A
Frida,
che sarebbe una splendida Lingua di Fata.
E
perchè condivide con me l'amore per quel meraviglioso
mangiafuoco.
~Let go
I feel as
empty as a drum.
C’era
stato un tempo, un tempo forse troppo lontano, in cui Dita di Polvere
aveva
creduto di essere felice.
Circondato dal
fuoco e dalle fate blu si era illuso che il suo mondo, nel quale
viveva assaporando ogni giorno come se fosse l’ultimo, lo
avrebbe protetto per
sempre.
E
soprattutto, c’era lei.
Lei, col
suo sorriso limpido e la risata contagiosa; lei che adorava il modo in
cui lui
incatenava il fuoco al minimo tocco; lei che arrossiva quando
incrociava il suo
sguardo.
Ma poi
era arrivato Basta. Basta che col suo coltello gli aveva fatto capire
che niente, assolutamente niente, può durare in eterno.
Era
stato umiliato, aveva passato notti insonni in preda alla febbre del
dolore
con l’unica compagnia di Gwin che, solo per quella volta, si
era dimostrato un
animale quasi socievole.
Si era
di nuovo affacciato alla vita in una gelida sera d’inverno,
le cicatrici
bianche splendenti al chiarore della luna e lo sguardo perso di chi sa
che la
sua esistenza è cambiata radicalmente.
Dita di
Polvere aveva covato rabbia e risentimento fin troppo a lungo, ma poi
l’aveva incontrata di nuovo, e tutto aveva avuto ancora un
senso, un perché.
Quando
Lingua di Fata lo aveva strappato dal suo mondo, e da lei, a Dita di
Polvere era sembrato di impazzire. Da quel momento in poi aveva avuto
la
costante sensazione di essere stato rinchiuso in una stanza dal
soffitto esageratamente
basso, stipata di persone sconosciute dall’aspetto mostruoso.
Tutto
era andato, perduto, sfumato via: i coboldi, le fate, il posto dove era
cresciuto, ma soprattutto lei.
L’unico
motivo che lo spingeva ad andare avanti era il desiderio, un giorno, di
poter finalmente fare ritorno ai luoghi della sua giovinezza, dove una
volta su
di un prato verde aveva capito cosa significava sentirsi amato
semplicemente
per quello che era. Con o senza cicatrici.
Era per
quello che lottava senza sosta, per quello che arrivava a tradire i
suoi principi più sacri. Tutto per un libro, quel
maledetto libro.
Col
passare del tempo, però, i giorni erano diventati tutti
uguali, pesanti,
senza fine.
Le
settimane si erano trasformate in mesi e i mesi in anni. In nove,
estenuanti
anni.
Secondo
dopo secondo, minuto dopo minuto, Dita di Polvere aveva perso la
speranza,
anche se il suo obiettivo rimaneva lo stesso.
Lei gli
mancava ancora come il primo giorno, e il pensiero di non poterla
rivedere più lo stava uccidendo lentamente.
Ma poi
Dario aveva fatto apparire Resa.
E alla
disperazione e al dolore si erano sostituiti una tacita rassegnazione e
una piccola, fioca luce di speranza in fondo al cuore.
Perché
forse poteva lasciarsi tutto alle spalle, forse doveva ricominciare a
vivere, a sognare, ad amare.
Allora
si sedeva accanto alla finestra di Resa e le raccontava delle storie,
le
raccontava anche di lei, qualche
volta, e quello sguardo così triste si accendeva di una luce
diversa, quasi
spensierata, quando lui le parlava.
Erano
due anime tormentate che si erano trovate sole e abbandonate, e
facendosi
forza l’una con l’altra avevano costruito un senso
di appartenenza e un legame
talmente forte da spaventare entrambi. Ma quel legame li aveva anche
rassicurati, ed era stato l’unica cosa che contasse davvero
per loro, dopo
troppo tempo.
Dita di
Polvere portava sempre con sé una foto di Resa, senza
separarsene mai.
Resa
scriveva pagine e pagine di segreti per lui, stando ben accorta a non
farsi scoprire dalla Gazza.
Di sera,
ogni volta in cui gli era possibile, Dita di Polvere la andava a
trovare e la faceva ridere, con quella risata da ragazzina che amava
tanto.
Lei
allora gli passava la mano sul volto, accarezzandogli le cicatrici, poi
gli
scriveva un biglietto. Sempre lo stesso, con quei segni neri simili a
ragni.
- Sei
bello come luna, Dita di Polvere.
Non
esistevano parole al mondo che lui amasse di più.
Cat's
notes:
Ed
è così che, in una uggiosa domenica di promavera,
approdo con gioia e timore nel fandom di Inkheart.
Con
gioia perchè, ebbene sì, ho scritto del mio amato
Dita di Polvere ♥ (era da un bel
pezzo che non mi capitava di innamrarmi così follemente di
un personaggio), e con timore perchè sbarcare con una Dita
di Polvere/Resa su un fandom talmente bello mi fa un pò
paura, ecco.
Adoro la Funke e ho deciso di
leggermi tutti i suoi libri, appena possibile.
Ora la parte "noiosa", ma
necessaria:
- ho letto solo il primo
libro della trilogia, per cui non ho idea di chi sia la
ragazza di cui è innamorato Dita di Polvere (anche se Fri mi
ha aiutata parecchio ù_ù), ho immaginato che
ovviamente non sia Resa, perchè non credo avrebbe molto
senso, ma un'atra ragazza. Un quasiasi, per intenderci;
- la risata da ragazzina e i
segni simili a ragni, citati nell'ultima parte della Shot sono presi
proprio dal libro, è la stessa Funke ad utilizzare quelle
espressioni;
- per il biglietto scritto da
Resa "Sei bello come la luna, Dita di Polvere" mi sono ispirata al
capitolo "La favorita" di Cuore d'Inchiostro, nel quale Dita di Polvere
domanda a Resa :"E di me che ne dici? Sono bello come la luna?";
- Il sottotitolo "I feel as
empty as a drum" è preso dal testo della canzone "Don't know
why", di Norah Jones.
Ho deciso di shippare Dita di
Polvere/Resa perchè sì. Perchè
è troppo palese, non si può non amarli.
Hanno entrambi un passato
doloroso alle spalle, e convinti di non poter tornare mai
più alla loro vecchia vita se ne costruiscono una specie di
nuova, facendosi forza l'uno con l'altra. E poi, suvvia, chi non
amerebbe Dustfinger? *_*
Dopo queste lunghe ed
estenuanti note vi ringrazio di essere passati, mi farebbe piacere
leggere le vostre impressioni in merito!
Love always,
Cat♥.
|