Sognando Samarcanda

di incommensurabilmente
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L'aria era fresca, i granelli di sabbia si accalcavano senza tregua come se stessero inseguendo qualcosa o cercando i posti più alti per farsi portare via dal vento, per vedere lo stesso spettacolo che ora Vladimir stava ammirando.
Il cielo era scuro e l'assenza di luce faceva sparire tutto dalla vista ma non avrebbe mai potuto spegnere e sminuire la maestosità del grande palazzo reale di Samarcanda.
L'edificio aveva un'immensa pianta quadrata e quattro massicce torri poste agli angoli, come a voler sviare chiunque volesse recare offesa o pianificare furti ; la maestosità della residenza non stava nell'architettura bensì nei particolari: i quattro lati dell'imponente palazzo erano ornati da ricchi mosaici tenderti all'oro e al blu cobalto rappresentanti mastodontici felini dagli occhi marmorei di disparati colori e grandi guerre che non sembravano finire mai, il tutto terminava sulla facciata principale in cui gli stessi nemici si prostravano al cospetto del grande re di quelle terre che non sembravano essere scalfite dall'andare del tempo ma solo innalzate dalle infinite vittorie:

Questa era Samarcanda...





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