Libertà
Con
i polpastrelli seguì i contorni delle pietre sporgenti sulla
parete.
Con
sguardo attento, controllò i quadri immensi di quella lussuosa
stanza.
Aveva
cercato ovunque: tra i libri, sotto al divano, nei cassetti della
scrivania, ma niente.
Nessuna
traccia di una cassaforte.
Sospirò
scocciata e digrignando i denti, tornò al centro della stanza.
Si
trovava in quello che sembrava un castello. Lo avevano rimesso a
nuovo e il proprietario, un ricco uomo proveniente dal grande blu, lo
aveva comprato.
Si
vociferava fosse un nobile e questo spiegava i grandi arazzi e gli
immensi quadri raffiguranti il suo ghigno distorto.
Si
affacciò alla finestra e osservò il paesaggio. I
soldati o almeno, gli uomini di pattuglia, sembravano non essersi
accorti della sua presenza.
Era
lì dentro da circa venti minuti e aveva solo trovato una
misera mazzetta dal valore di ventimila berry.
Voleva
fare il colpo grosso e arraffare una cifra considerevole.
Che
ancora non avessero trasportato tutto nel castello? No, era
impossibile.
Tutto
era perfetto fin nel più piccolo e insignificante particolare.
Si
avviò verso la porta che aveva lasciato socchiusa e con
cautela, controllò il corridoio. Avvertì dei passi e
rimase in allerta. Un tizio dall'aria stramba passò come se
niente fosse, diretto dalla parte opposta alla sua. Bene.
Quando
i passi si affievolirono, sviò nel corridoio e come era
entrata, uscì.
-Fufufufu-Un
uomo con un boa rosa era a braccia conserte a fissare la finestra.
-L'idea
le piace signorino?-Domandò un uomo dall'aspetto insolito.
Aveva della corna e il corpo sembrava produrre fumo.
-Ceaser
devo ammettere che non sei stupido come pensavo-Si voltò a
fissare il sottoposto.-Si-Annuì deciso andando verso il
trono-Mi piace-Si lasciò mollemente cadere con un ghignò
ben delineato sul volto.
-Ne
sono onorato-Sorrise di rimando Ceaser abbozzando un inchino-Partirò
subito verso il laboratorio- Attese un cenno qualsiasi per
congedarsi.
-Molto
bene-Mosse mollemente una mano e assestandosi bene gli occhiali da
sole, si voltò verso le numerose domestiche presenti nella
sala.
-Tu-La
indicò e questa, impaurita e senza controllo si avvicinò
a lui-Baby-Ridacchiò osservando il suo volto colmo di
paura-Fai chiamare il piccolo...-
-S-si...-Mormorò
questa non appena la presa su di lei scemò.-V-vado subito
signorino-
-Evvai-Si
lasciò scappare quella piccola esclamazione quando finalmente
si trovò davanti alla stanza dei tesori.
Era
immensa e colma di oggetti preziosi. Le brillarono gli occhi e si
catapultò immediatamente verso i preziosi che aveva stimato
avessero più di trecentomila berry ciascuno.
Rubini,
smeraldi, diamanti, topazi...un sacco di pietre spettacolari che
nella sua vita, aveva visto solo sui libri e addosso a gioielli che
possedevano le donne altolocate.
I
suoi calcoli erano stati esatti: avrebbe raggiunto una quota
considerevole con quel furto.
Estrasse
dalla tasca una sacco abbastanza capiente e le lasciò
scivolare dentro.
Il
cuore le batteva veloce per la felicità e per la paura.
-Mi
hai fatto chiamare?-Domandò un ragazzo entrando nella sala
grande.
-Allora
le farò sapere signorino-Ceaser gli passò accanto e in
modo flebile lo saluto. Era un grande scienziato, ma un folle. Si
limitò a fissarlo e scocciato e tornò a fissare la
figura stravagante dinnanzi a se.
-Si-Accavallò
le gambe l'uomo afferrando il bicchiere colmo di vino.-Vergo sta per
arrivare-Il sorriso sul suo volto si allargò-Ti vogliamo
entrambi pronto: partirai con lui verso Punk Hazard. Scorterete
Ceaser...è chiaro?- Era un tono che non ammetteva regole.
Cacciando
fuori l'aria dai polmoni, chinò di poco il volto in una specie
di inchino.
-Si
Don...- Sgranò gli occhi quando il suo corpo, contro il suo
volere cadde a terra. Le gambe piegate e la schiena curvata in
avanti. La fronte, toccava il pavimento e le mani, erano poste
davanti a lui.
-Ripetilo-Ingoiò
a fatica e serrando gli occhi, lo accontentò.
-Si
Donflamingo-
-Così
mi piaci-Esclamò soddisfatto liberandolo dal suo potere. Si
alzò immediatamente in piedi e fissò storto il suo
superiore nonché capitano. Gli voltò le spalle, diretto
verso i suoi alloggi per preparare i suoi effetti.
-Ah
Law-Lo fermò nuovamente. Volse di poco la testa per fissarlo
da sopra la spalla-Abbiamo un topo...-Si fece riempire nuovamente il
bicchiere da una delle domestiche-Occupatene tu.-
Spostò
la pesante pietra cadendo svelta nei sotterranei. Aveva dovuto
deviare la sua fuga in quell'area sudicia e maleodorante. C'erano
troppi uomini in superficie e sembravano...pirati.
Cosa
ci facevano dei pirati all'interno di un castello?
Si
guardò i piedi e rabbrividì. Dei grossi roditori erano
attorno a lei, attirati dal suo dolce profumo e dal calore del suo
corpo. Storse il naso e cercando di orientarsi, seguì il
tragitto che si era imposta.
Lo
squittire dei topi e il gocciolare dell'acqua da qualche tubatura,
erano il solo suono che riusciva a percepire.
Evidentemente,
nessuno si era accorto di niente.
-Room-
Un enorme cerchio blu la travolse facendola fermare. Alzò il
volto e rimase paralizzata quando una figura si frappose tra lei e la
sua strada.
Non
riusciva a vedere chiaramente chi fosse ma impaurita, afferrò
dalla coscia le parti del suo bastone. Ci mise poco a montarlo e
lasciando cadere il sacco, lo puntò verso la fonte dei suoi
problemi.
-Non
lo farei se fosse in te-La figura si avvicinò e imprecante, si
morse le labbra. Il tizio aveva una spada.-Non sei un topo-Valutò
quando finalmente, era a pochi passi da lei-Ma una semplice
ladruncola-
-Una
ladruncola che non si lascerà portare via il suo
tesoro!-Mormorò a denti stretti partendo all'attacco. Corse
contro di lui, tenendo ben stretto tra le mani il bastone.
Al
contrario di lei, lui non aveva nessuna voglia di combattere e
rigirando la spada tra le mani, la colpì all'altezza dello
stomaco con l'elsa. Le uscì tutto il respiro che aveva
immagazzinato e con un tonfo, precipitò a terra.
-Sei
solo una seccatura- Il buio poi la travolse non permettendole di
risponderle.
Debolmente
aprì gli occhi ritrovandosi in una stanza.
Era
la sua prigione?
Da
quando avevano letti così comodi? Abbassando il volto, notò
delle morbide coperte color vaniglia e un profumo di disinfettante
nell'aria.
Si
portò una mano al volto e si massaggiò la fronte. La
stanza girava vorticosamente.
Che
l'avessero drogata?
Con
la mano libera toccò il resto del suo corpo. Sembrava avere
ancora i vestiti e la cosa le infuse un certo sollievo.
-Non
muoverti-Si bloccò al tono della voce che aveva impartito
quell'ordine.
Con
lo sguardo seguì la fonte fino ad arrivare al ragazzo che poco
prima, l'aveva messa K.O.
Storse
le labbra e lo fissò alterata.
-Ho
detto di non muoverti-Imprecante, l'uomo si avvicinò
prendendola per i polsi e ricacciandola supina. Una strana paura, si
impossessò di lei.
No...non
di nuovo.
-NO!-Urlò
scalciando e muovendo le mani. Non voleva essere toccata, non così,
non di nuovo senza il suo consenso.
-Sta
buona-Sussurrò a denti stretti cercando di placare la sua
furia-Razza di stupida, ti si riapriranno le ferite-
EH?
Smise
di lottare e fissò il suo interlocutore. La fissava arrabbiato
e sopratutto, scocciato dei suoi comportamenti.
Le
mollò i polsi e sbuffante, si riaccomodò a sedere in
fondo al letto.
Posato
accanto a se, c'era un libro enorme di medicina e qualche metro più
in là, la sua refurtiva.
-Non
ci pensare-L'ammonì vedendola fissare il sacco.
-Che
cosa vuoi da me?-Domandò arrabbiata quanto spaventata.
L'osservò stringersi nelle spalle e rimase in attesa della sua
risposta. Per sua sfortuna, non arrivò.
-SEI
SORDO?-Si infervorò stringendo tra le mani le coperte. Il
suono di uno sbuffo le fece corrugare le sopracciglia. Saettò
con lo sguardo lungo il suo corpo e notò che era ricoperta di
bende.
Sulle
braccia, gambe, spalle...chi diavolo era quello lì?
-Sei
una ladra-Afferrò il libro e si diresse ad uno scaffale
rimettendolo al suo posto.- Mi è stato dato l'ordine di
occuparmi di te...-Tornò a fissarla.-...Immagina.-
L'immaginazione
serviva a poco...
Lo
analizzò e all'incirca, doveva avere una ventina d'anni, non
di più... Era mostruosamente più grande di lei, più
robusto e più esperto nel combattere. Avrebbe faticato a
scappare da lui.
-Mi
vuoi uccidere?-Un ghigno si dipinse sul suo volto.
-Cerchi
la morte?- No. In realtà tutt'altro...cercava la vita, la
libertà...
-No...-
-Allora
non vedo perchè dovrei farti fuori-Torno accanto a lei.-Hai
quattordici anni...e rubi?- Sospirò. Adesso si metteva ad
interrogarla?
-Non
sono affari tuoi.-
-è
vero-Ammise accavallando le gambe-Ma sei nel mio territorio e dovrai
rispondere alle mie domande se non vuoi che ti consegni ai miei
superiori.- Si leccò le labbra secche e si alzò a
sedere sconfitta.
-Mi
lascerai andare?-
-Io
non mi occupo delle mocciose.- Si mise a braccia conserte.-Perchè
sei venuta a derubare questo castello?- Cosa doveva fare? Parlare?
Svuotare il sacco? Nessuno l'avrebbe compresa.
-Per
diventare ricca-Mentì con un sorriso sulle labbra fissandolo
intensamente-Tesori, pietre preziose, banconote...sono povera e
desidero essere ricca sfondata-Rise di gusto-Non credo ci sia bisogno
di una spiegazione no?-
Il
volto del ragazzo non tradì nessuna emozione. I suoi occhi
erano azzurri, grigi quasi. La stanza, era illuminata da una luce
fredda come quella di una sala operatoria. Tutto, anche il fuoco che
scoppiettava nel camino sembrava produrre ghiaccio.
-Immagino
di no-Asserì controllando con lo sguardo il suo corpo. Era
stato lui a medicarla?
-Una
bambina della tua età, per diventare ricca, è pronta a
tutto allora-Esordì fissando un punto della stanza dinnanzi a
se.
-CERTO-Rispose
a tono.
-Anche
a vendere il proprio corpo per soldi?-Si portò una mano sul
volto nascondendo le labbra. Nuovamente, si perse a fissarla e la
trovò pietrificata. Non spiccicò parola la ragazza,
ferita dalle sue parole.
-Chi
...ti dice che io...-
-Sono
un dottore-Scrollò le spalle tornando eretto con la
schiena-Studio medicina- Si passò una mano tra i folti
capelli-Non ci vuole una laurea per capire che sei stata violentata-
La
sentì tremare e socchiuse gli occhi.
-Più
e più volte...sul tuo corpo sono rimasti i segni delle loro
mani-Si alzò in piedi andando verso quello che sembrava un
tabellone. -Uomini pesce-Indicò la struttura anatomica di
quell'essere abnorme che era rappresentato.-Non è così?-
Cosa
le serviva mentire?
Annuì
silenziosa con la gola che alle sue parole, si era chiusa.
-Prima
di mentire, assicurati che la persona a cui menti, non sia un
idiota.-Si chinò davanti a lei e osservò il suo volto.
-Gli unici uomini pesce della zona sono la banda di Arlong...dico
bene?-Le prese le mani e le osservò. Erano sporche di terra,
graffiate e piene di calli. Delle mani non più di una bambina,
ma da donna.
-Si-
-Fai
parte della sua ciurma?- Con gli occhi lucidi annuì di nuovo.
Law simprecò.
-Ha
ucciso mia madre...-Si liberò infine di quel peso-Ha in pugno
il mio villaggio...-Singhiozzò-Mi costringe ad essere la sua
cartografa...e...-Non volle terminare la frase e riprese a
piangere-Solo … solo con i soldi, potrò liberare
Coco...ho bisogno di soldi...-Si interruppe quando si sentì
stringere tra le braccia. Alzò stupefatta il volto verso
quello del medico e si morse le labbra.
Afferrò
con le dita la sua maglietta nera e riprese a piangere, sfogandosi
per la prima volta dopo tutti gli anni e i soprusi che aveva subito.
Nemmeno a sua sorella aveva mai raccontato quelle brutte cose.
-Come
ti chiami?-Domandò con le labbra vicino al suo orecchio. La
sentì tirare su col naso e rispondergli.
-Nami-
-Nami-Si
rigirò quel nome tra le labbra. Lo impresse a fuoco nella
mente.-è un bellissimo nome- Il nome di una persona simile a
lui, identica per certi versi.
Desideravano
la libertà, entrambi facevano parte di una ciurma e i loro
corpi, erano la testimonianza degli abusi che avevano subito. Aumentò
la stretta, per poi staccarsi immediatamente da lei. Si avvicinò
al sacco contenente i tesori e glielo porse.
-Prendilo,
svelta, ti condurrò verso l'uscita.-
Con
passo calmo, raggiunse la sala in cui quel viscido del suo capitano
lo attendeva. Vergo era a sedere calmo e pacato come al solito sul
divano e Donflamingo, in piedi a fissarlo.
-Ti
sei occupato del ratto?-Domandò con il suo classico ghigno sul
volto.
Annuì
teso.
-Si-
Il suo corpo si mosse in avanti senza il suo volere, ritrovandosi a
pochi passi da lui. Aveva la mano aperta e con le dita, lo manovrava.
-Cerchi
ancora di rifilarmi delle cazzate Law?- Sorrise in tono di sfida.
La
differenza tra lui e lei era che la libertà per lui, era solo
un sogno.
-Torao-Una
voce alle sue spalle lo riscosse dai pensieri. Si staccò dalla
balaustra e osservò la ragazza con la chioma rossa che si
avvicinava a lui. In mano teneva un vassoio pieno di panini. Storse
il naso. Non gli piaceva il pane.
-Ne
vuoi uno? Sono deliziosi-Sorrise assaggiandone uno-Il nostro cuoco è
formidabile nel cucinare-Lo elogiò appoggiandosi con la
schiena al parapetto.
-Non
mi piace il pane-Espose il suo problema.
-Oh
peccato.-Si strinse nelle spalle-Ce ne sarà di più per
me.- Un ghigno si dipinse sulle sue labbra.
-Ingrasserai...Nami.-Le
fece gentilmente notare.
-EH?-Lo
fissò infuriata per quell'affermazione. Un tacco alto si
depositò ostile contro il suo piede.
Ecco
la punizione per averla offesa.
-CAFONE-
Si allontanò con un broncio delizioso dipinto sulle labbra.
Forse
si era sbagliato.
Erano
esattamente la copia dell'altro ed entrambi, avevano finalmente
raggiunto la libertà.
È
UNA FESSERIA. Lo so, lo so!
Ma
volevo provarla! Dio. Mi sono immaginata Law che subisce le peggiori
punizioni (sessuali) da quei due stronzoloni di Donflamingo e Vergo.
Law
prova una grande avversione per loro no? (oltre al pane) e mi sono
chiesta cosa di così orribile hanno fatto. Tra le immagini dei
fans e le informazioni di Oda, ho immaginato questo in pratica.
Un
ragazzino, sottoposto a le più crudeli torture di quei due.
In
questa shot, Nami ha 14 anni e Law, avendone 5 più di lei, 19.
I tempi del laboratorio, di Vergo, del piano di Ceaser della
fabbrica, di tutto insomma, non sarà per niente preciso.
È
tutto uscito da una parte e finito qui. Ragionandoci però, se
effettivamente Law ha subito davvero queste cose, sarebbe sul serio
simile al passato di Nami.
Basta
seghe mentali. Spero che vi sia piaciuta lo stesso per quanto
assurda. Grazie per la lettura ^^
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