Aggiornami, piccola Clarice. Gli agnelli hanno smesso di gridare?

di Bellatrix_Black_51
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Il dottor Lecter la sentì trattenere il respiro. Non aveva risposto, e per un istante, uno solo, sentì di doverle delle spiegazioni.
Poi ci ripensò, considerando l'eventualità che dovesse essere lei a chiederne.
-Perchè, dottor Lecter?- Domandò la donna. Aveva uan voce nasale, più di quanto l'avesse poco prima. Lecter capì che, molto probabilmente, nuove lacrime le stavano solcando il bel volto.
-Ognuna di loro se lo meritava, Clarice. La prima, era Amanda Klost. Madre di un bambino di tre anni, prostituta a tempo pieno. Avresti dovuto vedere suo figlio, ha lividi ovunque.- 
-Non stava a lei giudicarla.-
-L'FBI cosa stava facendo per lei? O forse non ne sapevate nulla? La seconda era Francis Delina. Sieropositiva e addetta al traffico di droga in un racket-
Aveva ragione, Lecter sapeva di averne. Ma Clarice, la sua Clarice, dava troppo peso ad uno stupido distintivo. Uno stupido pezzo di metallo sul petto dei più pomposi e inutili individui americani. Ma non l'avrebbe capito.
-Per favore, dottor Lecter...- Si limitò a dire lei, senza concludere la frase.
-Puoi non essere d'accordo, Clarice. Te lo concedo. Ma...-
-Ha mangiato gli organi che ha asportato?- Domandò poi.
Lecter si limitò a sorridere. Sorrise perchè quello che le avrebbe detto, le avrebbe fatto piacere. 
-No. Non assaggio carne umana da più di sei mesi- 
-Perchè?-
Non le rispose, perchè un motivo vero non lo aveva neanche lui.
-Vuoi che sparisca, Clarice?- Chiese, a voce bassa. Come se, in base ad una sua risposta, lui avrebbe cambiato i propri piani.
-Quello che ho detto giorni fa vale ancora, dottore-
-Ripetilo- Sentì le sue labbra rispondere quello che non aveva pensato di dire.
-Non posso lasciarla andare, dottor Lecter. Non dopo... Ieri-
L'uomo non rispose.
-Le indagini devono essere svolte, e nessuno di voi sa dove mi trovo in questo momento, mia piccola Clarice-
L'agente Starling aveva risposto un "mh..." poco convinto.
-Rimarrò in America fino a che non saranno ad un passo dal prendermi, poi partirò nuovamente- L'avvisò, con un tono di voce che sembrava completamente immerso nei propri piani. 
-Puoi venire con me- 
Lo aveva detto come se fosse stata una concessione che avrebbe potuto farle, piuttosto che come un proprio desiderio. Si affrettò a correggersi.
-Se... Vuoi, puoi venire con me. A me farebbe piacere- 
Non sentì alcuna risposta da parte di lei, ma il suo respiro era chiaramente udibile.
Rimasero alcuni secondi in silenzio. Lui aspettando la risposta di lei, lei riflettendo.
-Dottor Lecter, ci vediamo domani a mezzanotte, qui- Stabilì la donna. -A domani-
-A domani, mia piccola Clarice- Rispose l'uomo, sentendola chiudere la comunicazione.
Abbassò gli occhi posando il telefono, e chiuse gli occhi lasciandosi trascinare da quella stanza del proprio Palazzo della Memoria.
Quella stanza, in cui ogni quadro raffigurava Clarice Starling. In cui un letto era disfatto come lui lo aveva lasciato abbandonando la casa della donna.
In cui la sua anima sembrava trovare davvero la pace.




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