questa estate è solo per te
salve
a tutte/i voi innanzitutto dietro il nick Yasminelle si
nasconde una
vostra vecchia conoscenza: Yas
Venice o Yas V come
mi conoscevate
in principio, vi chiederete che fine ho fatto purtroppo ho
dovuto
affrontare un periodo difficile per la mia salute, a Dicembre sono
stata colpita da un 'ischemia ma adesso che
ho recuperato in parte le
forze ho voluto riprendere a coltivare la
mia passione per
scrittura e lettura ed in particolare per le
fan fiction e mi
è sembrato giusto ripartire dall'inizio proponendovi la
versione
ampliata della mia prima shot di circa un paio di annetti fa, devo
rimettermi in carreggiata, devo pur riprendere da
qualche parte e
neanche a farlo apposta questa shot ha un significato particolare per me
la
shot è un missing moment della terza serie
ambientato dopo la mitica puntata"la tragedia" in cui immagino una
Michiru sofferente per le ferite ricevute all'interno della cattedrale
marina
"Verrà
il giorno
In
cui il sole tornerà
E
spazzerà via questo tempo di
dolore e oblìo
I
nostri occhi torneranno a vedere
E
pulserà nuovamente il sangue
nelle nostre vene
Torneremo
a camminare per sentieri
luminosi
E
non avremo ombre al nosto fianco
Poiché
risplenderemo di luce e
amore"
Lo
sguardo preoccupato di
Setsuna era puntato sulla sagoma immobile adagiata sul letto.
Erano passati cinque giorni da quando il destino aveva giocato
malignamente con
la vita delle sue amiche più care; un tintinnare di tazze
alle sue spalle la
distrasse: povera Haruka con il vassoietto in mano, gli occhi stanchi e
il viso
scavato da notti insonni, passate al capezzale della sua Michiru.
Setsuna, odorando il buon aroma di the alla pesca, non potè
fare ameno di
commentare:
- Perché alla pesca? A Michiru non piace... Lo sai
-
- Infatti non è per lei, è per te -
- Oh... -
La guerriera di Plutone arrosì un po', ma era sollevata nel
ritrovare quella
dolcezza che Urano teneva gelosamente nascosta e che donava soltanto
alle
persone a lei care.
Si scambiarono un sorriso, dopodiché Setsuna si
allontanò, intuendo che
era giunto il momento di lasciarle da sole.
Haruka entrò nella stanza e si sedette accanto al letto.
La compagna avvertì la sua presenza e aprì gli
occhi per guardarla.
- Sei qui... - Le disse con voce flebile.
Da quando le avevano prelevato il talismano dal petto, Michiru non era
più la
stessa; viveva come sospesa, nel raggelante terrore di vedere strappata
via la
sua vita e soprattutto, quella di Haruka. Passava intere giornate a
letto in
uno strano stato di dormiveglia dovuto probabilmente agli
antidolorifici che
lenivano a malapena le sue sofferenze: ogni fibra del suo corpo si
contraeva in
preda al dolore dovuto alle ferite che le erano state inferte
all'interno della
cattedrale marina. Eppure la ferita che le faceva più male
era quella che
portava dentro: non avrebbe mai perdonato se stessa per non aver saputo
proteggere la persona che amava.
La pioggia fuori continuava a scrosciare in quel freddo giorno di
Novembre
mentre la voce debole di Michiru rompeva il silenzio:
- Ho fatto un sogno,sai -
- Ti va di raccontarmelo? -
Un lieve cenno di assenso
- Era estate. C'era una spiaggia, una sconfinata spiaggia con sabbia
fine e
bianca come non ne avevo mai vista prima, e poi...- sorrise -
Poi c'eri
tu -
Abbassò lo sguardo imbarazzatata, sapeva che la sua ragazza
era perfettamente
consapevole di essere nei suoi pensieri sempre e da sempre
- Il sole era così luminoso e l'acqua così
limpida, tutto era perfetto... mi
tenevi la mano mentre camminavamo sul bagnasciuga. I nostri passi non
lasciavano orme, era come se non avessimo peso e i nostri corpi non
creavano
ombra -
Lo sguardo della violinista divenne cupo, preda di un'inquetudine che
non le
dava tregua: - Era come se noi due non esistessimo più -
Lentamente Haruka si chinò su di lei e le sue labbra
sfiorarono la guancia
fredda per poi sussurrare parole piene di tenerezza
- Noi esistiamo, noi... non svaniremo nel nulla, perché
l'amore che portiamo
dentro, non svanirà -
La guerriera delle acque profonde chiuse gli occhi, lasciandosi
coccolare dalla
compagna, che la condusse lontano dai suoi nebulosi pensieri.
Ad un tratto, come rapita da un' idea improvvisa che bramava di essere
realizzata, Haruka disse: - Andiamo -
Le sue braccia cinsero il corpo di Michiru
sollevandola dal letto per poi tenerla stretta a
sè.
- Dove mi porti? - protestò stancamente la ragazza.
Urano avanzò con passi decisi, senza proferire parola;
quando si trovarono
fuori dall' uscio di casa, il freddo gelido le investì in
pieno.
La spiaggia si trovava a circa 200 metri dalla villetta.
Riprese a camminare diretta verso il nero e agitato oceano che ruggiva
spazzato
dal vento.
Michiru intuì che qualcosa di strano stava accadendo: il
vento aveva cambiato
direzione, soffiando adesso alle loro spalle, puntando verso il mare.
La pioggia in pochi istanti smise di cadere mentre le nubi sospinte dal
vento,
iniziarono a galoppare come impazzite, sovrastando il mare che, come
paralizzato da quell'energia dirompente, cessò per lunghi
istanti il suo moto
rabbioso.
Uno strano calore iniziò a cullarla e con stupore comprese
che
l' artefice di
tutto era Haruka, che la teneva tra le braccia con fare
protettivo, come
fosse un padre forte e amorevole che si prende cura della sua bambina e
che
adesso se ne stava con gli occhi chiusi, pregando nel silenzio della
sua grande
anima, con parole che la Dea che governa i venti e
le
tempeste rivolgeva direttamente al Creatore dell'universo:
"Vorrei che
queste nere nubi che ci impediscono di vedere il futuro svanissero
all'istante portando con sè questo vuoto che stranamente ci
riempie; oh se solo la mia voce riuscisse a giungere alle orecchie di
Colui che tra le Sue mani regge il destino dell'universo. Gli chiederei
di fermarsi solo un istante per posare il Suo sguardo su di te, che
giaci inerme come un uccellino tra le mie braccia indifesa ed
infreddolita
Probabilmente Lui riderebbe di me che sono la prima tra le cagne
e l'ultima tra le pure di cuore;ma so che scrutando dentro me
vedrebbe quella ineffabile verità nascosta dentro ogni
putrida
goccia di fango con cui ho sporcato l'anima che Egli stesso mi ha
donato e che è solo la conseguenza dell'amore di cui
è
ricolmo il mio cuore.
Si l'amore, il più bello tra i doni discesi dal cielo capace
di
nascondere mille volti in uno solo, guarda come pulsa cresce e si
espande fino a varcare i confini della mia pelle, simile all'aroma di
vita secreto dalla Madre terra pronto ad inondare l'aria, a penetrare
nell'acqua forte come un uragano dolce come una brezza;ed esso vive per
cibare te Michiru forte e fragile custode del mio destino che ora
attendi solo di essere salvata.
Quanto vorrei che Lui sentisse e che Vedesse e che Fosse qui a
risvegliare con il Suo respiro la tua voglia di vivere sopita
penetrando con la gioia di vivere la corazza di sofferenza che io
stessa non riesco a scalfire per donarti quel calore di cui hai
disperatamente bisogno.
Si, sono serena adesso che le parole sgorgano come acqua viva dal mio
petto.. Ora, che sento un calore sconosciuto crescere come un'onda di
rara potenza in grado di disfare il mio essere
Eccolo è qui
Sento la forza di Colui che vive in ogni sua creatura
qualunque
forma essa abbia, qualunque nome essa porti e di qualunque debolezza
essa sia vittima poiché neanche la ragione umana che si
ostina a
costruire barricate di pregiudizi e disprezzo può intaccare
quel
legame unico ed esclusivo che lega Creatore e creature. Divento
minuscola ora che Gli chiedo di amarti, proteggerti, scaldarti di farti
capire che la vita non è fatta solo di tempeste ma anche di
tanti
giorni sereni e non devi temere il mondo nè il dolore
nè
il male perché ognuno di noi ha la possibilità di
lottare
per ciò in cui crede e per le persone che come gemme
preziose
illuminano la nostra vita.
Sento ardere ancora il mio corpo ora che la furia degli elementi
è cessata per lasciare spazio a questa quiete inattesa... Oh
Michiru siamo così infinitamente piccoli dinanzi al Tutto
eppure
così unici ed insostituibili simili a punti esclamativi di
energia cosmica che nascono per mai più morire e che trovano
dimora nel cuore di chi vive per amore ed io vivo per amare te Michiru
che sei la mia sola ed eterna estate.
Ecco riapro gli occhi, ti guardo e giuro non ti ho mai vista
così bella immersa come sei nell'inebriante respiro di Colui
che
da un'oceano di puro amore ti ha Creata.
Michiru
continuò a fissare le nubi che fuggivano via lasciando
spazio al
cielo d'un azzurro intenso. Il vento impetuoso che le aveva messe in
fuga si trasformò lentamente in una piacevole brezza mentre
l'
oceano si quietava cantando dolci note sotto un sole radioso, destatosi
all'improvviso dal suo letargo e tutto era opera di Haruka anche se
avvertiva chiaramente una presenza di immmane potenza, qualcosa che
sembrava avvolgere con la sua aura l'intero creato; Chi o cosa poteva
essere così immensamente potente non certo Sailor Uranus,
con
stupore osservò il paesaggio circostante che era cambiato
totalmente e che ora sembrava un paesaggio tipicamente estivo
Esterefatta
dal paradosso temporale venutasi a creare, la violinista non
potè fare a meno di immaginare quella spiaggia mentre
riprendeva
vita, rallegrata dalle voci gioiose dei bambini intenti a giocare tra
gli ombrelloni variopinti con sotto gente incredula e al contempo
felice di vivere quel miracolo piovuto improvvisamente dal cielo grazie
alla preghiera di un angelo.Haruka
riaprì gli occhi lasciando poi scivolare il suo sguardo sul
volto finalmente sereno della sua donna e sorridendo le disse:
- Solo per te, amore mio... Questa Estate è solo
per te - ringraziando in cuor suo Colui che E'
per aver ascoltato la sua preghiera ed aver allontanato la nera ombra
della morte dal volto angelico di Michiru.
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