Questa one - shot è dedicata a Richard Griffiths. Un perfetto, adorato ed odiato Zio Vernon. Questa notte del 29 marzo ci ha lasciato dopo aver subito un operazione al cuore. Io preferisco raccontarlo nei panni di Zio Vernon. E' più facile, no? Lo si conosce meglio Zio Vernon.
Petunia guardava fuori dalla finestra la pioggia che cadeva come le lacrime che solcavano le sue guance. Non riusciva ancora a crederci. Il suo Vernon, il suo amato, perfettamente normale Vernon non c'era più. Le lacrime scendevano copiose sul suo volto. Non riusciva a fermarle, o più semplicemente non ne aveva la forza. Come non aveva la forza di andare nella sua camera da letto. C'erano troppe cose gli ricordavano Lui. Troppi ricordi, ora dolorosi, che, almeno per il momento, non riusciva ad affrontare. Voltò la testa e si mise a guardare il suo Dudley seduto sulla poltrona, con la testa fra le mani, il capo chino e il corpo scosso dai singhiozzi. Harry era lì. Cercava di consolarlo. Anche lui piangeva. Lui, che di morti ne aveva viste tante. Che aveva sofferto più di chiunque altro perdendo uno dopo l'altro molti dei suoi amici. Era lì. A consolarli. Suo cugino e sua zia. Due persone che avrebbe dovuto odiare, ma alle quali, invece, voleva molto bene. Erano la sua famiglia dopottutto. Dudley si alzò all'improvviso, si avvicinò a lei e la abbracciò. A quell'abbraccio si unì anche Harry. Petunia, in quell'abbraccio sentì tutto l'amore di suo figlio e di suo nipote e capì che, con quell'unico, singolo gesto le dicevano che ci avrebbero pensato loro a lei. Che poteva permettersi di sentirsi debole e di non doversi sentire forte per loro. Che era lei ad aver bisogno di loro. Per una volta nella vita i ruoli di madre/zia e figlio/nipote erano stai invertiti. |