E il sorriso divenne una leggera risata che riverberò sulle pareti della stanza.
Il sole al tramonto intanto, faceva capolino attraverso le imposte della finestra e creava particolari arabeschi sui muri, li tingeva di colori accesi e rendeva il tutto tremendamente malinconico facendo stringere il cuore a Lu Han che prese a torturarsi il labbro inferiore con i denti.
Sempre sovrappensiero, dopo qualche istante si tirò su e attraversò il corridoio fino ad arrivare alla sua camera.
Lasciò la porta aperta, aprì il cassetto del comodino a destra. Quello lì accanto al letto; quello su cui tutte le sere posava il cellulare, quello che guardava mentre gli mormorava con infinita dolcezza la buonanotte.
Le sue mani frugarono per un po' fra varie scartoffie, cartoline, fogli bianchi e altri ingialliti.
Poi le sue dita strinsero qualcosa di fin troppo familiare e il suo cuore, per l'emozione del ricordo, gli rimbalzò in petto.
Tirò fuori quella piccola busta.
Su quella pagina ormai sgualcita e strappata c'era solo una piccola scritta, con quella calligrafia quasi tremante che lo inteneriva ogni volta che la guardava.
Lu...scusa. Ti amo. Jongin
Accanto, varie cose prive di senso. Qualche disegnino, qualche scarabocchio. I loro nomi vicini.
E la data.
Era di due anni esatti fa.
Si umettò velocemente le labbra e portò quel foglio al petto;
Sembrava un bambino che stringeva a sé il suo giocattolo preferito.
Il sorriso che gli increspava le labbra si ampliò e un paio di mani gli avvolsero la vita.
Si voltò alla sua destra e notò che ora la porta era chiusa.
Strinse le mani del ragazzo e piegò la testa verso di lui avvicinandoglisi fino ad arrivare a stampargli un bacio sulle labbra.
L'altro gli accarezzò i fianchi.
Lu abbassò il foglio per cercare di nasconderlo, leggermente imbarazzato, ma la bocca del compagno gli sfiorò amorevolmente la guancia, scese in seguito verso il collo e gli rubò il foglio.
Lu sentì un leggero calore alle guance che probabilmente si erano appena imporporate.
"Lascia stare...non leggere."
Lo supplicò quasi, con un sussurro. Ma, inutile dire, che l'altro ignorò completamente le parole che gli vennero rivolte.
E per di più, si allontanò da Lu Han che ora, certamente rosso d'imbarazzo, abbassò la testa e prese a torturarsi le mani dandosi dello stupido.
Devo smetterla di vivere del passato. Tanto, lui...è sempre con me.
Non ebbe il tempo di pensare ad altro che il ragazzo tornò nel suo campo visivo con un mezzo sorriso e il foglio ancora stretto fra le mani.
Lo raggiunse mentre il suo cuore iniziava a seguire un ritmo insensato, tutto suo.
Gli prese le mani, gli ridiede il foglio e con l'indice indicò una scritta che, ne era certo, prima non c'era.
Trattenne il respiro nel leggere.
Lu ...scusa ma ti amo ancora. Jongin
E sopra la data di quel giorno.
Rimase a guardare la scritta con le mani che gli formicolavano e un sorriso dolce sulle labbra.
Lo guardò con gli occhi appena lucidi poi riabbassò subito lo sguardo.
"...Tzé, che idiota."
Biascicò con voce rotta.
E Jongin lo sorprese ancora, tirandolo verso di sé per baciargli amorevolmente le labbra e far sfiorare le loro lingue.