I’LL
BE THERE FOR YOU
Salveeeeeee!!!!
Sono ritornata con una fanfic qst volta scritta esclusivamente da me.
Da buona sostenitrice del racconto breve (w Edgar Allan Poe) ho scritto
una one-shot…devo dire che per scriverla ho pensato a 2
canzoni (dei mitici, unici, grandi, inimitabili, in pratica il mio
gruppo preferito GREEN DAY ) che sono Waiting e PopRock &
Coke!!!! Bhè, che altro dire…buona lettura, spero
che vi piaccia!!! Un mega bacione a tutte by piajoe22
-Fai
entrare Sakura, per favore, è l’ultima cosa che ti
chiedo-disse Nadeshiko con un filo di voce, ma mantenendo una
compostezza pazzesca per la situazione in cui si trovava.
Fujitaka
cercò di replicare, ma alla fine acconsentì
all’ultimo desiderio della moglie ormai in fin di vita.
Aprì la porta della sua stanza e chiamò la
più piccola dei fratelli kinomoto. La bambina accorse subito
dal padre; quest’ ultimo la fece entrare nella camera dove
riposava la moglie.
-caro,
ci puoi lasciare da sole per un po’?...sai è una
cosa fra donne- disse accennando un sorriso Nadeshiko .-certo, come
vuoi tu…-rispose gentilmente il signor kinomoto, lasciando,
così come le era stato chiesto prima dalla donna, la stanza
da letto.
Sakura,
che aveva poco più di 3-4 anni, si andò a sedere
vicino alla madre e d’istinto le afferrò la mano e
le chiese- mamma e tutto apposto? Stai bene?-. La donna parve quasi
divertita dalle parole della sua piccola bambina e le rispose-
si…sto bene ma…-a questo punto la donna
abbassò il capo visibilmente scossa dalle parole che avrebbe
dovuto dire in seguito a sua figlia. –ma…- la
incitò Sakura con la curiosità negli occhi.
Nadeshiko prese un bel respiro e continuò la frase-
ma…vedi piccola mia, tu lo sai perché in questi
mesi sono sempre stata a letto o in ospedale?- prese tempo la donna.
-si mamma…papà mi ha detto che sei malata e
quando una persona è malta deve stare a letto a riposare;
proprio come quando mi sale la febbre…- era impressionante
come una bimba di neanche 4 anni, sapesse parlare in quel modo.-
bhè, tuo padre ha ragione. Però io non sono
malata come te quando hai la febbre…- le disse.- no??? E
come??- chiese dubbiosa sakura. – vedi piccola, quando tu hai
la febbre o la tosse io e papà ti diamo le medicine e dopo
qualche giorno passa tutto… io sono malata, ma per la mia
malattia non c’è una medicina…- la
bambina subito si intristì e intensificò la presa
della mano di sua madre. – sakura, la mia malattia
è molto forte è io sono troppo debole per
lei…- disse. –no mamma tu sei forte…tu
sei forte…tu sei forte…-insistette la
bimba. – no
sakura. Per me è molto difficile dirtelo, ma preferisco che
tu lo venga a sapere da me e no da qualcun altro… vedi,
proprio perché questa malattia è più
forte di me…io…bhè io…
insomma sakura, non so quando, ma molto probabilmente tra qualche
giorno io potrei non essere più qui- disse Nadeshiko tutto
d’un fiato. –mi lascerai da sola…non ti
piace questa casa? Non vuoi più bene a papà?
Touya ha fatto qualcosa di sbagliato oppure non vuoi più
bene a me? Perché mi vuoi lasciare…io sono
piccola, come faccio senza di te?- a queste parole, tutta la
compostezza che fino ad allora aveva caratterizzato Nadeshiko
scomparve, dando spazio ad un fiume di lacrime
di…di…tutto, erano cariche di
tutto…compassione, tristezza, rabbia,
speranza…Nadeshiko seppur con un grande sforzo
abbracciò la figlia, anch’ella in preda alle
lacrime…- piccola mia, come puoi anche solo pensare che io
vi voglia lasciare…farei di tutto per rimanere con
voi…vederti crescere, veder crescere Touya,
invecchiare insieme a tuo padre…vorrei…ma non
posso…non posso piccola mia, non posso-disse con una stretta
al cuore la donna. – però…ora guardami
negli occhi perché ti sto per dire una cosa che non dovrai
dimenticare mai, mi hai
capita…mai…-continuò-
però…sappi che ovunque andrai, qualunque cosa
farai sarò lì da te, lì non troppo
lontano, proprio dietro di te; se dovessi cadere ti darei la mano per
farti rialzare, sarò lì, lì per
te…qualunque cosa succeda la mia mano sarà sempre
tesa verso di te…ricordatelo piccola
mia…ricordatelo- le sussurrò.
Qualche giorno più tardi..
La famiglia kinomoto era riunita davanti ad un letto matrimoniale, per
trascorrere almeno gli ultimi momenti tutti insieme. Era ormai giunta
l’ora per Nadeshiko…l’ora di raggiungere
un posto migliore, anche se per lei, il posto migliore era la sua
casa… sakura teneva stretta la mano della mamma, che
diventava ogni istante più fredda…ad un certo
punto Nadeshiko con le ultime forze che aveva in corpo, fece capire
alla figlia che voleva dirle una cosa…una cosa
all’orecchio.
Sakura
avvicinò l’orecchio alla bocca della
madre…solo un sussurro…un breve, debole e triste
sussurro – buona fortuna piccola mia…- solo un
sussurro. –mamma…- disse Sakura in preda alle
lacrime, ma Nadeshiko avava già chiuso gli occhi.
–mamma…svegliati…mamma…ti
prego svegliati- mentre parlava le scuoteva leggermente le
spalle- SVEGLIATIIIII!!!!!!- questa volta la bimba
urlò con tutta l’aria che aveva in
gola…era un urlo di rabbia, ma anche di disperazione per non
aver potuto dire alla madre…’Grazie’…
Finitaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!
Vi
è piaciuta almeno un po????? Spero proprio di
sì……..
Ringrazio
già da ora chi ha letto….
Un
bacione
Alla
prossima!!!!!!
By
piajoe22
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