Diagon
Alley.
Regali
per i nuovi Prefetti.
– Tra
due giorni
comincia il nuovo anno a Hogwarts, ragazzi.
Molly,
in piedi
davanti alla mandria di nipoti, puntellava le mani sui fianchi come
faceva da più giovane. Nessuno fiatava, quando lei parlava.
Riusciva
sempre a terrorizzare tutti.
–
Quest'oggi
utilizzeremo la Metropolvere per andare Diagon Alley per comprare
tutto il necessario; andate nelle vostre camere, rendetevi
presentabili e ricordatevi di prendere la vostra lista.
–
Al,
Rose, –
chiamò poi il nonno Arthur, sorridendo amorevolmente ai due
nipoti –
venite un attimo qua.
I
due cugini si
guardarono allarmati per alcuni secondi, per poi scrollare
contemporaneamente le spalle e avvicinarsi all'uomo. Entrambi avevano
dei sospetti su ciò che il nonno stava per dir loro.
–
Albus,
Rose, –
ripeté Arthur, scompigliando affettuosamente i capelli di
entrambi,
– quest'anno siete diventati Prefetti; c'è
qualcosa in particolare
che desiderereste avere?
I
ragazzi sorrisero.
–
Non
c'è bisogno
di regali, nonno, – disse Albus, sorridendogli.
–
Infatti,
–
annuì Rose, – ci basta sapere che siete contenti
per noi, –
aggiunse.
–
Oh,
cari! –
esclamò nonna Molly, stritolandoli in un abbraccio
affettuoso. –
Noi siamo felicissimi per voi! Però vorremo anche farvi un
regalo;
se ci dite cosa volete faremo di tutto per farvelo avere. Altrimenti
sceglieremo noi per voi.
– Credo
che
abbiamo fatto una cretinata, Rose, – fece Albus alla cugina,
grattandosi la nuca con espressione falsamente annoiata, –
chissà
quei vecchiacci cosa ci prenderanno, ora; scommetto quello che vuoi
che spenderanno un patrimonio, – continuò
sorridendo leggermente
all'appellativo.
Rose
annuì,
sbuffando e fulminando il fratello con un'occhiataccia: Hugo,
sussurrando alla piccola Molly qualcosa del tipo “ho
voglia di
dolci”, aveva allungato la mano verso un carrettino
carico di
caramelle e dolcetti vari, pronto a rubarne una manciata all'ignaro
commerciante.
–
Sicuramente
spenderanno un patrimonio, – sottolineò, alzando
gli occhi al
cielo, – dopotutto, tra tutti i nipoti, probabilmente siamo i
loro
preferiti.
Albus
ridacchiò.
–
E
dire che
nessuno dei due è nella loro Casa; anzi, tutti e due a
Serpeverde.
–
Non
ricordarmelo... papà voleva diseredarmi, –
sospirò la ragazza,
scuotendo il capo con aria rassegnata, – meno male che la
mamma è
più intelligente di lui.
Albus
ridacchiò
divertito, all'ultima osservazione, guadagnandosi un sorrisetto di
Rose e l'occhiata di suo fratello James, pochi passi avanti a loro.
–
Mi
sono perso
qualcosa? – chiese quest'ultimo, affiancandosi al minore con
aria
curiosa, prima di adocchiare una ragazza con stravaganti capelli
azzurri, qualche metro davanti al gruppo dei discendenti Weasley, e
scompigliarsi i capelli con aria ammiccante.
–
No,
Jim, –
rispose il fratello per entrambi, senza perdere il sorriso.
–
Uhm,
peccato, –
fece il maggiore, scrollando le spalle e dirigendosi con passo
baldanzoso verso la ragazza, consegnando a Lily la sua lista per il
sesto anno.
–
Che
palle, Jim!
– esclamò questa, scrutando il ragazzo con un
fuoco assassino
negli occhi celesti; lo detestava, quando si comportava in quel modo.
–
Dai
Lil, non te
la prendere, – sorrise dolcemente Dominique, accanto a lei,
– lo
sai che è fatto così.
La
ragazza grugnì,
senza badare troppo alle parole della biondissima e bellissima cugina
minore.
Più
avanti, Louis,
Lucy, Fred e Roxanne discutevano animatamente sulla Casa in cui
avrebbero voluto essere Smistati, dovevano ancora cominciare il primo
anno. E tutti e quattro erano ansiosi di entrare a far parte di
quella grande famiglia che era Hogwarts.
– Credo
che
quest'edizione nuova delle Fiabe di Beda il Bardo possa piacere alla
piccola Rosie, – commentò nonna Molly osservando
con occhio
critico gli altri libri presenti al Ghirigoro.
–
Penso
anche io.
Dopotutto, ha preso tutto da sua madre, – sorrise bonario
nonno
Arthur, prendendo il tomo dalle mani della moglie e dirigendosi al
bancone per pagarlo.
Il
giovane commesso,
dopo che Arthur ebbe pagato, rimpicciolì e
impacchettò il libro in
un sacchetto color smeraldo, per poi consegnarglielo con un sorriso.
–
Non
so, Arthur,
– borbottò Molly qualche minuto dopo, mentre i due
anziani coniugi
si accingevano a cercare un regalo per il giovane Albus, – un
libro
mi sembra un regalo un po' scontato.
–
Sono
d'accordo,
– asserì il nonno, sorridendo astutamente,
– per questo ho
chiesto a George di mettere da parte una delle nuove Puffole Pigmee;
ho sentito Rosie che ne parlava con Lily, qualche giorno fa.
–
Perfetto,
–
sorrise dolcemente la donna, prendendo a braccetto il marito,
–
adesso concentriamoci su Al; cosa può piacere a quel
ragazzo? Una
scopa nuova? No, credo che gliela abbiano comprata Harry e Ginny.
–
No,
cara, – la interruppe Arthur, – Harry e Ginny gli
hanno comprato
una civetta nera; ricordi? L'ha chiamata Harpy.
–
Ah...
già,
quell'uccellaccio scorbutico! – esclamò la donna,
sorridendo della
propria scarsa memoria, – Allora gli prendiamo una scopa?
–
Direi
di sì; e
anche un set di alambicchi e provette nuovo, ho sentito che suo
fratello ha rotto il suo durante una mezza rissa con il giovane
Malfoy.
–
Tutti
uguali,
questi Potter – sospirò nonna Molly, prima di
mettersi a ridere.
– Una
Firebolt300?
– esclamò Albus, stringendo tra le mani il suo
nuovo manico di
scopa. – È... è... fantastica! Grazie!
La
sua felicità era
visibile da miglia e miglia di distanza: i bellissimi occhi verde
giada erano più luminosi del solito, e le labbra fini e
rosee erano
distese in un ampio e radioso sorriso.
Era
piuttosto raro
vedere Albus Severus Potter così gioioso: in genere, da buon
Serpeverde, teneva per sé le proprie emozioni. Inutile dire
che i
nonni fossero più che soddisfatti di essere riusciti a
renderlo così
palesemente contento.
Anche
Rose, che
aveva scartato i suoi regali prima del cugino, era raggiante: da
brava figlia di sua madre, si era subito immersa nella lettura del
voluminoso tomo regalatole, con Alex, la sua nuova e violetta Puffola
Pigmea, appollaiata sulla spalla.
– Ragazzi,
adesso
è ora di andare a letto, – esordì
Molly, puntandosi le mani sui
fianchi come faceva anni prima con i propri figli, – domani
mattina
dobbiamo partire presto, perché...
–
Si
parte per
Hogwarts! – gridarono i quattro nipoti più
piccoli, eccitati,
provocando le risate del resto dei cugini.
–
Infatti,
–
ridacchiò nonno Arthur, affiancando la moglie, –
quindi sciò, a
nanna! – concluse, sottolineando il tutto con un ampio ed
eloquente
gesto della mano.
I
ragazzi non se lo
fecero ripetere due volte: salirono le scale dopo aver augurato la
buonanotte, dirigendosi in modo stranamente ordinato verso le
rispettive camere.
L'indomani
sarebbe
stato un giorno importante: amici si sarebbero riuniti e nuove
amicizie sarebbero nate, il nuovo anno avrebbe portato con
sé
emozioni ed esperienze nuove per tutti.
Per
tutti, sarebbe
iniziata una nuova, grande avventura, all'interno di quel magico
castello che aveva visto tante terribili e splendide cose: la Scuola
di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Anche
questa scritta
ere fa, sicuramente per un contest di cui non mi ricordo una cippa.
Spero vi sia piaciuta! :)
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