You
are the music in me
L'inizio delle vacanze
Giugno.
Gli ultimi giorni
di scuola erano sempre i più pesanti da sopportare, legati
alle ultime verifiche e interrogazioni, mentre il caldo soffocante
iniziava a farsi sentire nelle aule affollate.
I professori
continuavano a spiegare gli ultimi concetti, argomento di studio che
gli alunni avrebbero dovuto affrontare il prossimo anno, ma i ragazzi
non ascoltavano quasi più. La loro mente vagava oltre le
mura dell’edificio in cui si trovavano, immersi
già nelle loro prossime vacanze estive, fra uscite con gli
amici e tuffi in piscina.
Pochissimi minuti
ancora e l’ultima campanella sarebbe suonata. Per tre
rilassanti mesi nessuno più l’avrebbe sentita
trillare ancora.
Il prof. di
matematica continuava a parlare di numeri, scrivere alla lavagna,
convinto che qualcuno prendesse davvero appunti. Gli zaini erano
già chiusi, i banchi liberi da qualsiasi materiale
scolastico, i ragazzi pronti all’ urlo di vittoria.
I secondi
scorrevano a rallentatore scandendo i respiri di ognuno.
“Bene
… questo è tutto. Non dimenticate di fare le
equazioni che vi ho assegnato. Vi auguro buone vacanze e spero che in
questi tre mesi non vi scordiate almeno le quattro operazioni di base,
anche se è inutile che ve lo dica. Prima che mi dimentichi
… questi sono i moduli per gli stage estivi e gli eventuali
corsi extrascolastici, se siete interessati.” disse il prof.
passando tra i banchi, distribuendo i fogli.
“Chissà
se qualcuno di voi ha la buona volontà di fare qualche
lavoretto durante l’estate …”
continuò sarcastico.
“Figuriamoci
… io me ne sto a casa a dormire!”
sussurrò un ragazzo della penultima fila al vicino che
annuì sbuffando.
“Si
dà il caso, signor McDugal, che a questi stage non solo si
guadagna un lauto stipendio, ma vengono aggiunti punti al vostro
curriculum scolastico … cosa che vi servirà molto
agli esami di maturità. Ovviamente, nessuno la obbliga
… sempre se ci arriva alla maturità.”
riprese l’uomo ancora più acido.
McDugal, umiliato,
arrossì e abbassò lo sguardo fissando il modulo
sul suo banco.
Driiin …
Il suono stridulo
della campanella prese a rimbombare per tutta la scuola di Satan City.
Subito dopo un urlo
collettivo riempì le aule, fogli volanti di vecchi appunti
si sparsero sul pavimento e un fracasso di sedie scricchiolarono
fastidiosamente.
Era finita.
Fuori dalla scuola,
nel piazzale, rombi di motorini e clacson impazziti turbavano la quiete
del quartiere. Circa un centinaio di studenti, se non di
più, stavano sulle scalinate a parlare assaporando a pieno
l’inizio definitivo dell’imminente estate.
Due ragazze
all’incirca sui diciassette anni si allontanarono dalla
bolgia con lo zaino in spalle e un sorriso di chi alla fine aveva vinto.
“Maledetta
scuola! Fortuna che è finita … alla faccia della
professoressa di chimica, sono riuscita a strappare un sei di
media.” esclamò entusiasta la giovane
dall’aria latina e una carnagione lievemente più
scura del normale, esotica.
“Hai
ragione, Kerol. Non ne potevo più di reazioni e miscugli
…” concordò l’amica dalla
carnagione chiara e i capelli dorati.
“E poi
… hai sentito il prof di matematica, all’ultima
ora? Stage estivi e corsi extrascolastici … maddai
… figurati se ci andiamo a rovinare l’estate in
quel modo.”
“Bhè
… veramente io …” non finì
la frase … venne interrotta.
“Ciao
ragazze!” urlò un ragazzo più grande
comparendo dietro di loro, al settimo cielo.
“Ciao
Kail! Per te è finita definitivamente eh?”
scherzò Kerol.
“Puoi
dirlo forte! Addio liceo, benvenuta Università!”
disse Kail abbracciando la bionda affettuosamente.
“Frena
l’entusiasmo, caro fratellino. La maturità non
l’hai ancora passata, meno che mai i quadri.”
ribattè la ragazza sciogliendosi dalla stretta del fratello
maggiore, guardandolo con una smorfia compiaciuta.
“Oh
… eddai, Becky … non portare jella! Tuo fratello
ce la farà, di che ti preoccupi? Pensa a divertirti!
E’ estate!” la riprese la mora.
“E poi
…” continuò il fratello, Kail, passando
un braccio intorno alla vita di Kerol con un sorriso fiero
“so di avere la sufficienza in tutte le materie. Dopo la
maturità sarò completamente libero fino a
Settembre! Tre mesi di completo ozio totale …”
disse sognante “pensando solo al divertimento … e
alle ragazze!” concluse fissando malizioso lo sguardo
divertito di Kerol, ancora abbracciati.
Becky
strabuzzò gli occhi. Non poteva credere che …
“Kail,
non provarci con la mia amica!” esclamò quasi
scandalizzata.
“Oh
… lascialo fare, Becky … non mi dispiace affatto
…” intervenne Kerol con tono sensuale.
“Kerol,
non provarci con mio fratello! Ma che vi prende a voi due?”
urlò, rabbrividendo all’idea di suo fratello e la
sua amica che …
“Rilassati,
sorellina. Stavamo solo scherzando. Lo sai che punto a prede ben
più ardue …” l’occhio gli
cadde su una rossa che gli passò accanto in quel momento
“ Tipo quella … ci vediamo stasera, Becky! Ciao
Kerol!” le salutò con entusiasmo salendo sulla
Golf metallizzata degli amici e defilandosi.
“Non
dimenticarti della cena pre-diploma … a casa, alle otto! Sei
il festeggiato, mi raccomando!” urlò la bionda per
farsi sentire.
“Certo!
Magari farò un po’ tardi, ma ci sarò
… salutami mamma e papà …
ciao!” disse distratto.
Becky fece per
ribattere, ma l’auto era già sulla strada con il
finestrino chiuso.
“Oh
… non cambierà mai, quel testone! Mi fa sempre
passare un sacco di guai …” sospirò
esasperata.
“Forza,
Becky … come ho già detto …
è finita! Rilassati … hai ancora i nervi troppo
tesi …” la consolò la mora.
“Si,
forse hai ragione …”
“Bene
… per prima cosa … gettiamo via questi moduli per
stupidi lavori estivi e vacanze studio … proprio non ci
aiutano a goderci questi benedetti tre mesi come si deve!”
Fece per estrarli
dallo zaino della bionda e gettarli nella spazzatura, ma venne bloccata
…
“Ferma!”
“Perché?
Non mi dire che vorrai …”
“Si,
esatto! Mi interessa quello del Conservatorio di Briston …
gli altri puoi anche gettarli, se vuoi.” disse disinvolta
estraendo dalla mano dell’amica l’opuscolo colorato.
“Ma sei
matta, Becky? Hai solo novanta giorni per crogiolarti nella
tranquillità … e tu che fai? Te ne vai in
un’altra scuola?!?”
“Il
Conservatorio di Briston è diverso … Nel periodo
estivo organizzano corsi di musica, alcuni al mattino altri al
pomeriggio, dipende dalla disciplina che scegli … Non
è una vera e propria scuola … alla fine avrai
solo un voto unico per tutto ciò che hai fatto e, nella
prova finale, ti misuri con tutti gli altri ragazzi
nell’Accademia con strumenti e vocalità diverse
… se vinci ti offrono una borsa di studio per proseguire gli
studi di 10’000 Yen. Non è male per un corso
estivo, no?”
“Si, ma
io credevo di passare con te le giornate in piscina e in giro per
negozi … non vorrai abbandonarmi, vero?” disse
dispiaciuta la mora.
“Cerca di
capire, Kerol … è una grande
opportunità per me! Mi piacerebbe davvero molto potermi
mettere alla prova …”
“Fammi
capire bene … tu vorresti andare a studiare in piena estate
in una scuola di musica? A quale scopo? E poi da quando ti interessi a
certe cose?” Kerol era davvero amareggiata
dall’iniziativa di Becky. Si era preparata molti piani per le
giornate di sole, in spiaggia, con la sua migliore amica …
non pensava si verificasse un imprevisto di questo genere.
“Non
c’è uno scopo. Voglio farlo e basta. E poi
… dai … secondo te perché ogni anno mi
offro al coro della scuola come voce principale o a comporre nuove
strofe con il pianoforte per la canzone di Natale?” era
davvero decisa. Avrebbe voluto farlo già l’anno
scorso, ma sua madre era stata operata al ginocchio e aveva bisogno di
lei. Quest’anno invece niente l’avrebbe fermata.
“Ehm
…” Kerol non sapeva neanche cosa rispondere.
“Senti
… mi piace la musica e adoro cantare. E’
l’ unica possibilità che ho per prendere un
diploma in un Conservatorio famoso come Briston prima del
diploma.”
“Ma come
farai? Si trova a più di cento chilometri da qui! Rever City
è sotto provincia della città dell’Est
… sei sicura che i tuoi saranno
d’accordo?”
“Devono
esserlo. Farò questa scuola ad ogni costo!”
rispose sicura Becky. Era convinta, ormai. Cantare era
l’unica cosa che amava fare e che le riusciva alla
perfezione. La Briston Hillman era la più grande scuola di
musica di praticamente mezzo mondo …
“Va bene
… tanto non riuscirò a farti cambiare idea. Fammi
sapere come và a finire con i tuoi, eh! Ciao!” la
salutò Kerol imboccando una viuzza di traversa.
“Contaci!
Ciao!” fece Becky proseguendo diritto per la via principale.
S’infilò le cuffie dell’I-Pod nelle
orecchie e sintonizzò la musica sui preferiti …
Percorreva il viale
alberato del suo quartiere, circa venti minuti dopo, sempre con le
canzoni dei più grandi artisti che
l’accompagnavano nei passi, nei respiri, nella mente
…
Era così
che si sentiva.
Il mondo si
colorava di mille sfumature quando ascoltava la voce di Kathia Ferring,
così dolce, melodica, alta, precisa …
La batteria di
sottofondo scandiva i suoi passi …
La chitarra dava
vitalità al suo stato d’animo …
Le cose davanti a
lei si aprivano al suo passaggio, più sicuro …
come se il mondo le appartenesse, come se lei e la musica fossero una
cosa sola, un unico spirito che viaggia sempre in coppia. Il battito
del suo cuore era in sintonia con ogni nota … non sapeva che
presto non sarebbe più stato così.
******************
“Mi
dispiace, Signor Son … ma, cerchi di capire … lei
è all’ultimo anno di Università e non
ha ancora abbastanza esperienza per un lavoro come professore di
chimica e fisica per recuperi estivi, qui, alla scuola
superiore di Satan City.” disse il Preside della scuola
osservando interessato le credenziali del ragazzo che aveva di fronte.
“Ma ho
conseguito il massimo dei voti l’anno scorso e pensavo
potessi essere utile durante l’estate per i ragazzi che hanno
bisogno …”
“Certo,
certo … noto con piacere che è davvero un ottimo
studente, ma come ho già detto, non possiamo offrirle questo
lavoro per via della mancata esperienza …” rispose
impassibile l’uomo. “Tuttavia … la sua
Università è di alto livello, a quanto vedo, e
tratta moltissimi argomenti di studio … le sarà
difficile stare dietro a così tanto lavoro, Signor
Son!”
“Bhè
… ho sempre gestito al meglio le mie ore di studio e speravo
comunque di guadagnare qualcosa durante il periodo estivo
…”
“Capisco.
Senta … so che studia anche storia della musica, alla sua
Facoltà, e fa anche molta pratica sulla chitarra e il
pianoforte, giusto?” chiese il Preside.
“Si
… a dire il vero non è una delle mie materie
preferite, ma non ho problemi in quel campo. Il pianoforte lo suonavo
già da quando avevo otto anni … mia madre mi ha
fatto prendere lezioni …”
“Molto
bene! Credo che lei sia la persona giusta, allora
…” sorrise.
“Che
intende dire, Signore?” domandò titubante il moro.
“Conosce,
vero, la famosissima scuola di musica Briston Hillman, a Rever
City?”
“Certo!
Durante le mie lezioni dell’anno scorso ho ricevuto gli
insegnamenti dagli stessi professori che d’estate insegnano
proprio lì! So bene di quale fama gode quella scuola
…”
“Perfetto!
Se vuole insegnare con un più che lauto stipendio, stanno
cercando alla Briston nuovi insegnanti, per lo più
apprendisti insegnanti, i quali impareranno a spiegare le tecniche
degli spartiti, eccetera … Lo fanno per portare avanti la
vecchia tradizione che vige in quel Conservatorio …
Sarà insegnante ai ragazzi che per il primo anno estivo
metteranno piede in quella scuola, con tante speranze … So
che magari non è ciò che si aspettava, ma
farà comunque esperienza e l’anno prossimo
potrà aspirare ad insegnare proprio qui. Che ne dice, Signor
Son?”
Gohan rimase senza
parole. Insegnare in un Conservatorio di musica?! Non era
ciò che si aspettava e sicuramente, nemmeno ciò
che voleva.
“Ecco
… River City è molto lontana e, sa, mi sono
appena fidanzato … non vorrei …” prese
a balbettare. Non sapeva che fare …
La distanza non era
un problema per lui … in volo ci avrebbe messo dieci minuti,
se non di meno, ma insegnare musica proprio non voleva …
eppure era l’unico modo per avere un minimo di esperienza
…
“Capisco,
Signor Son … vorrà dire che sarà per
il prossimo anno, dopo la laurea …”
sentenziò il Preside chiudendo la cartella delle referenze.
“No!
Voglio dire … va bene. Insegnerò al Conservatorio
di Briston Hillman …” disse con una punta di
risentimento.
“Eccellente!
Le preparo i moduli che dovrà compilare e spedire
…” disse l’uomo alzandosi dalla
scrivania “ah … Signor Son … non mi
sono dimenticato dei suoi voti quando ancora studiava qui!
L’intera scuola è entusiasta di avere un ex
allievo così applicato nello studio. Per
curiosità … chi è la
fortunata?” domandò assumendo un sorriso
amichevole.
“Oh
… bhé … si ricorda di Videl Satan,
vero?”
“La
figlia del Campione del mondo!?! Allora è lei il fortunato,
Signor Son!” esclamò sorpreso il Preside.
“Eh
già … ci sposiamo i primi di Settembre
…” confermò felice Gohan.
“I miei
più sentiti auguri, a lei e alla giovane Satan! Ve li
meritate tutti!”
Continua
...?!?
Sono
tornataaaaa!! Vi sono mancata?? Spero di si, perchè a me voi
siete mancate tantissimo!!
Bhè ... che dire? Questa è un'altra delle mie
enormi cavolate! Spero vi piaccia ...
Io ce l'ho messa tutta ... e se voi amate la musica ... questa fic
potrebbe aprirvi il cuore, come lo ha aperto a me nel scriverla!
Ditemi se la devo continuare ...
VVB ...
Mi lasciate un commentino?!? ^_^ Ne sarei molto contenta!!
Grazie! kiss
Ah ... prima che mi dimentico ... questa fic è ispirata al
film "Nata per vincere" (Hilary Duff) ...
La fic la dedico a Tara (Anche lei scrive su EFP) !! Lei adora Hilary
Duff (come me del resto ^__^). TVTTTB Taralluccina!! hihi
A presto!!
Kisses,
Hilaryssj
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to Tara
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