Shards of Life

di Temari
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Salve a tutti! =D
Mi do una mossa e vi lascio al capitolo 19 di questa long-fic fatta di mini-capitoli, nata grazie alla Challenge dei 5 Minuti del Martedì.

Note:
Prompt => Smeraldo
Wordcount => 314 (in 10 minuti, perché volevo davvero arrivare a questo punto quindi ho sforato un po' ^^")

Ja ne,
Temari

Shards of Life



        Una volta tornati al loro complesso ed aver recuperato un cambio di vestiti, Keith si ritrovò ad invitare il ventitreenne da lui—in un certo senso, si sentiva in colpa per la pessima riuscita di quel loro quasi appuntamento. Se si fermava a pensarci, era la prima volta da quando si erano incontrati che Aaron metteva piede in casa sua... La cosa non poté che innervosirlo un poco.
        «Uhm... Cosa posso offrirti? Non ho molto, però...» Disse, passandosi una mano sulla nuca mentre osservava il deserto dei ripiani.
        Con una risata leggera, Aaron si limitò a rispondere con un «Va bene qualsiasi cosa.» ed accettando tranquillamente una lattina di Coca-Cola. «Senti Keith...» Fece il più giovane dei due ed il musicista si accorse che lo sguardo dell'altro, nel vagare per la stanza, si era soffermato sull'angolo in cui spiccavano il leggio ed un tavolino ricoperto di spartiti con poggiata sopra la custodia del violino.
        «Sì?»
        «Mi piacerebbe vederti suonare.» Per qualche ragione, la richiesta di Aaron lo fece arrossire leggermente, ma non aveva un valido motivo per rifiutare e dopo tutto quello che l'altro aveva fatto per lui, accontentare quel piccolo desiderio gli pareva il minimo.
        «... Be', d'accordo—ma potrei sbagliare qualcosa, la mano mi dà ancora qualche fastidio.» Detto questo, si diresse verso la custodia e preparò il violino; lo spartito sul leggio era uno dei brani che doveva preparare per la prossima esibizione.
        Chiuse gli occhi, cercando di non pensare alla presenza di Aaron, e si concentrò, iniziando a suonare. Tutto procedette senza intoppi fino a metà dell'esecuzione, quando una piccola fitta alla mano fece sbagliare accordo al venticinquenne, che sentì il dovere di scusarsi per l'errore. «Ah... Mi dispiac—eh?» Fece, interrompendosi nel ritrovare Aaron a meno di un passo da sé. «... Aar—»
        La frase si perse, la sua attenzione catturata dai lucidi occhi verde smeraldo del ventitreenne, prima che questi azzerasse la distanza che li separava, baciandolo d'impulso.





Note 2: Il brano suonato - a metà - da Keith è questo: Bach, violino in La Minore.




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