Il
Karma e la Vendetta del Colibrì
New
Orleans, patria del divertimento, della vita e...della sfiga.
Niklaus
camminava per le strade affollate della bella città,
domandandosi come poteva essere stato così sfigato, in fondo
suo fratello aveva sempre detto “mai fare sesso senza
preservativi” e lui ogni volta ripeteva che i vampiri non
potevano avere figli, chi mai avrebbe pensato che essendo lui un
ibrido potesse procreare?
Dannazione
ai troppi bicchieri di vino che si era scolato. Era stata solo una
botta e via, perché ora la sfiga lo perseguitava? E intanto
suo fratello gli faceva quella paternale sui suoi doveri e sulla
famiglia. Un bel discorso, sì, se fosse stato il Presidente
degli Stati Uniti, ma adesso aveva una bella gatta da pelare, o
meglio, una lupa incinta che ora si ritrovava sul groppone. Non le
avrebbe mai pagato gli alimenti, questo era certo e nemmeno l'avrebbe
accompagnata alle visite dal ginecologo, figuriamoci tenerle la mano
durante il parto.
Ma
pensandoci, poteva ucciderla appena fosse nato il bambino, poteva
crescere un piccolo Klaus folle e sadico, una sua copia in miniatura.
Certo, visto che suo fratello ci teneva tanto a questo piccolo
“miracolo”, come già l'aveva soprannominato,
avrebbe pensato lui alle poppate notturne e ai pannolini da cambiare.
Aveva una reputazione da difendere, un personaggio da interpretare,
mica poteva fare il paparino affettuoso.
Sì,
avrebbe regalato al piccolo il primo cuore pulsante, l'avrebbe
portato alla sua prima caccia all'umano, si sarebbe divertito a
guardarlo uccidere la sua prima vittima e, quando sarebbe stato il
momento, l'avrebbe reso un ibrido come lui.
Rebekah
di sicuro avrebbe insistito per fargli da madre, visto che Hayley
probabilmente sarebbe andata incontro a morte certo subito dopo il
parto, non voleva correre il pericolo di vedere suo figlio traviato
da quella sgualdrina che si era portato a letto per togliersi un
prurito. Doveva tenere a bada il colibrì, tutto quel casino
non sarebbe successo se fosse rimasto al suo posto. Mai ragionare con
quello che si ha fra le gambe, era stato Mikael a dirglielo, l'unica
cosa sensata che gli avesse mai insegnato.
Gli
sembrava di essere in uno di quei film dalla trama improbabile e dai
colpi di scena idioti e prevedibili che sua sorella si sciroppava
ogni venerdì sera.
Era
strano, ma quando aveva saputo di quella gravidanza aveva sentito
qualcuno imprecare, urlare ed anche qualcosa che si rompeva. Forse
era stato il colibrì che viveva nella sua testa a fare quel
fracasso, oppure Homer Simpson che si era dato alla distruzione di
massa per calmare la rabbia mentre guardava quell'episodio insieme
alla Plec strafogandosi di ciambelle. Quella donna infernale gli
doveva delle spiegazioni. Altro che Esther o Mikael, lei sì
che sapeva come rendere la sua vita un vero inferno.
Di
sicuro il cosmo ce l'aveva con lui. Cosa aveva fatto di male per
meritarsi quel castigo? Si era sempre dato al massacro, all'oscurità,
aveva portato sofferenza e sangue ovunque andava, come poteva il
Karma fargli quello?
Beh,
di una cosa era certo, non avrebbe più fatto sesso senza
preservativi!
Angolo
Autrice:
ho
scritto questa OS di getto, lasciandomi andare completamente dopo
aver visto la 4x20 ed aver cacciato tanti di quelle urla e
maledizioni alla Plec da essermi fatta venire i capelli bianchi e la
gola infiammata.
È
demenziale, quindi non deve avere un senso logico, sono solo i
pensieri di un Klaus che si ritrova, suo malgrado, a dover fare i
conti con questa gravidanza.
La
dedico in particolare a NanaBianca
e Chara!
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