Eccomi di
nuovo a rompere le scatole. :3
Ciao
cucciolini. u.u
Nuova
storia su Matt, sempre come se la ragazza in questione fosse tutte le
owlers, ovviamente. :) Non parlo mai in prima persona con queste storie.
E...Bho,
spero vi piaccia.
Three
thousand two hundred four.
Ore 16:30
“Meet&Greet andato a puttane. Scusatemi tantissimo
ragazze, dovete davvero
perdonarmi. Il treno non parte e non so quanto si deciderà a
farlo.
Meet&Greet rimandato a data indeterminata.
PERDONATEMI!”
Peccato che la ragazza fosse appena arrivata a Roma. Peccato che avesse
appena
visto la notifica. Peccato…
Sospirò posando il telefono in borsa, guardò il
suo
biglietto per la metro per qualche minuto, poi scese le scale.
Lo sguardo vuoto mentre era seduta su quella sedia, mentre gli altri la
guardavano, chiedendosi cosa avesse quella ragazza, altri non
l’avevano
minimamente notata, altri aspiravano solamente a quel posto in cui
stava.
Senza rendersene conto era scesa, ma rimase in piedi, ferma a fissare
un
bambino che stava litigando con una donna, probabilmente la madre. Non
aveva
seguito l’intera conversazione, ma dal poco che aveva
ascoltato capì che il
padre aveva perso la metro, lei si ostinava a continuare senza di lui
convinta
del fatto che li raggiungerà, ma il bambino? Lui non era di
quella idea. Voleva
aspettarlo. Nonostante le urla della madre si sedette a terra.
La ragazza sorrise irrimediabilmente. Non capì solamente
cosa stesse succedendo
tra i due…
Ore 19:00
La ragazza era seduta su un muretto. Gomiti sulle cosce e il viso
poggiato
sulle mani, mentre ascoltava qualche canzone sull’IPhone.
Qualcosa gli coprì la
visuale dell’enorme piazza.
Si tolse una cuffia e alzò il viso sorridendo.
“Che ci fai qui?”
“Ti aspettavo.”
“Cosa? Davvero? Come facevi a sapere che sarei arrivato
ora??!”
“Non lo sapevo. Mi sono seduta qui, ho messo su un
po’ di musica e ho pensato: ‘Ora
conto fino a dieci, se non arriva vado via.’, ma sei arrivato.
“Oh…”- Disse il ragazzo sedendosi vicino
a lei. –“E a che numero sei arrivata?”
“Tremiladuecentroquattro, ma stavo continuando..”
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