Touché

di Mezzo_E_Mezzo
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Touché

Potrei dirti molte cose,
molte rosa, molte no,
potrei darti, cancerose
le mie ire rococò.
Potrei sbattere, garrire,
intonare una ballata
Potrei accarezzarti il volto,
o squarciarlo, indemoniata,
non lo so.
Lo deciderò tra un po'.

La falena svolazzò,
poi di colpo, s'incendiò
il mio tempo sbadigliò,
e nessuno pianse, ohibò.

Non ricordo più qual'era
quel meriggio di colera
in cui un nettare urticante
colò giù nella miniera
e si fece affascinante,
lo guardai per un istante
e da allora sono nera
mera, mera, prigioniera
scura e orribile
fiera in galera
senza criniera
nè sera da guardare
solo mare, mare
a non finire,
finchè mi toccherà
morire.

Ogni musica s'incrina
ogni gusto è una tortura
nauseante,
sono immersa tutta intera
ed elegante
in pene ascose,
le ossa rose
da un'unica preghiera
abbacinante, che non vale
niente, neppure se s'arrende
fino all'ultima superbia guerriera.

Colorami di desiderio,
se mi scorgi
in questo sfizio stupido,
rilassati. Però
non perderti tra le afose
fusa di chi delira.
La lira si fa pira
e arde senza chiederti se no.

Potrei dirti molte cose:
filastrocche pralinose,
odi altere o poesiottole
un po' cerimoniose..
ma che io lo voglia o meno
ogni volta il messaggio è che
son cera
duttile e ciarliera
e addolorata,
sola, tra le amare,
amare spire
di un demone di fiele e taffetà.
Senza nulla da sperare,
solo acre, acre passione
a non finire,
finché mi toccherà
morire.





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