La Nostra Storia

di _Charlotte_8
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Era emotivamente distrutta come quelli che nel corso della loro vita avevano vissuto enormi drammi.
Era terrorizzata dai sentimenti come quelli che erano stati feriti dalle persone più e più volte.
Il problema era che lei era stata sempre piuttosto fortunata, nessuna grande sofferenza, nessuna insopportabile delusione.
Il suo animo però aveva qualcosa di inquietante. Era come un mare in tempesta in pieno inverno: freddo, irrequieto, non attirava le persone, le faceva scappare a gambe levate.
Lei aveva sempre amato i temporali, la distruzione, tutto ciò che era in disordine e tutto ciò che sembrava sempre in bilico, ma la gente non era così e nessuno la capiva.
Charlotte aveva una sola enorme paura, che manovrava la sua vita e condizionava le sue scelte.
Guardava gli adulti e aveva il terrore di diventare come loro. Sconfitta.
Osservava i loro occhi e vedeva solo rimpianti, rinunce, paure e tristezza. Riusciva a vedere tutti i sogni che si erano lasciati alle spalle.
Non aveva “l’ambizione” di ancorarsi a qualcuno o a qualcosa per sempre, semplicemente perché era ben consapevole che le persone non sono salvagenti, sono macigni che, la maggior parte delle volte, ti trascinano in basso.
Una volta ci credeva, alle promesse. Il tempo, però, le aveva insegnato a credere solo all’inaffidabilità delle persone.
Le persone dicevano “per sempre”, ma in fin dei conti era la vita che decideva, non loro.
Charlotte era nel suo letto a fissare il soffitto con gli occhi lucidi. Non piangeva, si era ripromessa di non farlo più. Per uno così non ne valeva la pena.
Erano stati fantastici i primi tempi. Lei gli voleva bene, aveva passato ore e ore ad analizzare i sentimenti che provava e,se lui le avesse dato più tempo, lei avrebbe anche potuto cominciare ad amarlo
Ma lui era come tutto il resto del mondo, non aveva tempo di aspettare e lei invece non aveva il coraggio di correre, di dimenticare la ragione. Tutte le volte che era con lui la sua mente era piena di “e se”.
E se non funziona? E se smetto di piacergli? E se litighiamo? E se mi lascia?
Se era finita male, la colpa era tutta di Charlotte, lui si era stufato di una ragazza così insicura e lei, dopo la rottura lo era diventata ancora di più.
Si alzò di scatto. Basta piangersi addosso. Accese il computer, si sedette e comincio a scrivere della loro Storia, l’unica veramente degna di questo nome.

 




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