Era un po’
che volevo provare a scrivere qualcosa su questa coppia ed ecco questa
flash-fic:)
I just wanna be loved
Insopportabile, il silenzio che tentava invano di stemprare
la tensione.
Insostenibile, lo sguardo
severo e deluso dell'ambasciatore che Maria sapeva di non poter continuare ad
eludere ancora per molto.
Imprevedibili, le
parole che avrebbe udito quando quella sorta di limbo si sarebbe sgretolato.
Se ne stavano così, seduti l'uno di fronte all'altra nelle
stanze private della principessa ad aspettare che uno dei due facesse la prima
mossa. In fondo si trattava solo di aspettare che l'altro si stancasse di
aspettare.
"Cosa volete dirmi?" chiese infine Maria con un
sospiro, in un tono più sostenuto di quanto avesse voluto.
Eustace alzò lentamente lo sguardo su di lei e scosse la
testa leggermente stupito da quel comportamento.
"Nulla" rispose semplicemente, lasciando trapelare
in quell'unica parola tutta la sua delusione "Non dico nulla, perché non
ho parole, Principessa"
Maria abbassò gli occhi e tutta la parvenza di dignità che le
era rimasta si frantumò di fronte a quelle parole che suonavano terribilmente
taglienti.
"Cosa vi è saltato in mente?" riprese pochi istanti
dopo l'ambasciatore lasciando trapelare adesso anche l'incredulità per il gesto
ancora apparentemente privo di senso che la giovane aveva compiuto
"Tentare una fuga? E con Thomas Seymour? Cosa credevate di ottenere da
lui? Oh, Principessa..." continuo mentre il disappunto si tramutava in ira
in quel rimprovero che la paura di averla persa gli aveva impedito di esprimere
prima.
Con lo sguardo fisso sulle sue mani, intrecciate sull'ampia
gonna azzurra, la Principessa non osava ancora proferire parola.. Si sentiva
piccola adesso, si sentiva fragile, si sentiva sciocca. E ancora, nonostante
tutto, terribilmente sola. Come poter spiegare che una fuga all'insopprimibile
senso di solitudine che l'aveva accompagnata per tutta la vita, era tutto ciò
che cercava? Non era colpa sua se si era ingannata, non poteva esserlo perché
le promesse di quell’uomo le erano sembrate vere e tremendamente belle.
"E il vostro titolo? Cosa... Cosa avrebbe detto di voi
vostra mad..."
Un leggero tocco sulla mano e un singhiozzo malcelato
interruppero Chapuys dal terminare quell'ultimo doloroso interrogativo. La
fissò per qualche istante: guardò le sue labbra strette nello sforzo di
contenersi, e gli occhi azzurri che per contrasto brillavano delle lacrime che
come un fiume in piena scendevano sulle sue guance... E in quel momento
desiderò non aver mai mosso alcuna accusa contro quella creatura, troppo buona,
troppo fragile e troppo triste.
"Io...volevo solo essere amata" riuscì a dire tra
le lacrime.
Eustace le prese delicatamente le mani e poi, lentamente e
con naturalezza, la strinse tra le sue forti braccia, cullandola nel suo caldo
abbraccio.
E fu in quel momento e solo allora che Maria capi di aver
cercato quello che voleva nel posto sbagliato.