Delle sottili braccia avvolsero quel grande corpo.
Hera si girò di scatto, diventando paonazzo nel vedere Afuro che mentre lo cingeva in un caldo abbraccio piangeva anche.
-Ho perso. Abbiamo perso. I campioni …- si staccò lentamente dal rosso per guardarlo negli occhi –Sono stati sconfitti.-
Questa volta furono le braccia di Tadashi a portare stretto al suo petto Afuro.
-Non siamo campioni, ma siamo Dei. Gli dei non perdono, ma incominciano un nuovo volo.- disse.
I loro sguardi si incrociavano, quello di Hera era freddo, quello di Afuro era triste.
-Allora? Cosa aspettiamo a ricominciare a volare?- prese il pallone tra le mani e lo posò a terra, poi usò il colpo supremo.
Le sue ali vennerò avvolse da una luce abbagliante, mentre da ali di un semplice angelo diventavano ali di un Dio, pronto a solcare i cieli e portare la luce. |