All’interno della nave
tutti erano affacendati: Chopper
leggeva i suoi libri di medicina e di biologia, Sanji provava nuove
ricette e
cucinava per la cena, Rufy ed Usop sghignazzavano come matti, facenzo
impazzire
Nami, che gridava loro di smetterla, tant’era la confusione
che facevano quei
due. Zoro, come di consueto, dormiva alla grossa, seduto sul ponte a
prua.
Solo Bibi passeggiava stancamente per
l’imbarcazione senza
un’occupazione; passandogli davanti, si accorse dello
spadaccino addormentato e
intenerita da questa immagine e, riflettendoci un nanosecondo, si
sdraiò poco
lontana da lui, chiudendo gli occhi e concentrandosi su memorie passate
e
prospettive per il futuro, rilassandosi
ascoltando il rumore del mare: non era frequente quella
quiete, sulla
Sunny, dove la baldoria e l’allegria generale riscaldava ogni
giorno gli animi.
La ragazza aprì gli occhi, guardando il cielo azzurro e
terso, non c’era una
nuvola su quell’altro mare dello stesso colore dei suoi
straordinari capelli.
“ Che ci fai
qui?” chiese all’improvviso ed in modo brusco
Zoro.
“ Oh, ciao Zoro!
Eh…ero alla ricerca di un po’ di
tranquillità e vedendoti qui seduto ho pensato…
Beh, spero di non averti
disturbato!”
“ No, non mi hai
disturbato.”
“ Posso rimanere
qui?”
“ Non devi certo
chiedermelo a me. Resta pure.” Rispose lui
e si distese.
Seguirono vari momenti di silenzio e
di riflessioni, poi
spezzato da Bibi che disse allo spadaccino:
“ Io non so nulla di
te…”
Lui le rispose con uno sguardo
interrogativo, quasi irritato
e lei si affrettò ad aggiungere:
“ Scusa, non
intendevo… cercare di farmi gli affari tuoi.
Pensavo ad alta voce, ecco. Sai, è strano: mi sembra che i
miei amici, tutti
voi, conosciate la mia storia meglio di me stessa…qualche
volta mi sembra di…dimenticarmene.”
Sussurrò timidamente
“ Per quello non conoscete
molto del mio passato. Si
dimentica per passare
oltre. Per forza
di cose.” rispose laconico ma profondo.
Silenzio, ancora.
“ Cosa ti piace fare,
Zoro?”
“ Come, scusa?”
la guardò lui, allibito.
“ Cosa ti piace? Qualcunque
cosa!” gli sorrise
“ Se lo dici
tu…!” guardò le sue spade: “
Niente…”
Lei sondò lo sguardo del
pirata. “…che mi venga in mente
ora” lui completò la frase, rendendola
meno assurda agli occhi della principessa turchina.
“ Oh. In effetti era un
po’ strano…”
“ Cosa?”
“ Tutti amano
qualcosa!” esclamò lei con un sorriso perennemente
piazzato sulle sue labbra, con lo sguardo fisso nel cielo. “
Basta ascoltare
questo equipaggio…”
“ Non farne la tua fede di
vita. Non è così, io ho visto
tante persone…che non amano.”
“Perché erano
crudeli?”
“ Sì.”
“ Sai, Zoro, secondo me
è diverso: amano altre cose. Non le
cose consuete, quotidiane. Bramano il denaro, la fama, la
guerra…cose cattive e
spesso difficili da raggiungere. Secondo me, tutti nascono
innamorati!”
“ …Sanji
è innamorato di te, di Nami e di tutte le ragazze
del mondo… Nami del denaro, Rufy
del suo
cappello, Usop di chi ascolta le sue frottole e Chopper di chi gliene
racconta…e
tu del tuo paese.” scherzò lui, con un ghigno in
volto.
Bibi rise: “
Già! Ah-ah-ah…
Magari fosse così semplice!”
Solito sguardo interrogativo da parte
del ragazzo.
“ Non sarebbe facile essere
innamorati di una cosa sola!”
“ Perché
no?”
“ Nessuno è
incapace di amare. Ed è bello amare. E dal
momento che tutti noi nasciamo con una passione…
è impossibile fermarsi ad
vivere solo per
quella!”
Zoro non rispose, perplesso.
“ Guarda: Sanji
è innamorato delle donne e probabilmente
anche un po’ di se stesso, del suo essere un galantuomo in
ogni situazione. È una
persona creativa, è un cuoco, no? Nami… Nami
è una ragazza d’oro!”
Lui la interruppe: “ Le
piacerebbe… Sarebbe capace di
vendersi a peso per ricavarci
qualcosa!”
“ Ah-ah! Povera
Nami… Non è poi così avida, te
l’assicuro!
Lei ama il mare, i suoi mandarini, l’avventura…
Chissà quante altre cose, è
davvero una ragazza dolce. Rufy…beh, Rufy ama di certo il
suo cappello, la vita
di mare e…anche mangiare!” rise: “Usop
ama le prove, e …ama sentirsi accettato
per quello che è. Ama poter essere se stesso, anche se non
sembra. E il piccolo
Chopper… il poter essere d’aiuto, lo studio
e…i ricordi. Ed io… beh, sì, amo il
mio paese. Però amo la mia vita con voi. Amo tutti
voi.”
“ Tsk, bel coraggio ad
innamorarti di una banda squinternata
come la nostra!” sghignazzò lui.
“
Dai, Zoro! Sciocco…!”
lo rimproverò allegramente.
“ Manca qualcuno al tuo
appello. L’eccezione alla regola.”
“ Già, tu, Zoro.
Posso provare ad indovinare?”
Zoro si aspettava già la
risposta: “ Le tue spade.”
Non era il caso di aspettarsi di più.
“…la sfida. Il
metterti alla prova. Il tuo sogno,
soprattutto per ciò che rappresenta è la tua
passione. Sai, Zoro, secondo me,
ciò che si ama…è anche la propria
ragione di vita.”
Silenzio.
“ Hai dimenticato
qualcosa.” Disse lui, nascondendo un
sorriso soddisfatto.
“ Cosa?”
“ Amo dormire.”
Due sorrisi e
sapersi amici.
Conosciuti in una nave e
conosciuti seduti su una nave.
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