere dell’ospedale mi
stiano cercando…» ghignò felice. «…e
chi sono io per farle attendere?»
«Anche perché se Tsunade ti trova in giro, ti rompe anche
l’altro braccio» insinuò Naruto a bassa voce.
Jiraya lo guardò offeso. «Pensa per te»
mugugnò. «E vedi di mantenere la calma…»
aggiunse più piano.
Tra il maestro e l’allievo passò per un istante uno sguardo indecifrabile.
«Forza, andiamo» sospirò Kakashi. «Abbiamo già perso troppo tempo»
«Hai sentito?» chiese Neji a Rock Lee, mentre camminavano
insieme verso l’Ufficio per lo smistamento delle missioni.
«Sembra che il gruppo di Kakashi sia ripartito a caccia di
Sasuke»
«Davvero? E quando?» ribatté l’altro, stupito.
«Poche ore fa»
«E tu come fai a saperlo di già?»
Lo Hyuga sogghignò. «Ho i miei informatori» disse sibillino.
La verità era che l’Hokage aveva convocato Gai, Asuma e
Kurenai nel suo studio e li aveva avvertiti di tenere pronta la loro
squadra per ogni evenienza, perché da un momento all’altro
avrebbe potuto richiamarli per dare man forte agli altri. Gai aveva poi
informato Neji chiedendogli di parlarne ai suoi compagni di squadra,
prima di partire con l’ennesimo allenamento stupido e annunciare
che avrebbe catturato duecento scoiattoli entro mezzogiorno,
chissà poi perché.
Rock Lee si accigliò. «Che spacconata»
borbottò offeso, mentre imboccavano la strada in cui si trovava
l’Ufficio.
«Ehi!» chiamò dall’ingresso Tenten, facendo un
cenno con la mano. «Avete saputo la novità?»
Per l’ennesima volta Neji si trovò involontariamente a
spiare la reazione di Rock Lee alla sua comparsa, ma la scoprì
assolutamente entro i canoni.
Si vociferava che quei due uscissero insieme. Eppure lui, che era il
loro compagno di squadra, non aveva notato nulla. Anche perché
era personalmente convinto che Rock Lee non avesse dimenticato Sakura,
e che Tenten… beh, sì, che Tenten avesse da anni una
cotta per lui.
«Che novità?» chiese Rock Lee mentre la raggiungevano.
Lei sorrise con l’aria di chi abbia un segreto particolarmente succoso da rivelare: «Shikamaru e Temari»
«E dove starebbe la sorpresa?» ribatté Neji neutro.
«No!» esclamò Rock Lee spalancando gli occhi tondi.
«Shh, è un segreto!» sibilò la kunoichi,
gongolante. «Li ho beccati fuori da un albergo a ore… ma
ci credete? Che squallore»
«E tu cosa ci facevi lì?» chiese Neji.
Tenten arrossì. Per un breve istante.
«Era la strada più breve per tornare a casa» rispose secca, fulminandolo con lo sguardo.
Neji si accigliò leggermente.
La casa di Tenten era dalla parte opposta del villaggio, per quanto ne
sapeva lui. Cosa c’era in linea d’aria oltre il quartiere
riservato agli adulti? Il bosco. E la casa di Jiraya, uno dei ninja
supremi. Che fosse stata lì? Ma perché?
«Ieri sera vi siete divertiti?» svicolò lei, mentre
entravano nell’Ufficio. «Non c’era la festa di
Naruto?»
«Sì» ribatté Rock Lee. «L’unico
problema è che oggi ho un mal di testa lancinante…»
«Il solito scemo» commentò Tenten lanciandogli un’occhiataccia. «Devi smettere di bere»
Lui si strinse nelle spalle, sbadigliando, e lei tese una mano verso il rotolo delle missioni di livello A.
«Oh… scusate, voi siete il gruppo di Gai Maito?» la
fermò uno dei ninja che stavano seduti oltre il banco, un
novellino appena entrato in servizio.
«Sì, perché?»
«Voi non potete andare in missione»
«Che cosa?» scattarono Tenten e Rock Lee.
«Ah, è vero» fece Neji ricordando. «Se dobbiamo stare pronti non possiamo essere in giro»
Per studiare i suoi compagni di squadra aveva dimenticato una cosa tanto importante. Che stupido!
«Pronti per cosa?» chiese Tenten senza capire.
«Come? Niente missioni?» realizzò Rock Lee
demoralizzato. «Beh… allora dovrò allenarmi un
po’»
Neji sbuffò.
Maledizione al maestro Gai… ultimamente gli lasciava in mano le cose un po’ troppo spesso.
* * *
* ȣ * * *
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Spazio autore
Allora!
Grazie mille a tutti voi che avete recensito!
Mi riferisco in particolare a (in ordine cronologico):
Mala_Mela (ormai stabile lettrice, direi)
GgPoulain (grazie per i consigli e gli incoraggiamenti!)
Tsuyuko
Rina (eheh... altra pietra miliare!)
Julia83 (grazie per il commento analitico, amo questo genere di cose! XD)
Kaho_chan (tutti i tuoi commenti sono un piacere per i miei poveri occhi! XD Davvero, mi spronano un sacco!
E grazie per le dritte su come rispondere!)
meichan (wow, il commento sull'IC è uno dei più belli che mi abbiano mai fatto!)
Lolly
Kairi84 (devo forse dire qualcosa? XD)
Felicia91 (wow, sei addirittura andata a cercare il seguito? Grazie!)
Solarial (mi sono imbattuta per caso in altre tue recensioni, e quando ho scoperto che leggevi anche questa fic
mi sono sentita decisamente onorata! E' un onore avere come lettrice una persona come te!
O almeno... come immagino che tu possa essere a giudicare dalle tue recensioni: puntuale, cortese, analitica.
Grazie davvero!)
Ora vorrei dire due parole sulla storia:
come avete detto in molti, mi muovo su un terreno difficile...
confesso di sapere già come andranno a finire le cose
(e i lettori di vecchia data sanno perché),
ma tuttavia ci sono alcune parti centrali che devo ancora sistemare!
Quindi non so esattamente come evolverà la vicenda... spero solo che continuerete a seguire la fan
anche quando le coppie (o gli avvenimenti) non saranno di vostro gusto!
Per chi non mi conosce, lascio detto solo questo:
basta un istante per cambiare ogni cosa...
Post Scriptum:
questi capitoli annoiano anche me... ma devo arrivare in qualche modo al sesto, in cui succede finalmente qualcosa!
XD
Aya
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