Ali di fenice

di danycamden
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Okay, ancora una volta vi chiedo scusa per il ritardo. Il capitolo era pronto già da un po’, ma sentivo che mancava qualcosa. Doveva essere molto più lungo, ma alla fine oggi riaprendo il file ho deciso di pubblicarlo così e di dividerlo. Prometto che questa volta non aspetterete mesi prima di vedere un mio aggiornamento, avrete presto miei notizie. Ancora una volta prima di lasciarvi al capitolo vorrei ringraziare tutti coloro che hanno messo la storia tra le preferite, seguite, ricordate a chi recensisce e a chi si limita a leggere. Infine un GRAZIE enorme a ilenia97cullen che non ha fatto che tormentarmi e spronarmi a scrivere. Ti ringrazio tanto, questo capitolo è dedicato a te. Okay ho detto quello che dovevo dire, ci leggiamo sotto. Buona lettura
P.S Capitolo NON betato, mi scuso per eventuali errori.
 
Questi personaggi non mi appartengono, sono proprietà di Stephanie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.


 
Image and video hosting by TinyPic                                                  Tuffo nel passato prima parte
                                                                                                                                           Non possiamo tornare indietro
                                                                                                                                            e cambiare il passato…

                                                                                                                                      Ma possiamo iniziare a cambiare
                                                                                                                                           il nostro futuro…
Pov. Bella
Image and video hosting by TinyPic  Quando stavo per cadere nelle comode braccia di Morfeo sentii qualcuno bussare alla porta. Guardai la sveglia sul comodino, segnava le due di notte. Mi domandai chi fosse mentre mormorai un “ avanti”. Vidi la porta aprirsi lentamente e poi far capolino nella mia stanza una piccola testolina bionda.
< Chris?! Che ci fai ancora alzato a quest’ora? Non dovresti dormire già da un po’? > chiesi a  mio nipote mentre mi alzavo dal letto per raggiungerlo.
< Ecco zia io volevo parlarti, ma non potevo con tutta quella gente a casa dei nonni e non volevo che papà sentisse quello che voglio dirti così ho aspettato che andasse a letto > mi disse con la testa abbassata. Adoravo mio nipote e vederlo turbato e triste mi spezzava il cuore.  < Puoi dirmi tutto quello che vuoi, lo sai cucciolo, la zia è sempre qui > dissi sorridendogli e prendendolo in braccio. Raggiunsi il letto e misi entrambi sotto il lenzuolo. < Allora cosa devi dirmi di così importante che nessuno può ascoltare? > chiesi realmente curiosa. < Volevo parlarti della mamma >. Ah! Tutto mi sarei aspettata da Chris tranne che questa richiesta. Più lo osservavo più notavo quanto somigliasse a mia sorella. Avrei voluto cambiare argomento, ma gli avevo promesso che potevamo parlare di tutto e non avevo nessuno intenzione di non mantenere una promessa fatta a lui, ne avevo infrante già troppe. < Cosa c’è che non va? > domandai abbracciandolo. < Io… ecco è… sono passati due anni da quando lei non c’è più e io, io ho tanta paura di dimenticarla, di dimenticare quel poco che so e ricordo di lei. Così mi chiedevo se… se tu potessi raccontarmi qualcosa di lei > mi chiese con le lacrime agli occhi. Non avevo mai visto mio nipote in questo modo, certo dopo aver saputo che la sua mamma non c’era più e che era diventata un angelo James mi ha detto che aveva pianto, ma io non lo avevo mai visto, d’altronde quando glielo dissero e quando ci fu il funerale io ero in coma e poi dopo ero scappata a Los Angeles. Solo allora capii che chi aveva perso di più quella sera non ero io o James o i miei genitori, Chris aveva perso molto di più, io avevo perso mia sorella, James la donna che amava i miei genitori una figlia, ma Chris, Chris si era visto strappare a soli due anni la propria madre, il suo punto di riferimento insieme a suo padre, una figura femminile, quella figura che io avrei dovuto sostituire mentre invece ero andata via, pensando solo a me, al mio dolore e non a quello che aveva perso mio nipote. Quella consapevolezza mi fece improvvisamente mancare il respiro, come avevo potuto essere così egoista e stronza. Lo guardai e la voglia di prendermi a calci in culo da sola si faceva sempre più forte. Gli avrei raccontato tutto quello che voleva sapere, anche a costo di distruggere ancora più di quanto non fosse la mia anima, ma dovevo rimediare, volevo vedere il suo bellissimo sorriso, quel sorriso così simile a quello di Ashley.
< Cosa vuoi che ti racconti? > gli chiesi.
Mi guardò sorridendo, felice che io avessi accettato di parlare di lei.
< Raccontami qualsiasi cosa. Voglio sapere tutto di lei. Voglio poter dire di conoscere ogni cosa di mia madre anche se lei non c’ è più > disse determinato. Lo guardai e non potei non essere commossa di avere un nipote come lui. Così presi fiato e mi preparai a fare l’ennesimo tuffo nel passato.




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