Amoshipping

di Ofeliet
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O - Open house + Omake: Onion
[O - Open house] ”Katsuya non aveva mai trovato un luogo dove rifugiarsi, chiamandolo 'casa'.


Prompt: O - Open house + Omake: Onion
Rating: Verde
Genere: Comico (Omake), Introspettivo, Malinconico
Avvertimenti: Drabble
Disclaimer: Fanfiction partecipante alla Shipping Collection di XShade-Shinra. Tutti i personaggi di questa storia non mi appartengono (peccato), ma sono proprietà di Kazuki Takahashi. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Noticine: Sì, so che è un ritardo poco perdonabile.
Però avevo molti dubbi, e ho riscritto il prompt tre volte (eh, l'indecisione). Poi, visto che era l'ultima, ho deciso di scriverci su anche l'omake. Il prompt iniziale secondo il mio mitico dizionario significa 'ospitalità'.
E quindi, finita la Amo. Ora ci darò dentro con la Crush. L'altra la tengo per l'estate. Spero di ridurre i tempi di aggiornamento, la prossima volta.
Ringrazio Aidalya, ChibiRoby e Tayr Soranance Eyes per aver inserito la storia tra le ricordate/seguite. Ringrazio anche infinitamente AceLastFiamma, Hikari93 e Tayr Soranance Eyes per aver recensito gli altri due 'capitoli'.


~
 
Katsuya non aveva mai trovato un luogo dove rifugiarsi, chiamandolo 'casa'.
Da bambino ricordava i litigi dei suoi genitori quando erano entrambi a casa. Ricordava le lacrime silenziose della sorella, la paura che la loro famiglia, così felice all'apparenza, finisse in pezzi. Dopo il divorzio il ragazzo non aveva trovato pace da nessuna parte, neppure fare parte di un gruppo di teppisti lo fece sentire bene. Non c'era posto per lui, da nessuna parte.
Forse fu per questo che si sentì strano a casa di Mai, che quella sera aveva dimostrato semplice ospitalità a lui e alla sorella.



O - Onion


Shizuka e Mai, quel pomeriggio, rientrando in casa videro una scena alquanto bizzarra. Katsuya, in mano una scatola di fazzoletti, ai suoi piedi una marea dei suddetti usati, la televisione accesa che trasmetteva uno di quei film vecchi e strappalacrime.
- Onii-chan? Perché stai piangendo? - il maggiore tergiversò, in cerca di una risposta per lo meno sensata mentre vedeva Mai ghignare.
- Cipolle! - esclamò, mentre nascondeva i fazzoletti. - Ho sbucciato tantissime cipolle! 
Mai cercò di non scoppiare a ridere. Va bene che i due ragazzi vivessero da lei ormai da quasi un mese, ma Katsuya non avrebbe mai finito di stupirla.




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