La storia comincia con una piccola bambina, di nome Giuliette, di soli sei anni. La madre, cassiera, le chiese un giorno che tipo di sport ella volesse fare.
Lei non sapeva cosa rispondere, poi disse:- Mi piacerebbe molto fare Ginnastica Artistica.-
In un primo momento, la madre le disse:- Chiedilo a tuo padre!- Allora lei andò da lui, glielo chiese e lui in risposta disse, ubriaco fradicio:- Ahahah, non credo proprio!. Non c’avemo abbastanza soldi!! E tu vuoi sperperarli in una maniera così inutile?!-.
La piccola piangendo corse dalla madre e le disse:- Mamma, mamma, papà mi ha detto di no!.- La madre andò dal marito e disse:- Perché diavolo hai risposto male alla bimba?!- e lui rispose irritandosi:- Eh!! Perché sai che non abbiamo soldi da spendere!-. La donna infuriatasi, andò dalla figlia e le disse:- Tranquilla tesoro, farò qualche sacrificio in più io, e cercherò di pagartelo.- . Dopo un mese la bambina iniziò quel nuovo sport che tanto l’attraeva. Il suo insegnante le diede il benvenuto e dopo aver visto le sue doti naturali la prese sottobraccio e le disse:- Bambina, ma hai mai fatto Ginnastica Artistica prima d’ora?- e la bambina tutta rossa in viso disse:- Bhe, no, io non ho mai fatto nessun tipo di sport.- e l’allenatore in risposta:- Mha allora sono proprio fortunato.- Disse sorridendo. Finito l’allenamento la bambina corse dalla mamma sorridendo e disse:- Mamma, mamma! Sai che l’allenatore ha detto che sono molto brava e che non aveva mai visto un talento come me!.- La madre rispose:- Sono contenta amore mio!-. Le due uscirono dalla palestra e tornarono a casa. La bambina iniziò ad andare a scuola, dove conobbe le sue prime amiche. Dopo essere passati due anni, che aveva passato a conoscere nuovi amici e a continuare il suo sport preferito, arrivò in terza elementare. La madre le annunciò tristemente che si sarebbero dovuti trasferire in una nuova città, per motivi di lavoro. La bambina cominciò a piangere e a strillare perché non voleva andarsene dalla città. Però la madre la convinse e si trasferirono. |