Per essere estate, quella mattina era particolarmente fredda. Matthias
pur essendo abituato ad un clima così rigido, non si era di
certo aspettato che quel giorno, il giorno del suo arrivo
all’Hotel, facesse così freddo. Camminava per uno
dei viali alberati dell’immenso parco ricordando il motivo
che lo aveva spinto a fare un così lungo viaggio da Berlino
fino alle campagne di Monaco: qualche mese fa arrivò una
telefonata di suo zio Werner, proprietario dell’Hotel a 5
stelle che aveva di fronte: un bellissimo edificio giallo crema.
Sembrava un castello e chissà…magari in passato
lo era stato. Aveva avuto una lunga conversazione con suo zio e alla
fine decise di partire, in fondo una vacanza non gli avrebbe di certo
fatto male. Ma cosa voleva suo zio? E perché non glielo
aveva riferito al telefono se lo riteneva così urgente?
Matthias non riusciva proprio a spiegarsi il motivo…Arrivato
all’entrata, tirò un sospiro ed entrò
pronto a sapere ciò che suo zio voleva da
lui.
Matthias bussò alla porta del Direttore. Una voce profonda
gli disse di entrare ed entrando si ritrovò in un piccolo
ufficio molto confortevole. In piedi vicino alla scrivania
c’era un uomo che sembrava tale e quale a sua madre: stesso
naso ad aquilino, gli stessi occhi verdi che aveva preso anche lui.
Aveva sulla 50ina d’anni, poco più vecchio di sua
madre.
<< Ciao Matthias, come stai? E’ da tanto che
non ci vediamo >>
<< Hai ragione zio! E’ stato poco
più di un anno fa, quando sei venuto a trovarci a Berlino
>> si strinsero la mano e si abbracciarono. Werner fece
accomodare e improvvisamente si fece serio.
<< Tu non sai perché ti ho invitato qui, vero?
>>
<< No…non me lo hai voluto dire al
telefono… >>
<< Come saprai tua cugina Laura partirà oggi
stessi per Bruxelles…lei era una pasticcera davvero
formidabile… >>
<< Si, ho letto sui giornali…ma cosa
c’entra tutto questo con me? >>
<< Ho letto le tue referenze Matthias…so che
hai studiato anche tu per pasticceria e
così…>>
<< E così…? >>
<< Ed è così che ho deciso di
assumerti come nuovo capo pasticcere qui all’Hotel!
Congratulazioni Matthias! Siamo molto fiduciosi nelle tue
capacità. >>
<< Io non…riesco a crederci…
>>
<< devi crederci ragazzo!! Ora su, vai a riposarti!
Stasera ti presenterò alla famiglia! I tuoi bagagli sono
già nella tua stanza al primo piano. >>
Matthias si alzò dalla sedia anch’ora incredulo e
si strinsero di nuovo la mano.
Mentre andò nella sua stanza ripensò al colloquio
avuto con suo zio…non si sarebbe mai aspettato una cosa del
genere…capo pasticcere in un famoso hotel a 5
stelle…il sogno della sua vita!
Nel pomeriggio il freddo del mattino era stato sostituito da un
piacevole tepore come nella stagione primaverile. Il cielo era limpido
e sereno e le montagne bianchissime rendevano ancor più
incantato quel bellissimo luogo.
<< Grazie di tutto! Mi mancherete tanto!!
>> disse Laura con le lacrime agli occhi.
<< Di niente figlia mia! Qualche volta veniteci a
trovare…e soprattutto siate felici! >> rispose
Werner. Laura e suo marito Alexander stavano per partire per Bruxelles.
Dopo una tormentata storia d’amore, i due erano riusciti
finalmente a coronare il loro sogno d’amore e poco dopo la
ragazza ricevette una proposta da una famosa azienda pasticcera belga e
non si era lasciata scappare l’occasione.
<< Ciao Laura! Buon viaggio e siate felici entrambi!
>> disse Charlotte, la madre di Alexander.
<< Grazie ancora di tutto! >> Risposero
insieme Laura e Alexander. Dopo baci e abbracci i due salirono
sull’automobile che li avrebbe portati a Bruxelles e a vivere
per sempre felici e contenti.
Era giunta ben presto la sera. La cena con la famiglia si sarebbe
tenuta da lì a pochi minuti e Matthias era quasi pronto. Non
aveva idea do come fossero i suoi parenti. Lo zio era venuto poche
volte a Berlino e per lo più da solo. Dopo essersi
ricontrollato allo specchio scese nella Sala delle Rose.
La Sala delle Rose la stanza in cui si tenevano ricevimenti, ma per
quell’occasione c’era un solo tavolo con tovaglie
di pizzo pregiate, vino di alta qualità e ricco di squisite
prelibatezze. Matthias non aveva mai visto niente del genere in una
sala così bella, decorata con bellissime rose di vari colori
e dalle rose dipinte sui muri le quali, probabilmente, davano appunto
il nome alla sala. Nella sala erano già presenti Werner ed
Elisabeth, una donna bassa ma dall’aria simpaticissima, la
sua cognata. Poco dopo arrivarono il figlio Robert, capocuoco, con una
bella ragazza bionda dai tratti nordici su una sedia a rotelle
affiancata da una donna dell’età del padre. Ed
infine arrivò la moglie di Werner. Chiacchierando qua e
là scoprì che la ragazza sulla sedia a rotelle di
chiamava Miriam, la donna al suo fianco Barbara, matrigna di Miriam e
la donna arrivata per ultima Charlotte, moglie ritrovata di Werner.
Matthias infatti scoprì che Charlotte fu creduta morta dopo
un incidente aereo e prima che suo zio e Barbara si sposassero Robert
riuscì a riportarla a casa, ma la situazione dei tre era
davvero complicata.
Ad un certo punto Werner richiamò l’attenzione e
disse: << Buonasera a tutti! Sono davvero felice di
avervi tutti qui presenti ed è un onore presentare a tutti
voi mio nipote Matthias. >> Tutti applaudirono e un
po’ imbarazzato Matthias prese la parola: << Vi
ringrazio veramente di cuore per questa splendida
accoglienza…sono felice di aver ritrovato questa splendida
famiglia, grazie ancora! >> e così dicendo
alzò il bicchiere di Champagne per brindare.
La serata proseguì allegramente fino a quando
iniziò una discussione tra Miriam e
Robert…<< Ma perché vuoi fare la
terapia con Felix? Io non capisco…non vedi che lo fa solo
per starti vicino? >> disse Robert.
<< Felix è un mio carissimo amico. Non puoi
impedirmi di fare la terapia con lui… >>
rispose Miriam.
<< Certo che posso! Io sono il ragazzo e …
>>
<< E’ vero, ma non puoi impedirmi di fare la
terapia con chi voglio! Tu non sei in grado di assistermi!
>>
<< Non sono in grado di assisterti?! Dimmi la
verità…è stata Barbara a metterti in
testa questo, vero? >>
<< Cosa c’entra mia madre adesso? Non tirarla
in mezzo come sempre! >>
<< Allora è stata lei…dovevo
immaginarlo…non riesco anch’ora a capire come tu
non riesca ad accorgere quanto sia maligna! >>
<< Smettila di parlare così di mia madre,
Robert! Adesso non è il momento adatto! >>
<< Per te non è mai il momento adatto! Spero
solo che quella vipera abbia quello che si merita e che finalmente
Werner sposi mia madre Charlotte!! >> e dicendo questo se
ne andò in camera sua sbattendo la porta. Tutti sentirono la
conversazione e zio Werner sia Miriam si scusarono con Matthias per il
piccolo problema. Matthias rispose che non c’erano problemi e
la festa prosegui fino a mezzanotte.
Quando andò a letto, Matthias ripensò con un
sorriso sulle labbra alla serata appena passata, alla splendida e anche
un po’ complicata famiglia. Pensò che
lì si sarebbe sentito a casa e si addormentò
felice.
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