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"Bivio"
Stare aperti, in piedi, fa quasi male. C’è quella
mente che ti martella , sempre, per dirti che non sei nulla, per dirti
che nessuno ti darà mai niente e lo capisci
perché sei aperto.
Perché
sai che dal mondo puoi aspettarti di tutto e questo ti manda sempre
più giù, sempre più a fondo, sempre
più nel buio.
Nulla
ti picchia addosso se non la tua stessa libertà mentale,
perché se non l’avessi, ti sarebbe più
facile vivere. Quale sarebbe, in fondo, il problema?
Non
si avrebbero dubbi, ma solo quelle solide e precise decisioni di
attracco contenutistico difese a spada larga o lasciati lì,
a giacere nella propria mente.
Certo
anche uno aperto potrebbe fregarsene, eppure spesso gli è
difficile, perché ha fin troppe opzioni davanti agli occhi.
Le
sue sono strade senza uscita, ogni volta, perché ne ha
troppe, come troppe sono anche le opzioni che si ritrova a dover
analizzare.
E’
difficile, troppo difficile. Sarebbe meglio, forse, una via di mezzo,
quella mezza apertura, mezza chiusura.
Sì,
quella sarebbe decisamente la via da scegliere.
Eppure
ancora una volta è difficile, perchè una volta
che la tua impostazione è quella, non cambierà
facilmente.
E,
se nella vita quotidiana magari non ti pesa, è quando ti
ritrovi di fronte ad un bivio che scorgi altro il problema.
E’
come il raggio di sole più lucente fra tutti, il primo,
quello più caldo, quello centrale, più lungo,
quello che sembra quasi disegnato dalle dita di un bambino: pericoloso.
Perché
se così non fosse, non ci sarebbe quella sottilissima,
quanto imperterrita ed infinita, linea di indecisione: una forzatura e
le forzature sono sempre delle seccature o , almeno, così la
pensa Louis William Tomlinson.
La
sua vita non è mai stata così indecisa come in
questo momento.
Perché
se non avesse fatto quell’incontro che lo ha cambiato, persa,
probabilmente non avrebbe mai abbandonato la via verso quel raggio di
sole più luminoso di tutti, quelle uniche certezze che la
sua vita ha sempre avuto o, forse, non lo avrebbe mai trovato.
Perché … Harry Styles può essere
davvero considerato il buio in mezzo ad un sentiero luminoso?
Louis
Tomlinson non lo sa e forse non lo saprà mai.
Non
lo sa perché se gli pare di non avere egli stesso un nome,
come potrebbe giudicare quello di un altro e la persona a cui
appartiene?Non potrebbe di certo.
Già,
il castano sente di non avere più un nome da quando ha
incontrato..qualcuno direbbe gli occhi, la bocca, il viso, lui dice
tutto eppure nulla, ma in particolare, pensa, quelle mani, sono quelle
lunghe “salsiccette” rosee che spesso si infilano
in un abbraccio senza fine, tra i fianchi di Louis, che lo confondono.
Vorrebbe
piangere, quasi, quando le sente scorrere sulla sua schiena in una
stretta amichevole, eppure per lui non c’è nulla
che sappia di amicizia in quel gesto. E’ solo la vaga idea di
non uscita che lo pervade durante gli abbracci amorevoli di Styles. Un
piccolo orsacchiotto abbraccioso, come qualcun altro lo avrebbe
definutp, ma Louis è Louis, non un Tizio, un Caio o un
Sempronio qualunque.
Ed
i suoi occhi azzurri non lo ingannano di certo. Il bivio
c’è e va risolto al più presto:
amare
Styles io dimenticarlo?
Louis
non è fatto per i fidanzamenti; lui è quello
libero, quello che le donne venerano come se non ci fosse un domani,
quello che con uno sguardo può farti raggelare il sangue
nelle vene, con la stessa potenza distruttiva con cui può
riscaldarti il cuore, insomma Louis è il temerario, il
pericoloso, il deciso e soprattutto l’etero per eccellenza.
Come
può ora pretendere di amare un uomo? Non gli da fastidio
certo, ma gli sembra … strano, ecco.
Che
Harry Styles sia un’eccezione? E se di eccezione si tratta,
dovrebbe fidarsi?Dovrebbe dichiararsi? Cosa dovrebbe dire? E se
l’altro non ricambiasse?
Queste
e altre mille, indefinite, forse, domande che gli frullano nella testa
nel momento in cui si accinge a suonare il campanello di casa Styles.
“La
casa del riccio” la chiama ogni volta Louis, solo
perché la prima volta in cui vi ha messo piede, un piccolo
involucro di una castagna lo ha punto sotto il piede, così
come la volta successiva e quella dopo ancora.
E
Louis desidera davvero, ma davvero tanto, avere i piedi sani, eppure ci
va comunque, eppure ci si ritrova anche ora, senza un
“perché” apparente o un
“come” se vogliamo, senza una valida motivazione:
amore?
Questa
è la parola che gli frulla per la testa, ma nonostante
ciò, non vuole accoglierla.
Gli
sembra quasi una caldarrosta pronta ad esplodere.
Forse
l’ha fatta cuocere troppo, pensa,o forse la dovrebbe togliere
dal fuoco o mangiarla.
Forse
ancora, dovrebbe condividerla con Harry. Dopotutto lui gli offre sempre
una vasta varietà di cibo, no? Perché lui non
dovrebbe?
Si
tratta di pietanze diverse, questo sì , ma forse quelle che
potrebbe offrirgli Louis sono anche più buone.
Eppure
se ne va e si pente.
Se
ne pente quando un sorriso sghembo e sbiadito gli si dipinge in volto,
mentre si ritrova seduto sugli scalini di casa sua a piangere lacrime
di frustrazione e di indecisione: lui lo sa.
Ama
Harry, ormai la sua strada l’ha capita, ma il riccio
resterà per lui, con lui? O lo lascerà solo come
tutti gli altri?
Brutta
strada quella degli indecisi, ma … è quando
appare quel viso che tu diresti angeli, che Louis direbbe da
mago ammaliatore, con quel suo giacchetto giallo e verde, le fossette
tinte di Maggio e gli occhi brillanti di spuma marina, è
quando Louis apre ad alza lo sguardo che ogni orizzonte gli
è chiaro, ormai.
Ed
è anche la domanda “cinema”?
gli va bene come inizio, perché il cinema è buio,
ma Harry è luminoso e Louis lo ha capito adesso.
Lo
ama e magari gli andrebbe bene anche solo un gelato, ma per ora un
piccolo bacio sulla guancia alla fine del film, gli va bene, non ha
fretta perché ormai Louis conosce la sua via.
No,
l’indecisione non fa proprio per lui , e stare aperti, in
piedi, non fa più male da quando ha incontrato Harry,
perché la sua apertura è talmente leggera da non
avere un peso.
Louis
è ormai libero di amare quel raggio di sole che, anche se
fosse oscurità, sarebbe più che positiva per lui
, solo perché lui ama Harry e nessun altro.
E
non gli importa di cosa pensi la gente, perché dopo quel
cinema solo quattro parole gli rimangono impastate nella bocca e forse
la prossima volta le farà uscire, si dice, forse:
“Vuoi uscire
con me?” Un sorriso.
Buona
sera carissimi lettori. Prima di tutto vorrei ringraziare le
68 persone che mi hanno messa tra gli autori preferiti! Non sapete
quanto vi sia grata per questo!
Non
saprei che altro dire...ho la testa abbastanza vuota tanto che
è piena. Lo so sembra un controsenso, ma suppongo non
interessi a nessuno il perchè di quella fraste XD
Comunque...volevo
dirvi..la mia vena di pubblicità è ancora pari a
zero...so..vi lascio il mio ask.fm se
volete farmi qualche domanda <3
Much
love
fati
<3
p.s. spero scusiate eventuali errori, anche se ho ricontrollato .3
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