Racconto Sofia - Kiss #1
Liceo
F. Camillo.
Ore
8:18.
Nel
corridoio davanti alla III C.
Lei, jeans
larghi e Globe ai piedi, sulle unghie lo smalto nero un po’
rovinato.
Lui, pantaloni a
vita troppo alta marroni chiaro, occhiali spessi.
Feroli
è fermo nel bel
mezzo del corridoio davanti alla III C. Questa volta non
c’è davvero modo di evitarlo.
-
Ciao Marzia.
-
Oi
Feroli, mi sa che oggi ho sgarrato un po’ troppo. Cazzo
è
tardissimo! Il Barone ha già chiuso la porta?
-
No.
Marzia rallenta.
Alcuni
ragazzi la superano veloci sperando di non essere stati chiamati
all’appello mentre altri, già in crisi
d’astinenza,
vanno a fumare nei bagni.
-
Meno male. Sennò quel rompipalle comincia con la
predica….
Marzia va verso
l’aula.
-
No. Aspetta.
-
Che c’è? Un compito in classe a
sorpresa. No perché sennò me la
squaglio…
Feroli parla
deciso.
-
No. Ti devo dire una cosa.
-
Ok. Dimmi.
Marzia sorride.
Pensa che se
Feroli non è ancora entrato non c’è
pericolo quindi
tanto vale prendersela comoda. Butta lo zaino sul pavimento.
-
Quel ragazzo…del quinto... Lo vedi più?
Marzia ci pensa
un po’ su.
-
Ma chi Marco? Ah, no…l’ho lasciato un
paio di mesi fa. Ma perché?
-
E…ora…
-
Si.
-
Stai…
-
Si.
-
Cioè…esci con qualcuno?
Marzia ci pensa
un po’ su.
-
No…ma…perché?
8:20. La
campanella suona. Marzia guarda la faccia di Feroli e capisce.
Nei suoi occhi,
dietro le
lenti spesse degli occhiali, spera di trovare solo simpatia per lei ma
è troppo tardi. La bocca di Feroli si muove, Marzia non
sente.
Il discorso sembra un po’ lungo e lui lo pronuncia serio,
preciso. Peccato che il suono della campana sia troppo forte per
sentirlo.
-
Cos’hai detto?
-
Io…
La campana
smette di suonare.
Feroli la maledice. Se non avesse coperto le sue parole quel discorso
sarebbe stato perfetto, proprio come lo aveva provato la mattina allo
specchio. Ora invece non riesce più a ripeterlo e non sa da
dove
cominciare. Si è perso. Forse negli occhi di lei.
-
Em…che…
Si ferma di
nuovo.
-
Che vuoi uscire con me?
Va sempre al
punto Marzia, pensa Feroli.
Sta sempre un
passo avanti a te.
-
Si.
Marzia si
stupisce di quello
che ha appena detto Feroli. Forse l’aveva già
capito tempo
fa, quella volta che l’aveva cercata per dirle una cosa
“importante” e poi aveva parlato solo del
più e del
meno oppure quella volta che lo aveva scoperto a fissarla in classe, ma
certo non se lo aspettava qui né tanto meno adesso. A dire
il
vero credeva che un tipo come Feroli non si sarebbe mai fatto veramente
avanti
-
Sei molto carina e…insomma… ti ho
sempre trovata simpatica.
Marzia non sente
quelle
parole da quando andava alle elementari, non che nessuno le abbia
più chiesto di uscire, anzi, ma nessuno
gliel’aveva
più chiesto in quel modo.
-
Ti andrebbe?
L’attesa
è
breve. Marzia pensa tre cose. La prima è che ha appena fatto
il
quarto ritardo del primo quadrimestre ad un mese dall’inizio
della scuola quindi molto probabilmente quella stronza della
vicepreside convocherà di nuovo i suoi. La seconda che
Feroli
sta facendo il primo ritardo della sua vita, per lei. E la terza che
fortunatamente il corridoio è vuoto e nessuno può
vederli.
-
Feroli…
Lo dice in un
modo e con un sorriso che già fanno capire tutto a Feroli.
-
Io credo che tu sia molto simpatico e anche molto carino.
Cazzata. Almeno
la seconda.
Ma Marzia non è mai stata una stronza e non vuole di certo
esserlo in questo momento. Feroli non le ha fatto niente di male,
è sempre stato gentile con lei, semplicemente non
è il
suo tipo, se mai potrebbe essere il tipo di qualcuno.
Non che sia
brutto. E’
alto, magro come un chiodo e ha lineamenti regolari. Ma quei occhiali,
quel suo modo di vestire e di muoversi, quel suo sapere solo la teoria
della vita, non hanno niente di affascinante né tanto meno
di
molto interessante. Almeno per lei.
-
Ma non ti
vedo in quel modo lì, hai presente, come un ragazzo. Mi
piaci,
ma come amico. Mi dispiace ma sono cose che succedono.
-
Ah.
Risponde
così. Un
monosillabo affogato nella delusione. Che altro
c’è poi da
dire? Feroli la comprende. Si tratta di Marzia. Marzia la
rappresentante di classe. Marzia la ragazza con i grandi occhi neri
intelligenti. Marzia.
Feroli abbandona
le poche
speranze di rapire il cuore della ragazza dei suoi sogni lì,
nel
corridoio davanti alla III C e se ne va. Torna in classe, alle lezioni
di filosofia che ama tanto, ai compagni che non lo capiranno mai, torna
alla noia di tutti i giorni. Feroli se ne va.
Ma proprio in
questo momento
nel cuore di Marzia nasce un’immensa compassione, quasi un
dispiacere doloroso verso quel ragazzo tanto buono. Le viene
un’idea.
-
Aspetta.
Feroli si gira.
Potrebbe
essere come nei film. Quelli che fanno al cinema a cui si è
abbonato e che guarda ogni sabato, da solo. Lei torna da lui e gli
confessa tutto il suo amore. Musica di violini in sottofondo. Sotto i
suoi occhiali si accende una fugace speranza.
No. Non
sarà così.
-
Tu…
Silenzio.
Lo sguardo di
Marzia diventa incuriosito.
-
L’hai mai baciata una ragazza?
Feroli
arrossisce. E’
imbarazzato. Comincia a guardarsi in giro nervoso. Vuole prenderlo in
giro? Non capisce proprio dove Marzia vuole arrivare. Ha
paura e
si sente improvvisamente debole. Ma poi guarda Marzia negli occhi e
vede solo sincerità. No, lei non gli tirerà mai
un colpo
così basso.
-
Io…
Decide di
fidarsi.
No.
Altro silenzio.
Marzia sorride.
-
Beh, al mondo nessun ragazzo merita di vivere senza aver mai
dato un bacio.
E’ una cosa bellissima.
E infinitamente divertente.
E dolce.
E non voglio che tu aspetti un secondo di
più per provarlo.
Marzia si
avvicina a Feroli, lentamente. Lui non capisce, si è perso
di nuovo. Forse negli occhi di lei.
Allora Marzia
gli da un bacio, sfiora le sue labbra dolcemente.
E’ un
attimo.
Feroli fissa
sognante Marzia che raccoglie lo zaino. E’ rimasto immobile.
Poi lei apre la
porta della
classe e si sentono le voci degli studenti, del professore. Sembra il
rumore del mondo che richiama Feroli dal paradiso. Entrambi capiscono
che quel momento rimarrà sempre fuori da quel mondo e dal
tempo.
Poi Marzia ci
ripensa e richiude la porta.
Feroli pensa che
potrebbe
essere come nei film, in cui lei capisce solo alla fine qual
è
il suo grande amore. Sotto i suoi occhiali si accende una fugace
speranza.
No. Non
sarà così. Neanche questa volta.
-
Oi Feroli,
-
Si.
Marzia lo guarda
affettuosamente.
-
Non te ne vantare con i tuoi amici, non lo
ammetterò mai.
-
Ok.
Feroli sorride.
Marzia apre la porta, entra in classe e ritorna ad essere parte del
mondo.
Feroli invece,
rimane ancora
un po’ lì, nel corridoio davanti alla III C, a
godersi
quell’attimo così dolce sulle sue labbra.
Pensa che ha
appena fatto il primo ritardo della sua vita ma
n’è valsa davvero la pena.
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