B.F.F.

di Mendori
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I. Radice

Leah aveva la rigida compostezza della radice, coriacea e affusolata, saldamente ancorata al terreno.
Quando un alone verde le illuminava la pelle e dalle mani fluiva una magia antica e ribollente, i suoi capelli ondeggiavano appena, divisi in mille ciocche serpeggianti, rafforzando quell'impressione.
Non le apparteneva la delicatezza del fiore, non la dolcezza del frutto.
Non le servivano: era una radice, lavorava nell'ombra, t'era amica di nascosto.

Loki, a queste cose pensasti quando non ci fu più.
In bilico sulla tela dei tuoi schemi, per un attimo ti chiedesti se saresti riuscito a rimanere in piedi anche senza di lei.



II. Inchiostro Simpatico

Non l'ammetterai mai, ma una volta pensasti: avrei potuto baciarla.
Forse avrebbe avuto le labbra fresche e morbide, e nel loro sapore avresti immaginato d'avvertire l'aroma fantasma d'un milkshake.
Sarebbe stato un attimo di vetro, un bacio imbranato e imbarazzante: Leah rigidamente ferma tra le tue mani e tu esitante, il cuore spaccato tra l'emozione e la cautela.
L'avresti conservato per sempre come uno di quei ricordi che a una certa età fanno ancora sorridere, e sarebbe stato straziante.
Ma, ecco, era straziante lo stesso.
B.F.F., tracciavano all'infinito le tue dita, tatuando il pavimento con l'inchiostro simpatico del tuo cordoglio.




III. Macchia

Per un po' prese casa nei tuoi incubi, e la sognasti insanguinata, come quella volta in cui s'era lanciata attraverso la vetrina del diner.
Di quell'occasione ricordi bene i colori: il verde intenso dei fili sbrindellati della sua gonna accesi dal sole, il rosso che stillava con costanza esasperante dalle sue dita, il rosa della lingua di Thori che s'allungava sull'asfalto per lappare quelle gocce che lo macchiavano.
Anche lei era stata una macchia nella tua vita, riflettesti, e di molti colori.
T'accorgevi del suo passaggio solo osservando dalla giusta inclinazione, come un alone iridescente di benzina, difficile da cancellare.













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