Addio mondo

di Cecia94
(/viewuser.php?uid=30544)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Dove sei

Dove sei?

Non riesco a trovarti.

Dai esci fuori.

Sei troppo vecchia per giocare a nascondino.

Ma mi senti?

Sei qui?

-Aaaaaaaaaaaaaargh!-

Non so perché grido.

In fondo,lavorando in uno studio legale se ne vedono tanti di cadaveri.

Ma questo non è “Un Cadavere”.

È il tuo cadavere.

Sei per terra.

Il sangue sgorga dal tuo petto.

Inarrestabile.

Mi avvicino a te.

Ma mi accorgo che non c’è più nulla da fare.

Mi accorgo anche che sei morta tra atroci sofferenze.

La pallottola,quasi crudelmente,non è arrivata dritta al tuo cuore.

Ma al polmone.

Sei morta lentamente.

Hai provato moltissimo dolore.

Ma la tua morte lenta ti ha permesso di scrivere il suo nome.

Il nome del tuo assassino.

Roberto.

Chi diavolo è Roberto?

Aspetta.

Lo cerco sulla tua agenda.

È il tipo con il quale stavi uscendo.

Qui c’è anche il suo indirizzo.

Perfetto.

Gli telefono.

Gli dico di venire a casa tua.

L’idiota obbedisce.

Non sa cosa lo aspetta.

 

Sono passati dieci minuti.

Il campanello suona.

Io corro ad aprire.

È lui.

Ora capisco perché ti sei innamorata di lui.

Alto.

Moro.

Occhi azzurro ghiaccio.

Mi saluta,ha una strana espressione in volto.

Non gli hai detto che siamo gemelle,vero?

Glielo leggo negli occhi.

Fantastico.

In poche parole gli spiego chi sono e lo faccio accomodare in salotto.

Gli dico che non ti ho trovata a casa,ho letto il suo nome nella tua agenda,con un cuore accanto,ed ho pensato che fosse con lui.

Mi risponde che non sa nulla di te.

Di dove sei.

Adesso è più rilassato.

Più sicuro di sé.

Pensa che io non abbia ancora trovato il tuo corpo.

Con un gesto,abbasso l’intensità delle luci e lo chiudo dentro.

Lui mi chiede che diamine io stia combinando.

Metto in pratica la tue tecnica di interrogatorio.

Chiudere il sospettato in una stanza fredda e male illuminata per molto tempo.

Poi entrare repentinamente e fargli domande a raffica.

E così faccio.

Gli chiedo tante cose.

Non volevi andare a letto con lui.

Dopo ciò che è successo due anni fa,lo credo bene.

Riesco a estorcergli una confessione.

Sembra un folle ora,con gli occhi fuori dalle orbite ed iniettati di sangue.

È folle.

Estraggo la mia pistola e gliela punto contro.

Ma lui è più veloce.

Me la strappa dalle mani.

Ma non sa che io ho seguito un addestramento militare.

Ho una forza cinque volte superiore alla sua.

Con un pugno lo faccio cadere a terra e gli afferro il viso.

Gli giro la testa.

CRACK!

Gli ho spezzato il collo.

Riprendo la mia pistola.

Chiamo la polizia e avverto che ci sono tre cadaveri in questa casa.

Poi punto la gelida canna della pistola alla mia tempia.

Addio,mondo di merda.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=176037