Ad Ale.
Che sola mi spinge al
SasuSaku.
Che io ci ho provato,
ma merita molto di più.
Che presto, molto
presto mi avrà tra i piedi.
Che
stalkererò fino alla morte.
‘You can stand under
my umbrella’,
che piova o meno.
Sempre.
To you<3
“And
tomorrow, we’ll never know.”
“All
the distance,
you’ve
come to a place -
then
you see
that
your Home is away”.
Neve.
Sakura non bada
più al suo cadere lento.
In mano una foto
sgualcita, gli occhi fissi oltre il vetro - guardano senza realmente vedere.
Com’è
che non fa più freddo?
Com’è
che ci si adagia al suolo senza fare rumore?
Nella foto, Sasuke non
sorride. Forse non ha
mai sorriso.
Quella casa
è piena di spifferi.
Frammenti di anima che
fischiano prima di svanire, ricordi che reclamano un posto sfiorandoti
il corpo - un brivido e via, nella scatola dei balocchi.
Quelli scoloriti,
ricoperti di polvere.
E
l’irrefrenabile impulso di correre lontano...
Sakura si sente un
cliché.
La bambina che gioca
col lupo - perirà tra i suoi artigli.
La ragazza che ha solo
due braccia - si spezzeranno nel reggere il peso.
La donna eterna amante
dell’oscurità - non saprà ritrovare la
strada.
Ma è stanca
di piangere.
E stringe quella foto
da male ai polpastrelli, stringe nel punto dove si è
sbucciata il cuore.
Le
ha sbucciato il cuore.
Il cielo è
di ghiaccio.
Dal comò,
il bagliore inquietante di un kunai, un barattolo di veleno e un
rocchetto di filo rosso - legato a doppio fiocco al ferro
dell’impugnatura.
Com’è
che lo avverti gocciolare e ti pensi al sicuro?
Quiete.
Un ciuffo isolato di
capelli a invaderle la visuale, la mano in movimento a
portarlo dietro un orecchio, lieve: Sasuke è lì.
Nitido nella sua mente
più che ogni realtà di sofferenze, più
stabile di un’ossessione, più lucido della
follia...
Saltiamo insieme?
Sakura sorride.
Le scende qualche
lacrima ai due lati del volto, ma sorride.
Il kunai scintilla
ancora, mentre lo ripone tra le pieghe del mantello, il nodo di seta
vermiglia che da anni le accarezza il collo si fa appena più
stretto - la porta è socchiusa.
Di quella stanza non
resteranno che memorie, quando infine lo avrà raggiunto.
Sarò
la tua casa, in questa vita o in un’altra.
- Aspettami, Sasuke.
“Wherever
you go,
whatever
you see
I’ll
be a good place,
and
I’ll be your
home.”
NdA:
‘Nothing to declare’ mi sembra
l’espressione adeguata.
La storia (?),
ahimè, si commenta da sola: un crimine contro il genere
umano.
MA è stata
scritta per una persona.
E non si tratta di una
persona qualsiasi.
[La
‘e’ è maiuscola, anche se non sembra, sapevatelo. Bisogna
dare enfasi a certe cose!]
Se avrò la
sua clemenza, se riuscirò a non indurle
un’eccessiva quantità di crampi allo stomaco, non
potrò chiedere di meglio. Sottostarò felicemente
alle più svariate sevizie *occhioni*
Titolo e spezzoni
laterali da 'I'll be your home' di Rin Oikawa, ipotesi - pessimamente
sviluppata - sul ‘Sakurapensiero’ pre-capitolo 482
e seguenti... lievemente nonsense, ma è la mia persona in
toto ad essere nonsense.
Do not
Have mercy on me! *ashamed*
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