Note:
miei?
Macché!
Loro!
E’
vero tutto questo? Macché! No!
Ci
ricavo qualcosa? Macché! Figuriamoci!
Ha
sei anni e ha appena rubato il gattino della sua vicina di casa.
E’
solo questione di ore prima che scoprano che è stato lui.
Nessuno nel quartiere
lo vede di buon occhio. Dannazione, nessuno nella sua stessa famiglia
lo vede
di buon occhio. E hanno tutti ragione.
Dicono
che c’è qualcosa che non va in lui. Una luce
inquietante nelle pupille. Qualcosa
dell’insetto, di colui che striscia, di chi si nasconde nel
buio e aspetta
paziente di fare la propria mossa.
Un’immagine
così cruda e disturbante per un bambino che vuole giocare -
solo, a modo suo.
Divertirsi
– solo, a modo suo.
Il
gattino gli miagola spaventato in grembo. Jim, accovacciato sui gradini
della
vecchia piscina comunale, sorride.
Punta
tre dita a mo’ di pistola dietro quelle piccole, morbide
orecchie rosa e pensa,
bang.
La
sua vicina di casa piange per tutta la sera con le amichette
tutt’intorno che
tentano invano di consolarla.
Qualcuno
ha spezzato il collo al suo gattino e gliel’ha lasciato
sull’uscio di casa.
*
Sebastian
ha un livido nerastro che sta diventando piano piano giallo
all’altezza delle
costole.
Il
gonfiore è scuro, una chiazza malsana e conturbante sulla
sua pelle, e Jim ci
passa sopra la lingua con delizia prima di affondare il dito indice nel
centro
di quel magnifico dolore.
Sebastian
geme. Una costola è probabilmente incrinata, se non rotta.
Jim ci poggia contro
una nocca e, con un’elegante torsione del polso, affonda di
giro in giro nella
pelle martoriata.
Sebastian
urla. Lo guarda furioso, eccitato, vivo,
bellissimo e ferito.
Jim
pensa con delizia che potrebbe ucciderlo subito dopo il coito, con la
mente di
entrambi ancora così leggera. A quelli come Sebastian
raramente è concessa una
morte così dolce; lui stesso approverebbe.
Punta
tre dita a mo’ di pistola su una di quelle tempie umide di
sudore e pensa, bang.
Sebastian
capisce. La bocca
socchiusa, le pupille
dilatate, il sorriso storto. Sebastian capisce sempre.
Sebastian
è come lui.
Jim
lo bacia e sente il sapore del sangue.
*
Punta
tre dita a mo’ di pistola in mezzo a quegli occhi blu e
pensa, bang.
“Sei
delizioso, Johnny boy. L’animaletto che tutti vorrebbero. Il
tuo viso dice “prendimi
a calci” e le tue gambe sono fatte per correre dietro a
qualcuno. A chi
potresti non piacere? Mh? Johnny boy?
Persino
il grande Sherlock Holes, notoriamente di gusti difficili, ha ceduto
davanti
alla tua lingua penzoloni.” Finge di essere assalito da un
pigro dubbio. “Potrei
tagliartela. Ti andrebbe? Certo è vero che senza quella tua
lingua disgustosa
non potresti più leccare le mani al tuo padrone. E allora
non serviresti più a
nulla…”
John
Watson digrigna i denti e stringe la mascella.
“Vaffanculo.”
Per
un attimo Jim è tentato di essere teatrale, anche
più del solito. Gli è venuta
una voglia matta di danzare all’indietro con passi lenti e
misurati,
canticchiando Rossini, e schioccare le dita. E’ tutto quello
che servirebbe a
Sebastian per capire.
Ma
buttare via l’esca solo perché si è
schizzinosi riguardo alla qualità del
formaggio… No, no, è stupido.
Sorride.
“Mettiti
il vestito buono di Semtex, Johnny boy. E’ lì,
nello spogliatoio alla tua
destra.” Si sfrega le mani, euforico. “Stiamo per
avere visite.”
*
“Capisco…”
Piega
il mignolo.
“Non sei
ordinario. No…”
Piega
l’anulare.
“Sei
me. Mph.”
Unisci
indice e medio.
“Sei me!”
In
alto il pollice.
“Grazie, Sherlock Holmes.”
No… Basta
giocare.
“Grazie.”
Basta
giocare.
“Dio
ti benedica.”
Basta
giocare.
“Finchè
resto vivo, puoi salvare i tuoi amici. Hai una via
d’uscita.”
Basta
giocare.
“Beh,
buona fortuna.”
Bang.
Note
dell’autrice:
il
mio primo patetico tentativo di fare
alcunchè con Jim Moriarty. Pur
piacendomi immensamente sia come personaggio che come interpretazione
(Andrew
Scott <3) l’ho sempre filato pochissimo e non va bene,
ecco, perché io lo
amo (eeeh).
Also:
è una MorMor, quell’obbrobrio lassù in
alto? Sperèm. XD
Grazie
in anticipo a chiunque leggerà, spero che vi sia piaciuta.
<333
P.S.
Il titolo è preso dall’omonimo film, che
è la morte su pellicola, ma la morte
bella.
P.P.
S. John Watson: una parola di numero e sei comunque un BAMF. Ma che ci
fai tu
alle fanwriters. XD
P.P.P.S.
Semi-citazione di Kill Bill, perché Moran Tarantino se lo
bacerebbe alla
francese se potesse.
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