Amica mia, io ti aiuterò!

di claudio09
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CAPITOLO I
Aprile 2004: Giulia è una simpatica e vispa bambina di otto anni. Figlia unica, dovrebbe essere la gioia di papà e mamma invece è l’esatto contrario, ma vediamo com’era la sua vita e come procedevano le sue giornate. Il suono della sveglia alle ore 7.30 veniva accompagnato dalle urla della madre che la svegliava con fare da maligna. Si alzava, si pettinava i suoi lunghi capelli neri, indossava il suo vestitino a fiori, riassettava le sue ultime cose nello zaino e andava via. Tutto da sola, senza l’aiuto della madre; eh già, troppa fatica per la madre, che di peggiori ce ne sono ben poche nel mondo! Giulia infatti aveva solo otto anni ma nei modi e nei gesti in cui si esprimeva sembrava più grande. E’ dovuta crescere in fretta, vista la situazione in cui vive.

Quando usciva di casa Giulia salutava la madre, le voleva dare il classico bacetto ma veniva respinta bruscamente. Di solito per i bambini la scuola è un luogo di noia e di tristezza ma per Giulia era l’esatto opposto. Poi quando suonava la campanella delle ore 13 per Giulia suonava la sua condanna a morte. Stava mille volte meglio a scuola, dove tutti le volevano bene, che a casa dove invece era odiata da tutti. Quando ritornava a casa, a volte trovava la madre ad occuparsi dei fatti suoi o a volte addirittura non la trovava affatto: o era a fare l’alcolizzata in giro o era con qualche sua amica più deficiente di lei. Quando era in casa, lei non pranzava con la figlia, le faceva trovare un misero pranzetto che anche un bambino del terzo mondo rifiuterebbe; ma Giulia lo sapeva – o questo o niente! Invece, quando la madre non era in casa all’ora di pranzo, non faceva trovare nulla da mangiare alla figlia e quindi Giulia era costretta a chiedere un po’ di cibo alla vicina di casa che glielo offriva molto volentieri.

Nel pomeriggio Giulia spendeva la maggior parte del tempo nei compiti e nello studio, era infatti molto brava a scuola e la mamma non poteva lamentarsi. E infatti la mamma non si lamentava, poiché di come andava sua figlia a scuola non le importava nulla: non era mai andata a parlare con le mastre, né tantomeno aiutato Giulia con i compiti. Se Giulia voleva incontrare qualche amica non poteva, la madre non glielo permetteva. Se pensate che la mamma di Giulia sia una persona cattiva, tiranna e despota e perché non conoscete il padre.

Giulia vedeva suo padre solo di sera, di giorno in casa non c’era mai. Ma non era assente da casa per lavoro, visto che è disoccupato, ma impegnato a procurarsi e a spacciare droga: pure il padre drogato! Non bastava la madre assente e alcolizzata. Quando gli “affari” andavano male o quando non era riuscito a fare la sua “sniffatina” quotidiana se la prendeva con tutto e con tutti poiché era in astinenza. Se la prendeva soprattutto con Giulia che,poverina, non c’entrava nulla e allora la arrivava a picchiare a volte pure selvaggiamente lasciandole segni e lividi in tutto il corpo. Poi finalmente quando il padre si calmava, lei andava nella sua stanza e si addormentava piangendo come una matta. E questo era quasi tutti i giorni. Giulia aveva solo otto anni, ma da allora iniziò ad odiare la sua vita.




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