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Disclaimer: I
personaggi della storia non mi appartengono. Sono di proprietà di J.K.Rowling, per
tanto completamente frutto di fantasia, e vengono da me utilizzati non a scopo
di lucro, ma semplicemente per divertimento.
Note:
Fic commissionatami da
IoSonoSara, per il nostro (e di
Fireflie e
Eowie) Fic Exchange. La richiesta specifica
era:
-
un ricatto fatto
a Luna dai Corvonero: per riavere un oggetto a lei caro, deve baciare un
Serpeverde;
-
la frase:
“Adesso io dovrei baciarti”;
-
la frase: “Dì
loro che ora hai un amico Serpeverde del quinto anno”.
Ambientata quando Theodore frequenta il quinto anno.
Una
curiosità: ci ho messo più tempo a trovare il titolo che a scrivere la fic,
quindi, anche se non c’entra un beneamato piffero, chiudete un occhio. xD
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Swap Meet
Seduto
su una panchina del cortile, Theodore si gode gli ultimi raggi caldi del sole di
fine settembre, prima che la calma che gli piace tanto venga brutalmente
demolita dall’arrivo di Daphne. Hanno in programma una ripetizione di
Trasfigurazione, necessaria ad impedire che la McGranitt tolga punti alla loro
Casa per i continui errori della ragazza. Chiude un attimo gli occhi e sospira;
gli sembra quasi di sentire la risata isterica e nervosa della sua compagna.
Si
rimette subito sull’attenti, guardandosi intorno vigile: effettivamente,
qualcuno che ride c’è davvero.
«Forza
Lunatica, è il tuo momento!» esclama una voce gracchiante nascosta dietro
qualche albero poco distante.
Una
figura alta e slanciata, maschile, esce poi allo scoperto, spingendo in avanti
un’altra persona, decisamente più minuta e sicuramente di sesso opposto.
Theodore aggrotta le sopracciglia, tentando di riconoscere chi si trova di
fronte. Scocciatori, fantastico!, pensa sbuffando, mentre la figura
minuta avanza verso di lui, accompagnata da un sottofondo di risate e sciocche
canzonette. Ostenta indifferenza, voltando il capo dall’altra parte e sperando,
con tutto se stesso, di non dover ricorrere alla bacchetta pur di liberarsi di
certa gente.
«Scusami…» lo richiama la ragazza. Il tono totalmente privo di imbarazzo,
nonostante tutto quello che sta accadendo, lo incuriosisce e lo spinge a
voltarsi. Lei ha lunghi capelli biondi che ricadono sciolti e fluenti sulla
schiena e due occhi grigi e sporgenti che, in qualche modo, lo catturano appena
i loro sguardi si incrociano.
«Sei
Theodore Nott?» chiede.
Theo
osserva attentamente il suo viso e lo stemma di Corvonero, domandandosi come
faccia quella ragazzina che non è neppure del suo anno a conoscerlo. Annuisce,
senza parlare.
«Oh,
bene. Io sono Luna Lovegood, piacere,» riprende lei, tendendo in avanti una mano
il cui polso è ornato da un bracciale di conchiglie variopinte.
La
guarda scettico, soffermandosi un attimo sui suoi orecchini a forma di gatto.
«Cosa vuoi?» chiede gelido.
«Dovrei
baciarti,» risponde lei, con estrema naturalezza, lasciando ricadere la mano
ignorata lungo il fianco e fissandolo negli occhi.
Theodore
si strozza con la saliva e tossisce. «C-Cosa dovresti fare?!»
Luna
espira. «Io, adesso, dovrei baciarti,» ripete con estrema lentezza, come se
stesse spiegando qualcosa ad un bambino.
«E
perché?» replica lui, ancora, e ogni tentativo di riacquistare il proprio
savoir-faire si vanifica.
«Hanno
preso la mia collana anti-Nargilli e vogliono che io baci un Serpeverde, per
riaverla,» spiega la Corvonero, dopo aver lanciato una rapida occhiata ai
compagni di Casa sghignazzanti da sopra una spalla, ondeggiando i capelli.
«Ma
questo è un ricatto!» salta su Theodore.
«Dici?»
risponde lei, inclinando la testa da un lato e adottando ancora quel tono
trasognato e assolutamente calmo. Scrolla le spalle. «Non ha molta importanza,
l’hanno già fatto altre volte. Però vorrei davvero riavere la collana, è
un regalo di papà.»
La
ragazza lo confonde. Theo sente rapidamente sgretolarsi attorno a sé la nomea
del Ragazzo Che Sa Sempre Cosa Fare che si è guadagnato a scuola in quei cinque
anni. Sbatte le palpebre in attesa di un’illuminazione, della rivelazione che
gli permetta di leggere la soluzione in quegli occhi grigi e magnetici. Ma sa
già che non ce ne sarà una, perché la Lovegood sembra essere fuori da ogni
schema che conosce, lontana dai modelli che è abituato a trattare solitamente.
Sembra così unica e tutto questo gli appare inconcepibile.
«Bene,»
comincia. Anche se agire d’impulso non gli è mai piaciuto, al momento, gli
sembra l’unica via possibile. «Allora baciami.»
Luna si
lascia andare ad un ampio sorriso che, incredibilmente, rischia di farlo
arrossire. Guarda cosa mi deve capitare, pensa, mentre lei gli si siede
accanto sulla panchina ringraziandolo.
Improvvisamente, le risate e le frasi stupide dei Corvonero più grandi si
spengono e Theodore vorrebbe ghignare vittorioso e fare loro qualcosa di molto
cattivo, ma la vicinanza di Luna lo destabilizza sempre di più, così decide che
ci penserà in seguito.
Ha
appena finito di mettere da parte quel proposito, che la ragazza si sporge in
avanti con gli occhi chiusi e appoggia le proprie labbra sulle sue. Il contatto
gli giunge inaspettato, ma le labbra fresche e morbide di Luna ci mettono
davvero poco a coinvolgerlo. Posa delicatamente una mano sulla sua guancia,
liscia e morbida come aveva immaginato, e inclina leggermente il volto per
approfondire il bacio.
Quando
lei interrompe il contatto e si allontana, Theodore si sente ancor più confuso e
indeciso sul da farsi. Le guance di Luna sono lievemente arrossate e questo la
rende incredibilmente carina. Si dà immediatamente dell’idiota per aver
concepito qualcosa del genere.
«Ti
ringrazio, Theo!» esclama la ragazza, come se lui le avesse appena fatto il più
futile dei favori, alzandosi nuovamente in piedi per tornare dai propri compagni
e a riavere la collana.
Lui
deglutisce. «Oh, ehm, figurati,» biascica, mentre la guarda sollevare una mano
per salutarlo e voltargli le spalle.
«Luna!»
si affretta a richiamarla, prima che si allontani troppo.
La
ragazza si ferma e si volta di nuovo. «Sì?»
«Penso
che, beh, potremmo incontrarci per parlare, ogni tanto.»
«Perché?» chiede aggrottando le sopracciglia.
«Perché
così potrai dire ai tuoi compagni che hai un amico Serpeverde, ora.»
Le
labbra di Luna si curvano in una piccola ‘o’ di sorpresa, per poi allargarsi in
un altro sorriso. «Sono contenta che tu sia mio amico, Theo!» esclama, infine,
per poi voltarsi e andare via definitivamente.
Theodore
segue con lo sguardo il gruppo di Corvonero allontanarsi; purtroppo, la distanza
non gli permette di capire come la situazione si stia evolvendo per la ragazza.
Ma, possono starne certi, lui non se ne starà con le mani in mano.
«Ci sono
un paio di Corvonero a cui dobbiamo farla pagare,» dice infatti a Daphne, non
appena la ragazza si siede sulla panchina accanto a lui, sbatacchiando annoiata
il libro di Trasfigurazione.
«Uh,
interessante. Cosa hanno fatto?» si informa lei, con una luce maliziosa negli
occhi.
«Niente
di importante. Sarà importante quello che noi faremo loro.»
«Cos’hai
in mente, malvagio di un Nott?»
Theodore
ghigna. «Te lo spiego subito,» dice, mentre pensa che nessuno dovrebbe avere il
coraggio di fare del male ai suoi amici. E Luna, da questo momento in poi, può
essere considerata tale.
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Prompt 021:
Amici della
Big Damn Table.
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