Priorità
Quando all’Ammiraglio Aokiji viene ordinato di
distruggere il governo di un
paese ribelle, lui non si presenta al porto all’ora
prestabilita. La nave da
guerra parte senza di lui, e, visto che sia l’Ammiraglio
Akainu sia l’Ammiraglio
Kizaru sono in missione per conto loro, gli uomini della Marina vengono
totalmente e completamente sconfitti il giorno stesso del loro arrivo.
I rivoluzionari
avevano combattuto come degli indemoniati, raccontano terrorizzati i
pochi
sopravvissuti, non c’era niente
che una
manciata di Marines avrebbe potuto fare contro uomini che si lanciano
sulle
spade nemiche pur di aprire la strada alle loro truppe. Quel paese
è irrimediabilmente
perso per il Governo Mondiale: è un’altra base per
l’infezione che lentamente
si sparge nel mondo, è un altro buco nella rete di potere
dei Cinque Astri di
Saggezza.
Quando interrogato sul perché della sua assenza da
un Sengoku infuriato,
Aokiji risponde con un pacato: “L’avevo
scordato”.
Robin non l’ha visto coi propri occhi: i
rivoluzionari le raccontano la
storia fra le risate, e lei ride sommessamente e concorda che
è stato, in
effetti, piuttosto stupido da parte dell’Ammiraglio
dimenticarsi una cosa così
importante.
Quando si rincontrano, è nel bel mezzo di un oceano
senza fine, un incontro
quasi impossibile che
in qualche modo
avviene comunque. I Marines sulla nave aprono immediatamente il fuoco,
senza
aspettare un ordine, e mentre Frankie avvia il motore, gli altri
proteggono la
nave senza troppi sforzi: Zoro in realtà si addormenta nel
mezzo di una
falciata, il che non gli impedisce minimamente di tagliare il
proiettile a mezz’aria.
Lei alza gli occhi dal libro che stava sfogliando (non è
proprio la ricerca più
acuta che abbia mai letto, ma è comunque abbastanza buona
per allontanare la
noia per un po’) e guarda Aokiji dal tavolo sul ponte.
È in piedi vicino al
timone con le mani in tasca, sembra annoiato tanto quanto Robin stessa
e sta
chiaramente sopprimendo uno sbadiglio. I loro sguardi si incrociano, e
lei
annuisce lievemente. Lui riconosce la sua presenza con un cenno di
assenso del
capo e si copre gli occhi con una mascherina, la sua postura segnala
quasi
immediatamente che si è addormentato.
Mentre volano via, facendo retrocedere la nave della Marina
fra le onde per
circa mezzo miglio grazie alla forza del Coup de Burst, Luffy domanda,
perplesso, “Hey, perché quell’Aokiji non
ci ha ghiacciati nell’oceano? Non era il modo più facile per
catturarci?”
Sull’altra nave, interrogato con la stessa domanda
da un capitano furioso,
Aokiji alza le spalle e risponde, “L’ho
dimenticato”.
Il giorno in cui viene convocato un summit a Marijoa per
formare un nuovo
Governo, con Monkey D. Dragon al comando, Aokiji chiede a Robin se le
andrebbe
di fare un giro assieme. Lei mormora un assenso distrattamente, con gli
occhi
incollati a un libro, e si ritrova sollevata e trasportata fino alla
bicicletta
di lui; il libro le
cade dalle mani.
La porta in giro attraverso il mare, fino ad una piccola isola
tropicale
disabitata, e passano l’intera giornata a fare pressappoco
nulla: si scambiano
storie, ridono, mangiano, dormono e si schizzano fra le onde
– nessuno dei due
sa nuotare in realtà, e l’acqua del mare prosciuga
loro le energie nel momento esatto
in cui la prima onda sfiora i piedi nudi, ma mentre lui la bacia come
se non ci
fosse un domani, stringendola fra le braccia, con l’acqua
come bozzolo
avvolgente che li culla, dandole una strana sensazione di sicurezza e
appartenenza, scopre che non gliene frega davvero niente a nessuno dei
due – si
sono scordati di tutte le cronache antiche e Documenti Molto Importanti
del
mondo. Osservano il tramonto, un suo braccio attorno alle spalle di
lei, una
sua mano sul fianco di lui, e dopo l’illuminarsi della prima
stella in cielo
Robin suggerisce di rientrare. Aokiji concorda, e la porta su quattro
isole
diverse di fila nell’oscurità nero
pece
della notte, prima di riuscire finalmente a imboccare la strada per
casa.
Sta già albeggiando quando arrivano, e lei si
è addormentata fra le sue
braccia, stringendogli la maglia. La porta in camera, e lei mormora,
sorridente
e assonnata: “Sei proprio come Zoro”. Riesce a sentire la sua
risposta, prima di addormentarsi:
“Non
proprio. Non mi
piace allenarmi così tanto.”
Quella sera ascolta Aokiji ribattere pigramente col lumacofono
alle invettive
di Ivankov a proposito della sua assenza durante il Summit Che ha
Deciso il
Destino del Mondo. Quando hanno finito, o almeno secondo Aokiji, dato
che ha
sbattuto la cornetta in faccia al suo partner di conversazione nel
mezzo della
fiera diatriba di quest’ultimo, gli domanda:
“Ti sei davvero scordato del summit?”
E lui le
risponde:
“No. Non avevo voglia d’andarci”.
Quando la tazza preferita di Robin si rompe lei si corruccia
un po’, gli
angoli della sua bocca si abbassano, vi è una rughetta a
mala pena visibile fra
le sue sopracciglia, e procede a ripulire quel disastro. La mattina
seguente,
un’altra tazza viene posata sul tavolo mentre sta scorrendo
la bozza di quello
che col tempo diventerà La Storia
del
Secolo Buio, pianificando il lavoro della giornata. La tazza
è piena di
caffè fumante preparato come piace a lei – niente
zucchero, niente schiuma – ed
è esattamente identica a quella rotta.
“Che cos’è?” domanda,
rigirandola cautamente fra le mani per osservarla
meglio.
“Un volta mi hai detto che quella tazza ti ricordava
quella da cui il tuo
insegnante - il Professor Clover, no? – era solito
bere” risponde Aokiji, come
se bastasse a spiegare tutto.
“Davvero?” lei ride piano, e beve un
sorso. Per qualche motivo, quel caffè è
il migliore che abbia mai bevuto negli ultimi anni.
“Sai, Kuzan… è buffo come tu
ti ricordi sempre delle cose più piccole e ti dimentichi
di quelle più grandi”.
“È
una questione di cos’è importante
e cosa no”, le risponde con tono di evidenza.
Robin ridacchia e
torna ai suoi appunti.
Per i minuti
successivi però, i suoi occhi restano sfuocati e distanti,
le sue mani ancora
attorno alla tazza, e il suo sorriso tranquillo brilla più
del sole mattutino.
Note della traduttrice:
Nessuno scrive su questo pairing dalle sfaccettature
più che mai intriganti.
Hanno una strana psicologia questi due, ma posso donarci comunque molte
emozioni e romanticismo, no?
Spero di non essere l’unica a vederla
così! Grazie a chi leggerà ed
eventualmente recensirà, i vostri commenti saranno riportati
all’autore
originale =)
Celiane4ever
Storia originale qui: http://www.fanfiction.net/s/7561285/1/Priorities |