Anche il formaggio…
Anche il formaggio sull’hamburger.
Anche il formaggio sull’hamburger.
Anche il formaggio sull’hamburger.
Vuoi sapere dove te lo puoi mettere l’hamburger, Troy Bolton?
Ecco, bravo, hai indovinato.
Già, ci leggiamo nella mente io e te, vero? Come potrebbe non
essere così? Ci conosciamo praticamente da sempre, da quando in prima elementare
Mark Fanter ti ha rubato la merenda e io l’ho picchiato. La mia prima
sospensione.
Quante cose abbiamo condiviso, eh Troy? Abbiamo iniziato a
giocare a basket insieme, con tuo padre e il mio, nel tuo giardino. Loro ci
facevano vincere, o almeno l’hanno fatto finché non abbiamo compiuto nove anni e
hanno deciso che non era più necessario: tanto, vincevamo lo stesso.
Chi ci vede, dice che siamo una grande squadra. Lo siamo sempre
stati, dopotutto, abbiamo una certa abitudine nel collaborare, nell’aiutarci
l’un l’altro.
Ti ho sempre considerato un fratello. Cazzo, ti considero ancora
un fratello, altrimenti non me la prenderei tanto.
E non ci provare neanche. Non osare usare come scusa ciò che ho
fatto lo scorso anno per allontanarti da Gabriella. Non osare, dopo che ho quasi
mandato a… insomma, dopo che ho mandato a puttane la partita per te e Gabriella,
rischiando di far perdere la squadra, di far annullare tutto o chissà che altro.
Ho fatto i miei casini, è vero, ma ti ho chiesto scusa, prendendomi le mie
responsabilità.
E tu? Dopo giorni che non ci consideri più, dopo questa bella
uscita del formaggio sull’hamburger proprio mentre stai parlando con un
importante giocatore di basket che potresti presentarmi, continui a comportarti
come se niente fosse cambiato.
Ma non è così. Tu sei cambiato, Troy. Non mi importa niente di
non aver conosciuto quel giocatore di basket… figurati, al momento manco mi
viene in mente come si chiama. Quello che mi fa male è che tu non sei più il
fratello che rispettavo, quello per cui gli amici erano tutto.
Hai dimenticato persino Gabriella.
Una mano sulla spalla mi induce a voltarmi, e smetto di
torturare la patata che in teoria dovrei sbucciare. Taylor mi si siede accanto
con un sorriso triste –Come stai?-
Uno schifo. Davvero, uno schifo. Ma non posso dirglielo, no? Che
figura ci faccio, sono un uomo, no?
-Alla grande.-
Scuote la testa, sembra divertita –Danforth, non me la dai a
bere.-
Già. Non riesco a nasconderlo a lei. Sai, Troy, credo di essere
innamorato.
Incredibile, vero? Già… tu sei quello che ignora la ragazza per
inseguire sogni di gloria e io quello che ti giudica un idiota, perché così
facendo ti stai perdendo due delle cose più meravigliose del mondo: l’amore, e
l’amicizia.
No, Troy, non sono l’unico a pensarla così. Non è solo la mia
amicizia che ti stai giocando, comportandoti in questo modo. Non è solo a me che
stai voltando le spalle.
Ti saresti aspettato che io facessi a te questo discorso? Io, il
ragazzo poco sentimentale fissato con il basket, che ricorda a te, che di noi
due eri quello romantico e sognatore, che la felicità non è data solo dal
successo che ottieni. Io, che ti ricordo quanto sia inutile fare grandi cose se
non si ha nessuno con cui condividerle.
Forse ti perdonerò. Forse, anche Gabriella lo farà, magari anche
tutti gli altri. Ma non sarà come prima, Troy. Perché hai dato prova di ciò che
sei davvero.
___________Nota di Herm90
La seconda ficcy del mio nuovo ciclo "tutti odiamo Troy", che
segue in un certo senso "Siamo uguali", solo che quella era vista da Sharpay e
questa da Chad.
Spero che vi piaccia anche se è un po' breve...
bacioni!!!!!!
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