Day
1: Daddies!
Cause every time that
I feel like I've figured it out
I can't seem to figure it in
It's got nothing to do with me
It's not even you, you see
It's part of my chemistry
It's this jealousy
(Darren Criss – Jealousy)
Note: Questa fan fiction
sembra più un incesto che una daddies :D. Auguro una
buona Thadastian Week a tutte le scrittrice e le lettrici di EFP e ringranzio il gruppo FB –Thadastian Week per avermi coinvolto in questo progetto. Questa fan
fiction può essere considerata il prequel di questa, ma può essere
anche letta a sé. Detto questo, vi auguro una buona lettura.
-Papà, non puoi fare così!- urlò Colin
mentre Sebastian continuava a fissarlo.
-Sono stanco di parlarne, Colin. Sei in
punizione fino a tempo indeterminato. Uscirai da questa casa solo per andare a
scuola-
La cosa che faceva arrabbiare di più
Colin era come Sebastian rimanesse calmo.
Non stava nemmeno alzando la voce.
-Non puoi farmi questo, papà. Non
facciamo niente di male!- urlò Colin passandosi nervosamente una mano tra i
capelli. - È il mio ragazzo. Non puoi impedirmi di vederlo!-
-Sono tuo padre, ragazzino. Questo mi da
il potere di fare tutto ciò che voglio con te-
Thad entrò silenziosamente nella stanza
spostandosi vicino al figlio come a far capire al marito che no, quella volta
lui non aveva per niente ragione.
-Lo conosci, papà. Conosci Dylan da una
vita. Sai che è un bravo ragazzo- urlò Colin mentre le lacrime iniziavano a
pizzicargli gli occhi.
-Sebastian…- provò Thad
-Taci!
Non intrometterti. È tra me e lui-
Smythe si avvicinò pericolosamente a suo
figlio e, per un attimo, Thad ebbe timore che potesse picchiarlo.
“No,
Sebastian non picchierebbe mai Colin” lo
rimproverò una voce nella sua testa.
-Fino a quando sei sotto questo tetto
farai quello che dico io. Non voglio discuterne più. Vai di sopra e rimanici-
Colin si morse il labbro pronto a
controbattere ma Thad gli poggiò una mano sulla spalla. Il sedicenne annuì
guardando suo padre e lanciando un’occhiata di disprezzo a Sebastian, uscì
dalla cucina.
Qualche minuto dopo sentirono la porta
della sua camera chiudersi violentemente.
-Tu pensi davvero di star facendo la cosa giusta?- gli chiese Thad
-Sta
zitto-
Thad alzò un sopracciglio. –È l’unica
cosa che sai dire? Non hanno fatto nulla di male, Sebastian. Mi spieghi qual è
il tuo problema?-
Sebastian sbatté i pugni sul tavolo. – Ti ho detto di stare zitto, cazzo!-
-Gli hai procurato doppio dolore, Sebastian.
Cosa pensi che stia provando ora che il papà che ama di più al mondo gli sta
proibendo di essere felice? Come credi si senta?-
-Thad, cazzo! Io non gli sto proibendo proprio un cazzo-
-Non capisco qual è il tuo problema con
Dylan. È di famiglia ancor prima che stessero insieme. Meglio lui che uno
sconosciuto-
Sebastian premette le labbra una contro
l’altra fino a che la sua bocca prese la forma di una linea indurita. –Colin è
in punizione e non vedrà Dylan fino a nuovo ordine-
-Questa casa non è un’accademia
militare. Io proprio non…oh-
Bastò
uno sguardo. Dopotutto si erano innamorati per questo, perché non avevano
bisogno di parole.
-Seb…- Thad gli si avvicinò sfiorandogli
il collo con le labbra. –Solo perché ora c’è anche Dylan, non smetterà di amarci, non smetterà di amarti, ma tu, devi cercare di lasciarlo andare-
-Non posso, Thad. Non posso lasciarlo
andare-
Thad sospirò poggiando la fronte sulla
sua mentre Sebastian poggiava le braccia sul top della cucina. – Devi. Non è una cosa che puoi scegliere.
È quello che fanno i genitori con i figli-
Sebastian si strofinò gli occhi mentre
una strana stanchezza si impossessava di lui.
Sentirono alcuni rumori al piano di
sopra e poi Colin apparve sulla soglia della cucina. Le lacrime finalmente
libere di scorrere.
-Tesoro…- Thad si staccò dal marito e
Colin corse rinchiudersi nel suo
abbraccio.
Thad gli baciò la testa accarezzandogli
i capelli.
Colin osservò suo padre che guardava un
punto imprecisato del muro fingendo di non notare la scena.
-Ti
odio-
Non lo pensava davvero. Lo aveva detto
solo per farsi guardare.
-Colin…- Thad cercò di fermarlo.
-No. Io ti odio davvero- singhiozzò.
Facevano
male più a lui quelle parole.
Sebastian si avvicinò al figlio, che si
strinse di più a Thad. Quest’ultimo vide suo marito fare un respiro profondo.
-Andiamo a parlare di là, sul divano.
Per favore?-
Era incredibile che le parole “per
favore” uscissero dalle labbra di Sebastian solo quando dovevano essere rivolte
a Colin.
Quest’ultimo si asciugò le lacrime
strofinando forte il viso e facendolo arrossare. Accennò un sorriso a Thad e
poi camminò dietro suo padre fino a sedersi sul divano.
-Hai iniziato presto ad odiarmi- sospirò
Sebastian.
Colin non rispose, guardando ovunque
tranne che lui.
-Mi guardi, per favore?-
Colin non rispose né lo guardò. Non si era mai sentito
così a disagio in presenza di Sebastian come adesso. Tirò su con il naso,
strofinandosi gli occhi. Le lacrime che minacciavano di scorrere, di nuovo,
sulle sue guance.
-Colin…- Sebastian tentò di
accarezzargli i capelli ma, suo figlio si allontanò da lui.
-Non abbiamo nulla da dirci- sussurrò il
ragazzo.
-Mi
dispiace- mormorò Sebastian così piano che Colin a stento riuscì a
sentirlo.
-Cosa?- Colin non riuscì a fermare
l’esclamazione. Difficilmente suo padre chiedeva scusa. Anche papà Thad aveva
imparato a riconoscere i gesti di suo marito quando voleva essere perdonato.
-Hai
sentito-
Colin sorrise, quasi ridacchiò,
improvvisamente più leggero. –Io lo amo, papà-
Sebastian strinse i pugni, trattenendo
la quantità di bile che gli stava risalendo lungo lo stomaco. Forzò un sorriso
che anche un cieco avrebbe capito essere falso. Colin gli si avvicinò lasciandosi
circondare dal suo abbraccio possessivo. Sebastian sospirò, affondando il volto
nei suoi capelli. Si stesero entrambi sul divano che, per fortuna, era
abbastanza grande per contenere entrambi.
-Mi dispiace, papà. Lo sai che non
potrei mai odiarti-
Sebastian, se possibile, lo strinse di
più baciandogli i capelli.
-Dylan non mi porterà via da te, papà.
Ti voglio bene.-
-Ti voglio bene anch’io, piccolo-.
***
Thad li trovò così, addormentati sul
divano, stretti l’uno all’altro. Con i cuore dolente di trovò a dover svegliare
Sebastian.
-Amore…svegliati. Lo sai che se dormite
qui domani vi sveglierete con il mal di schiena-
Sebastian aprì piano gli occhi,
sorridendo al marito. Gli fece segno di non svegliare Colin ed, alzandosi, lo
prese in braccio.
-Visto, bastava parlargli- gli sussurrò
Thad una volta che furono a letto. Colin tra loro, stretto ancora a Sebastian.
-È proprio come te!-
Thad lo guardò, alzando un sopracciglio.
-Conosce
tutti i tasti giusti per spezzarmi il cuore e poi rimetterne insieme pezzi-