ADDIO
CAMPIONE
Un silenzio irreale aleggiava tra
i presenti che non osavano dire una parola; le loro facce valevano
più di mille discorsi o affermazioni di ogni tipo.
Esterrefatti guardavano
quel ring, quel quadrato in cui pochi istanti prima aveva fatto da
colosseo per una delle battaglie più grandi di tutti i
tempi,forse la più memorabile.
All’angolo del
coraggioso ragazzo nessuno osava dire nulla, i volti del manager e del
secondo erano rigati da una profonda smorfia di dolore nonostante loro
non avessero ricevuto alcun pugno.I due guardavano fissi il povero Joe
che era lì, seduto su quell’angolo bagnato di
sangue e sudore.
Il temerario ragazzo se
ne stava in silenzio con le braccia a penzoloni mentre una figura
femminile a bordo ring stringeva calorosamente i suoi guantoni tentando
invano di respingere delle lacrime che a tutti i costi volevano
bagnarle il limpido viso.
La povera ragazza
conosciuta da tutto il mondo come Yoko Shiraki guardava il suo amore
fermo a quell’angolo mentre il suo cuore si struggeva del
dolore più forte e acuto mai provato.
Nonostante i due pugili
si fossero massacrati in quel quadrato nessun pugno avrebbe procurato
il dolore che ora Yoko provava in se,nessuna combinazione di colpi
avrebbe inferto tanta sofferenza a quella ragazza,nulla era
più doloroso di vedere il valente Rocky Joe morto al suo
angolo.
I volti di tutti erano
coperti da pura angoscia a causa del triste avvenimento che si era
appena verificato,anche Josè Mendoza l’imbattuto
campione era mortalmente dispiaciuto per ciò che in un
attimo si era consumato e quasi se colpevolizzava.Il match era stato
estremamente duro per entrambi e il povero ragazzo alla fine non ha
resistito. Ma tra tutti una faccia rimaneva sorridente,una sola su
milioni e milioni di persone che avevano assistito a quello
spettacolo,solo una.
Il volto che
incredibilmente rimaneva in posizione sorridente era quello di Rocky
Joe.
Il pugile aveva lasciato
sul suo volto un’espressione felice agli occhi di tutti, se
ne era andato facendo la cosa che più amava,la quale lo
rendeva vivo più di ogni altra azione, se ne era andato in
un incontro di pugilato,si,proprio come il suo caro amico Toro Riki.
Finalmente si sarebbero
rivisti,probabilmente anche da lassù in cielo si sarebbero
scambiati qualche colpo,in fondo per loro era tutto normale,faceva
parte della loro natura,per loro nulla contava di più del
pugilato,sport per il quale avevano dato le loro giovani vite.
Il manager di Rocky Joe
davanti al corpo della cosa più preziosa che aveva,di fronte
a colui con il quale aveva percorso inversamente il ponte
delle lacrime cominciò a piangere in modo disperato.
Mentre le lacrime gli
rigavano le guance nella sua mente iniziarono a scendere come una
pioggia in tempesta tutte le immagini di lui e Joe a partire dal
momento in cui si erano incontrati,già, quel brusco incontro
che sarebbe rimasto nella storia di Danpei,ma non solo,anche il povero
quartiere in cui viveva non avrebbe mai dimenticato Joe,il suo Joe.
Con la presenza di quel
ragazzo tanto coraggioso che sfacciato quel piccolo villaggio in piena
povertà aveva ripreso a vivere, ogni incontro di Joe era un
barlume di speranza per loro,per una vita migliore.
Disperatamente e con foga
il povero Danpei iniziò a batter pugni sul tappeto del
ring,non accettava quella verità,non poteva accettare la
verità che il suo ragazzo fosse morto,non voleva continuare
una vita senza le preoccupazioni che Joe portava,senza la sua irruenza
nell’affrontare le azioni della vita quotidiana ,senza la sua
tenacia che lo contraddistingue tra tutti i pugili della sua stessa
categoria.
Per il povero vecchio era
una verità troppo amara per essere vera,una
verità che arrecava troppo dolore,no,no,continuava a
ripetersi,non voleva credere di quanto era accaduto.
Sugli spalti i ragazzi
del quartiere di Rocky non smettevano di piangere,il loro
più caro amico si trovava seduto su quello sgabello e
sapevano che non si sarebbe più rialzato,ne ora ne mai.
Forse d’ora in
poi i giochi alle slot macchine non avrebbero più dato tanto
divertimento senza il loro compagno di giochi,probabilmente i simpatici
incontri di sumo senza un arbitro non sarebbero più stati
gli stessi,si probabilmente era così.
Quei poveri bambini mai
avrebbero dimenticato le loro esperienze con Rocky Joe,il loro Rocky
Joe,un letale pugile quanto un buon amico,nei loro ricordi le avventure
passate insieme sarebbero rimaste scolpite a vita,sempre se la
sofferenza che ora portavano in corpo non gliele avesse offuscate.
La prigione,le truffe,i
primi combattimenti,il cambio di palestra,mai sarebbero state
dimenticate da quei giovani cuori .
Anche un’altra
figura era immersa in un profondo baratro di tristezza,Nishi,si proprio
lui,il migliore amico di Rocky Joe.
Grande e grosso come una
montagna ma con un cuore di cristallo che al minimo urto poteva
rompersi,e forse quest’ultimo colpo l’aveva
fracassato del tutto.
Si avvicinò al
compagno e con energia gli strinse le mani mentre un mare in tempesta
scendeva dai suoi occhi.
Nello stesso momento
nella mente di Danpei cominciarono a balenare terribili idee che mai
erano entrate nei suoi pensieri.
In un flebile istante
pensò di tornare a ubriacarsi o nel peggiore dei casi di
farla per sempre finita,sapeva che senza Joe la sua vita non avrebbe
avuto più alcun senso.
Si probabilmente avrebbe
fatto ciò che la sua mente in preda al dolore gli
consigliava,ma qualcosa lo tratteneva,si un àncora di
salvezza c’era ancora ed era il sorriso che Joe portava in
volto.
Quell’espressione
conferiva a Danpei una piccola lucina che lo avrebbe riportato a
vivere,anche se una vita triste e sciapa l’avrebbe vissuta
come poteva,come il destino gli diceva.
Sapeva che quel sorriso
lo incitava a non mollare,proprio come faceva Joe in svariati momenti
della sua carriera, ed ora nonostante fosse morto sorrideva.
L’unico sorriso
del grande palazzo dello sport,il suo.
-Mi sembra quasi di udire
la sua voce-
A quelle parole il volto
di Nish roteò bruscamente verso quello del manager
che continuava a parlare-sento che mi sta dicendo a me e a tutti voi di
non mollare,di continuare a vivere nonostante la vita colpisca duro e
soprattutto mi sta dicendo di fare ciò per cui si prova
gioia,di bruciare tutto per ciò in cui si crede di dare il
cento per cento se non di più-
-Si probabilmente
è questo che avrebbe detto-esclamò Nishi
singhiozzando
-Ciao Joe,mancherai a
tutti noi….sei stato il campione del ponte delle
lacrime….ADDIO CAMPIONE!-
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