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Sono morto
alla fine, anche io.
Non so dire
esattamente quello che ho provato quando il raggio verde mi ha colpito. Ricordo
solo di avere urlato il nome di mia moglie e di avere visto un'ultima volta il
viso di mio figlio.
Ora cosa
succederà?
Davanti a
me c'è un corridoio, e lo percorro. Mi sembra familiare, però, e non so perchè.
Poi vibra.
E lo
riconosco.
E'
l'Hogwarts Express, ma sembra vuoto. No, aspetta, c'è una luce che viene da uno
scompartimento, e vedo delle ombre.
Apro di
scatto la porta e.... mi viene da piangere.
Siete
ancora voi, siete tutti e quattro, tutti qua.
Ci sei te,
James, te Sirius, te Lily, e persino te, Peter, che nell'attimo della tua morte
hai chiesto pietà e l'hai avuta.
E io adesso
ho paura.
Vi girate e
mi guardate e avete l'aspetto di diciassettenni. Con una rapida occhiata al
riflesso del finestrino, vedo che anche io ho diciassette anni e poi, sento che
questo treno si mette in moto
Incontrarvi seduti sopra quel treno
tutti e quattro avevate vent'anni in meno
come in fondo ad un buco
che dà nel tempo;
e cercare incollando paura e amore
una scusa qualunque per non parlare:
se mi guardano in faccia
che gli racconto?
Non so cosa
dirvi, cosa raccontarvi.
Sono
successe così tante cose che non so da dove iniziare e poi, abbiamo tempo, no?
Ragazzi, mi
sembra passato un secolo, sono troppo felice di rivedervi.
Mi
sorridete per un secondo, poi Sirius si porta una mano al codino e lo aggiusta e
James abbraccia Lily.
Lily che
continua a sorridermi e, senza parole, mi fa capire quanto sia felice di
rivedermi.
Io ho un
brivido.
Caspita,
come eri bella Lily, non me lo ricordavo!!
Intanto mi
siedo di fronte a voi.
Tu eri
bella e parlavi coi tuoi bambini
disegnavi sorrisi sui finestrini,
lui segnava i cavalli da giocare
e passò qualcosa di lieve,
come sole in mezzo alla neve
ed avrei voluto dirvi: "Sono io".
Sono
passati tanti anni e vorrei dirvi che tutto quello che è successo è stato
triste.
Mi ricordo
dei miei presentimenti che voi tutti prendevate in giro, e che poi, ci hanno
azzeccato......
Ragazzi, mi
siete mancati davvero tanto.
E ora ho
paura che mi mancherà il mio Teddy.
Dirti:
"Guardali bene, che cambieranno,
com'è giusto domani ti lasceranno".
Dire al piccolo: "Finchè puoi
stiamo insieme".
Dire all'uomo che fuma senza parlare:
"Fuma piano, ti prego" e poi capire
che il futuro è già stato
e non può cambiare.
E che il tempo mi passa e mi passa sopra,
e tu entravi dicendo: "Vuoi che ti copra,
Ninni, è tardi, fa freddo, stai già dormendo?"
Ninni, Ninni, Ninni...
Ma ve lo
ricordate quel buffo nomignolo che mi avevate appioppato?
"Ninni!"
era proprio "Ninni!" e mi chiamavate solo così...
Non ho mai
capito da cosa derivava, ma era questo... credo che l'abbia detto Lily per la
prima volta.
Ah,
ragazzi, adesso mi fa piacere essere chiamato "Ninni!"
Ninni è
stanco, Ninni ha guardato
Ninni ha pianto, Ninni ha perduto
Ninni ha amato tanto da non amare più.
La mia
vita?
Un
bilancio?
Posso dire
che, dato il mio carattere, il mio essere fragile e indeciso, questa vita è
stata fin troppo bella.
Ci sono
stati molti giorni in cui ho pensato di voler morire, ma poi ci sono state tante
cose belle, tanti begli amici.
Quante
volte ho pensato di rinunciare
e lasciargliela lì come fosse un gioco
questa vita che è niente
ma non è poco,
quanti mezzi sorrisi ai miei ritorni,
quante corse da scemo sui treni fermi
quanti che chiamo
e non si san più voltare.
E adesso
devo parlarvi di Harry.
Gli occhi
tuoi, Lily, diventano stelle e sei fiera del tuo piccolo uomo, e fai bene.
James ti
stringe e anche lui è fiero.
Sirius
sorride al ricordo di quel ragazzino fiero, forte ma dolce e intelligente....
Era proprio
figlio vostro, amici miei.
Tu sei
bella e mi guardi senza parlarmi,
non ti sei neanche accorta di assomigliarmi,
e non sai quanta voglia avrei di dirti
che tuo figlio non è cambiato,
era solo ma si è aspettato,
ed è sempre come lo chiamavi tu
Ninni, Ninni, Ninni...
Ora sto
piangendo una lacrima, e Sirius me la asciuga con un bacio.
Il passato
è tornato amici, e non posso essere più felice.
Stavolta,
il treno non finirà la sua corsa, e saremo per sempre i Malandrini che
progettano un ritorno trionfale.
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