Ecco una storia nuova su un film che quasi nessuno ha mai
preso in considerazione, “Ritorno ad Halloweentown”, commissionatami dal mio
fratellino.
È un film per ragazzi, senza troppe pretese, ma a mio parere
carino.
Per chi non avesse visto il film ma volesse comunque leggere
la storia, ecco ciò che è importante sapere: Marnie Piper è l’ultima
discendente di una prestigiosa famiglia di streghe della città di
Halloweentown, le Cromwell. Ethan Dalloway, malvagio mago della stessa città,
per difendere ciò che è giusto perde i poteri e l’immortalità riservata a maghi
e streghe. Dylan è il fratello di Marnie.
Ecco tutto.
Spero vi piaccia!!!
Vostra Temperance
Immortal…again,
immortal… till death
“ In a
world of doubt and fear
I wake at
night to find you near
Lost in a
dream you caught me as I fell
I want
more than just a dream to tell”
É notte.
Tutto ciò che so è questo.
Non capisco dove sono, né come sia arrivato qui.
So solo che è notte.
Lo so perché ci sono le stelle.
Tu ami le stelle.
Per anni abbiamo passato tutte le sere a guardarle, a volte
da una finestra, davanti ad un bel fuoco caldo, altre distesi in giardino come
due bambini.
Ci siamo persino addormentati, così, stretti l’uno all’altra
sull’erba umida, più comoda di qualunque letto. Il mattino dopo, tutti e due
eravamo raffreddati da morire, ma che importanza aveva, dopo una notte magica
come quella?
Magica come te.
Te lo ricordi?
Forse no, perché dovresti?
Tu sei ancora bella, giovane, viva e queste sono solo le
memorie di un vecchio che ti ama toppo per dimenticarsi di te.
Beh, ma in fondo come potrei?
Ho vissuto una vita intera al tuo fianco, amandoti,
adorandoti, a volte addirittura odiandoti… e una vita è tanto tempo, Marnie.
È tanto ma, allo stesso tempo, è anche troppo poco.
È strano, vero?
Lo so che non capisci.
D’altronde, come si può spiegare la durata della vita a chi
non concepisce la morte, a chi può vivere cent’anni senza invecchiare di un
giorno?
Per te il tempo è un concetto assolutamente relativo, ma non
per tutti è così.
Se riuscissi a vederti, a scoprire dove sei, te lo ripeterei
ancora una volta, ancora altre cento o mille, anche se so che sarebbe inutile.
Sarebbe solo un modo
come un altro per scambiare ancora due parole con te.
Ma qui è tutto buio e tutto ciò che vedo è il velluto nero
della notte, tempestato qua e là di piccoli, preziosi diamanti che splendono in
lontananza.
Selle, voi sapete dove sono?
Nessuna risposta.
Il che, dopotutto, è anche logico: chi ha mai sentito di una
stella parlante?
Eh, vecchio mio, stai proprio perdendo colpi….
E dire che sono sempre stato io il razionale di famiglia.
Il tempo, però, passa e ottantasette anni sono una bella
età…il corpo invecchia, la mente si impigrisce… è naturale.
Beh, ovviamente per te non lo è affatto.
Hai la mia stessa età ma il tuo viso è liscio, come se il
fantasma della vecchiaia non avesse voluto scalfire tanta bellezza, i tuoi
capelli sono ancora lunghi, morbidi e scuri come quando ti ho conosciuto al
liceo e i tuoi occhi risplendono della fiera cocciutaggine delle donne
Cromwell.
Nessuno, guardandoti, direbbe che tra meno di un mese
diventerai bisnonna.
Persino io fatico a crederci, in effetti.
Io, invece, per colpa di un padre che aveva nel cuore solo
il potere, il mio nuovo nipotino non lo conoscerò mai.
Non pensavo, però che morire fosse così.
Spero solo che questo buio non sia eterno, perché potrei
impazzire.
Nessuno sa meglio di te quanto per me siano importanti la
luce, i colori….la vita, insomma.
Credi che sia una punizione, questa? Una specie di legge del
contrappasso?
Forse ho amato troppo queste cose e ora non potrò vederle
mai più.
No, non può essere così.
Già è abbastanza atroce non poterti più stare accanto…
Ad un tratto, le stelle si spengono e le tenebre si
diradano.
Sono su una nuvola, ora e guardo la Terra, sotto di me, come da
un aeroplano o da una scopa magica.
Sono sopra a un cimitero… quello di
Halloweentown, per essere precisi.
C’è un funerale in corso.
Il mio funerale, a quanto sembra.
Tu sei l, in piedi vicina alla lapide, avvolta nel tuo abito
più bello, quello color ciclamino che hai indossato al
ricevimento per il nostro matrimonio.
Vicino a te, i nostri figli con i loro figli e poi lei,
Agata, la più bella delle nostre nipotine, che accarezza delicatamente la
propria pancia, casa,or mai da più di otto mesi, del
piccolo che sta per nascere.
So che porterà il mio nome e mi fa male il cuore a pensare
che lui non avrà di me neppure il più piccolo ricordo.
Anche Dylan e la sua famiglia di mezzi-troll, tutti rigorosamente rosa, sono
lì e nessuno dei prsenti indossa abiti neri.
Nessuno.
Proprio come ho sempre desiderato.
Sento un paio di lacrime scendermi giù lungo le guance,
quando mi rendo conto che non potrò mai più trascorrere nemmeno un minuto con
quelle persone meravigliose che hanno fatto della mia vita il più bello di
tutti i sogni.
Ad un tratto, tutto intorno a me comincia ad oscurarsi di
nuovo e sento una voce, lontana, ciamarmi.
“Ethan?”
È la tua voce…
“Ethan?”
Ora tutto è buio proprio come prima.
“Ethan?”
No, qualcosa è cambiato… le stelle non ci
sono più…
“Ethan, vuoi svegliarti o no?!”
Una mano mi afferra la spalla, scuotendomi con delicatezza e
io apro gli occhi.
Apro gli occhi e, all’improvviso, ho di
nuovo vent’anni e tu sei lì, sopra di me,che
mi guardi, come se stessi assistendo a chissà quale spettacolo… e i tuoi
capelli scuri che mi solleticano il viso sono troppo reali perché io possa
classificarli come semplice miraggio.
“Sono vivo?” Chiedo, sentendomi un idiota.
“Certo che lo sei e, a quanto pare,
lo sarai ancora per molto, molto tempo.”
“Cosa….” Non capisco.
Com’è
che fino a due minuti fa veleggiavo su una nuvola e ora sono nel
mio letto della Magica Università, con una Marnie più
vispa che mai semisdraiata sopra e tutta l’aria di avere addosso solo un
lenzuolo?
“Ha chiamato nonna Aggie poco fa:
il Gran Consiglio ha deciso di restituirti i tuoi poteri e l’immortalità per il
coraggio che hai dimostrato! Non è meraviglioso?”
“Meraviglioso…” Ripeto, immagazzinando ed elaborando i dati
ricevuti.
Immortalità… ma allora il buio, le stelle, la nuvola… tutto
un sogno!
Insieme a questa improvvisa
illuminazione, mi tornano alla mente anche tutti i ricordi della notte da poco
trascorsa… ricordi decisamente più piacevoli della visione in diretta del mio
funerale!
Eppure sembrava così reale…
“Ethan, stai bene?”
“Marnie..io
non sono morto!” Esclamo.
Beh, che volete farci? Ho appena assistito al mio funerale,
non posso essere tanto lucido!
“Hai la febbre?” Indaga, preoccupata.
“No, Marnie, sto bene! È che fino
ad un attimo fa ero morto… stavo su una nuvola e tu
eri al mio funerale… con un abito viola e c’erano i nostri figli e nostra
nipote era incinta e…” Mi blocco, rendendomi conto delle assurdità che sto
dicendo. “Mi ridanno i poteri,hai detto?”
“Sì.”
“E l’immortalità?”
“Già.”
“E tutto quello che ho visto era
solo un sogno… voglio dire, non ho ottantasette anni, giusto?”
È strano… ricordo perfettamente che cosa è successo stanotte
e so benissimo di non essere morto… ma non riesco a
convincermi di essermi inventato tutto di sana pianta.
Devo sembrare un vero e proprio pazzo e, se fossi stato in Marnie, probabilmente sarei già scappato.
Lei, invece, ride.
“No, Ethan, sei vivissimo, hai vent’anni e noi non abbiamo né figli né, tanto meno,
nipoti.
Lasciando andare un sospiro di sollievo,
mi metto a sedere sul letto, mentre Marnie si sistema
con il capo sulla mia spalla.
“Quindi non morirò…”
“Quel sogno ti ha proprio impressionato, eh? No, non
morirai… dovrai sopportarmi per un’eternità intera.”
“Beh, meno male! Sono stato morto per cinque minuti e già mi
mancavi!”
“Sul serio?” Chiede lei, stupita.
“Mai stato più serio.” Rispondo, posandomi la mano destra
sul petto all’altezza del cuore, come per giurare. “E ora mi spieghi che ci fai
tu in camera mia con addosso la mia
camicia preferita, mentre il mio unico indumento, se indumento può essere
definito, è questo lenzuolo?”
“Come, non ti ricordi?” Chiede lei… sembra delusa..
Certo, che mi ricordo… non è una cosa che si dimentica tanto
facilmente…
“No.. ti dispiacerebbe rinfrescarmi
un po’ la memoria?” Propongo e, mentre cominciamo a baciarci, ringrazio quella
buona stella che mi ha mandato il sogno fatto stanotte.
Sì, perché l’idea di passare tutta l’eternità con te,
piccola Marnie, mai mi sarebbe parsa così luminosa ed
allettante, se non avessi visto quanto buio sarebbe un mondo dove tu non fossi
altro che un magico ricordo.
“If you
miss, me I’ll be there
To brush
the sunlight from your hair
I’ll be
there to guide you when trouble walk beside you
If you
need me, I’ll be there”
fine