Una
giornata di ordinaria follia
Ovvero
quando Ginny
Weasley viene colta da una crisi isterica dopo aver scoperto
l’esistenza di
Flebo 2 il Ritorno e venir costretta a vestirsi da panettone
d’oro.
Lo
ammetto. Io, Ginevra Molly Weasley, non avrei mai immaginato di
riuscire a cadere così in basso.
Certo,
quando mi avevano detto che sarei stata la damigella d’onore
di mio fratello Bill, al suo matrimonio, con quella specie di donna,
avevo
annuito con non troppo entusiasmo pensando “Cosa vuoi che sia
Gin?”, ma il mio
cervellino non aveva MAI osato pensare, concepito e mentalmente
immaginato che
mi avrebbero conciata come l’incarto di un uovo di pasqua!
In
questo momento, il miei cari fratellini si stanno ammazzando di
risate. E io, come una cretina, me ne sto in piedi su uno sgabello a
incenerirli uno per uno con lo sguardo.
I
miei occhi cadono sul signor Potter, intento a schiacciarsi una
mano sulla bocca per reprimere le risate che lo stanno scuotendo. Se
prova solo
a farne uscire una dalle labbra, Voldemort mi dovrà un
favore.
Dal
funerale di Silente mi ha rivolto solo due volte la parola:
una per farmi rendere partecipe al fatto che a mio fratello George
mancasse un
orecchio, la seconda per dirmi che ero sporca di cioccolata sulla
bocca, cosa
al quanto imbarazzante se te ne rendi conto solo sette ore dopo aver
mangiato
cioccolatini e nel frattempo essere andata al villaggio a comprarne
altri, perché
TU gli hai finiti e tua madre ti ha uccisa con lo sguardo
perché era tutta
colpa TUA se ora Fleur stava avendo una crisi isterica
perché “Le chocolat fè
bien ala pele e ora coment fasceva pour la maschera onti-impurita sonsa
le
chocolat?”.
Ma
cosa ci posso fare io se lei non è capace di schiacciarti
due
brufoli e devi usare la cioccolata, che poi gli unici risultati che da
non sono
altro che un colorino marrone e una puzza di Sacher che fa venire il
diabete
anche agli gnomi del giardino dei miei. Anche se poi, la Sacher
è
così…Ciccolatosa…
Ma, libidine a
parte, ero rimasta al mio vestito stile “palla da albero di
natale”. Se
qualcuno mi avesse vista vestita così, durante il banchetto
sarei potuta anche
essere scambiata per la bomboniera!
Spero che
almeno la sorella della “Cosa” abbia la
bontà di far presente che quella roba
d’oro è un po’…eccessiva,
ecco.
Quando sento
arrivare mio padre e miei fratelli più grandi tiro un
sospiro di sollievo, ma
appena vedo Charlie scoppiare a ridere, Bill bloccarsi
all’istante e mio padre
rimanere sbigottito e con un espressione di chi sta cercando le parole
giuste
per esprimersi, comincio a pensare seriamente che un omicidio di massa
sia la
soluzione più adatta.
“Tesoro…sei…d’oro.”
Si! Un
genocidio è l’unica soluzione!
Ok, Gin,
stai calma, rilassati…infondo fai parte solo di una famiglia
di decelebrati che
si sta per imparentare con altri decelebrati di una nazione
diversa…eh si perché
fraternizzare fra stati è la cosa più importante.
“…Devo
vedere una puntata dei Pokèmon.” E detto questo mi
dileguo fuori dalla stanza
seguita da una sorta di discorso che mi fa dubitare delle
capacità mentali
della mia famiglia.
“Cosa
sono i Pokèmon?”
“Non
lo
so!”
“Magari
sono seguaci di Voi-Sapete-Chi!”
“Ma
certo! Creature oscure!”
E si,
perché in fondo è tutta colpa dei
Pokèmon.
Ok. Sono
le otto di sera e sono nascosta in soffitta. Eh si, perché
nella mia stanza c’è
mostro numero 2 e la povera Hermione, che sta cercando di far star
zitta quella
logorroica di Flebo 2 la
vendetta.
A breve
qualcuno mi verrà a chiamare per cenare con quella mandria
di bufali che ho in
giro per casa in questi giorni.
E mentre
fisso il soffitto rovinato e ingiallito dalle macchie di pioggia sento
la voce
vellutata di mia madre, chiamarmi dalla cucina.
“GINNY!
E
CHE CAVOLO! E’ PRONTO!”
“ARRIVO,
PORCA VACCA!”
Non sento
neanche la risposta gentile di mia madre. In un attimo mi ritrovo fuori
dalla
stanza e, forse un piede in fallo o delle mutande dimenticate li da
Charlie,
comincio a rotolare verso la cucina.
La
discesa mi sembra interminabile e non so perché.
“Ma
porca
di quella troia! Ma che cavolo! Quando finiscono ‘ste scale!
Vacca ladra!” –
Impreco fra me e me. A dire la verità urlo.
Finalmente
arrivo in cucina strisciando come una cretina sui gomiti a mo di
soldato
infognato.
Harry mi
guarda perplesso e io ricambio con uno sguardo dolce come il cane a tre
teste
di Hagrid.
Lo vedo
rabbrividire mentre scorgo Ron dare una gomitata nelle costole a
Hermione e
sussurrare –“Ho tanta paura…”
La vedo annuire e poi mormorare un
“anch’io”.
“Oh,
ma
che pastisciòn che sei tu, Jinnì. Vrai Bill, mon
amour?” Mi pietrifico
all’istante sentendo quella voce che fa rabbrividire le mie
orecchie e mi gela
il sangue.
Mi volto
verso di lei con lo sguardo allucinato, che può far tremare anche,
e
vorrei sottolineare cinque volte anche, la bambina
dell’esorcista.
Si.
Proprio lei. Quella che parla come un’ossessa. Quella stessa
persona che alla
domanda “Ciao bella bambina, come ti chiami?” lei
ti risponde con fare tetro
“Ugo.” e ti fa venire un attacco cardiaco li sul
posto, e come vicina di letto
in ospedale ti ritrovi sua cugina Sammy, uscita direttamente dal pozzo
del
mondo incantato di “The Ring” dove i cavalli
diventano di colpo rincretiniti.
La
sorella della Barbie, Tanya, sta osservando mio fratello, che con lo
sguardo da
“ma-io-chi-sono-e-chi-è-tutta-questa-gente-…hmm…-ma-che-bella-gnocca”
la sta
fissando e comincia ad annuire emettendo strani versi che ricordano
tanto uno
gnu in preda a delle convulsioni….ma poi…come
diavolo fa uno gnu in preda a
delle convulsioni? Ce lo stiamo chiedendo tutti.
“Prrrroprrio
un combinè guooi.” – Precisa Suasorella.
Charlie
ghigna e comincia a cantare la sigla di un cartone animato vecchissimo
che
guardavamo Tutti Insieme Appassionatamente. E non parlo di
“Do, se do qualcosa
a te e Re, è il re che c’era un
dì”.
No. Parlo
di me e dei miei fratellini.
Quella
piccola bambina insignificante, figlia del dio del sole Apollo, e
nipote
dell’onnipotente Zeus, chiamata dai Babbani Pollon, era
capace di riunire me e
la carica dei 101 nei freddi pomeriggi invernali, che poi era pieno
Luglio e
c’erano quaranta gradi…ma questo sono tutti
insignificanti particolari.
Fatto sta
che ora Hermione ha cominciato a dire cose come “Pollon era
un cartone animato
con messaggi subliminali!” o altre “Pollon drogava
i Greci!”.
Effettivamente
qualcosa di sospetto c’era nella sua canzoncina. Non so chi,
ma qualcuno si
mise a cantare: “Sembra talco ma non è e serve a
darti l’allegria!”
Un rumore
di pentole che cadono per terra ci fa voltare, e mia madre spaventata
si gira
verso di noi e comincia a scuotere una padella, sussurrando:
“Chi è stato…”
“Io
no…”
“Sarà
stato il vento!”
“No!
E’
stato Belzebù!”
“E
chi
è!?”
“E’
l’oscuro signore!”
“Il
cugino di Voldemort?”
E
così si
conclude un’altra giornata a casa Weasley, ovvero casa mia.
Una volta chiesi a
mia madre se ci fosse la minima possibilità di essere stata
adottata.
Lei mi
rispose dicendo di andare a pascolare fra i campi con Heidi e le
caprette che
fanno ciao e i monti che le sorridono. Doveva avere lo stesso
spacciatore di
Pollon.
Pochi
giorni dopo, al matrimonio di mio fratello, mi scambiarono per un
panettone
natalizio made in Italy targato Bauli.
Li, decisi
che la mia vita non sarebbe mai potuta andare peggio….per
ora.
Note
Dell’Autrice: Con la
premessa che questa è la mia prima fanfiction su Harry
Potter e
oltre tutto è anche la mia prima demenziale/parodia, voglio
subito chiarire il
fatto che non penso proprio esista una roba più cretina di
questa! XD
La dedico a Suzako reginerrima e
quinerrima delle parodie, non altro che mio zio Tobi quando capita e
grande
insegnante! XD
Con il consenso di Ya-Chaaaan ti
saluto a modo suo “Ti voglio bene zione caro! U_U”
In questa breve One-Shoot ci sono
dei suggerimenti anche da parte di Ross (L) e di Papà Reki.
Ginny (non
fucilatemi) è uno dei miei personaggi preferiti, anche se
molti la ritengono
“molto amichevole”.
Alla prossima.
Miyu!
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